Anno | 2007 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 95 minuti |
Regia di | Ago Panini |
Attori | Raoul Bova, Claudio Santamaria, Claudia Gerini, Vanessa Incontrada, Bebo Storti Michele Venitucci, Rolando Ravello, Alessandro Tiberi, Sergio Albelli, Giuseppe Cederna, Massimo De Lorenzo, Corrado Fortuna, Gabriel Garko, Raiz, Thomas Trabacchi. |
Uscita | venerdì 20 febbraio 2009 |
Distribuzione | Mikado Film |
MYmonetro | 2,38 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Tre balordi si imbattono in un hotel fuori mano, il Bellevue Hotel, popolato da un'infinità di strani personaggi. In Italia al Box Office Aspettando il sole ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 49,1 mila euro e 27,5 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO NÌ
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Anni Ottanta. Italia. Tre sbandati raggiungono un hotel isolato in cui trovare temporaneo ristoro. Al Bellevue Hotel però non prendono alloggio solo loro. C'è un regista di film hard con la troupe, un uomo disilluso dall'amore, il detentore di un segreto che dovrebbe restare tale e altra varia umanità accolta da un portiere di notte che è in strenua lotta con termiti e tarli. Non a caso è proprio al formicaio che rinvia la sceneggiatura di questo coraggioso film di Ago Panini che arriva dalla pubblicità ma non solo.
'Coraggioso' perché si possono contare davvero sulle dita di una mano (forse con una o due amputazioni) i registi che rischiano nel portare sullo schermo una vicenda non lineare con un cast di attori affermati in generi diversi e con l'intenzione di proporre un modo di fare cinema originale.
Originale perché non ha pretese sociologiche. I personaggi non vogliono 'rappresentare' tipologie più o meno note del mondo che circonda quotidianamente. Si sfiorano, si incontrano per poi magari perdersi di nuovo in un dosaggio attento di spontaneità recitativa (gli accenti dialettali) e di artificio. In un'operazione così complessa non mancano un finale che lascia delle perplessità e qualche partecipazione che sembra costruita sulla esigua disponibilità di tempo da dedicare al film da parte degli interpreti. Questo però non intacca il valore del tentativo di sperimentare nuove vie per il nostro cinema. Se Panini avesse cercato la strada più comoda avrebbe optato per il film a episodi tenendo fermo il 'contenitore' hotel. Non lo fa e realizza un film che non definiremo altmaniano perché il termine viene ormai usato a proposito (ma più spesso a sproposito) per qualsiasi film che abbia più di tre storie che si intrecciano.
Certo è che Panini è un regista che va tenuto d'occhio.
Daccordo sull'idea originale ma non basta.. Le dinamiche sono lente e sconclusionate, il dialogo è scadente. non diverte, annoia e basta. forse tagliando un ora sarebbe stato un buon corto.
un film da Fuori Orario, gradevole ma non troppo accattivante. Visto al Festival del cinema indipendente di Foggia - anche se per reclutare tutti quegli attori è coprodotto dalla Mikado - dove era l'ultimo film proiettato in concorso ed è stato il film più premiato con due premi: quello della critica come miglior film e quello della giuria tecnica per la sceneggiatura.
Ago Panini per il suo esordio ha avuto a disposizione le stelle del cinema e della tv italiane, e ha anche dimostrato di saperle far recitare (per una volta Garko non solo è credibile, ma anche divertente!). Il film parte bene, all'insegna del grottesco, e personalmente io sono un amante del genere; alla lunga, però, il non-sense stanca se non è supportato da una solida sceneggiatura che voglia davvero [...] Vai alla recensione »
Da amare o da odiare. Sperimentale, provocatorio, anomalo, spezzettato, curioso, intrigante, aperto, stimolante, slegato, sconclusionato, allucinato.
Voglio premiare coraggio e fantasia. Non è un film a episodi e le varie storie non si intrecciano nemmeno tra loro, all'interno di questo hotel che è la scatola dell'intero film. Si passa da una stanza all'altra con naturalezza e senza soffrire lo stacco. L'unico elemento di unione tra storie, situazioni e attori completamente diversi tra loro sembra essere il povero (bravissim [...] Vai alla recensione »
A qualcuno piace pulp. Impossibile non farsi venire mai in mente questa parolina un tempo tanto di moda vedendo Aspettando il sole, esordio di un regista già molto navigato in pubblicità. Eppure a questo film corale, brulicante di attori e di trovate, manca un ingrediente fondamentale del "pulp". La cattiveria, quella vera. Quella che tiene alta l'adrenalina e dando il sapore dell'ineluttabile alle [...] Vai alla recensione »
Se sia nato un nuovo regista aspettiamo a dirlo. Ma il caso merita attenzione. Panini ha già un corposo curriculum di spot commerciali e videoclip. «La mia università», dice, «lì non puoi sbagliare». Per il debutto nel cinema - finanziato dai proventi pubblicitari della sua società - ha ideato una specie di ronde a tanti personaggi convergenti in un albergo di provincia, tutto in una notte.