ultimoboyscout
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sabato 15 gennaio 2011
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chi cerca trova.
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Chissà se è vero. Nonostante il personaggio bizzarro Douglas continua a non piacermi. E nonostante la storia possa risultare particolare e divertente non mi convince per niente poichè non bastano i buoni sentimenti generati dall'unione padre-figlia che si ritrovano e cercano di affiatarsi dopo anni.
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elvis shot jfk
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venerdì 26 marzo 2010
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bellissimo!
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davvero un bel film.....leggero, simpatico e molto intelligente!
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eugenio
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sabato 27 febbraio 2010
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esiste veramente un tesoro?
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Graffiante e pimpante film quello di Mike Cahill, con un retrogusto drammatico e vagamente ironico alla Big Fish ma che riesce comunque a intrattenere piacevolmente lo spettatore e, a parte, farlo riflettere.
Alla strampalata ricerca di un tesoro, il regista, al di la' dell'esile trama, vuol far riflettere su un antico legame, quello tra padre e figlia che anche se attenuato dallo scorrere imperante del tempo, permane nella sua inscindibilità affettiva.
Una giovane donna, non ancora maggiorenne ma non per questo matura e coscienzosa, lavoratrice in un fast-food, con una macchina comprata su e-Bay, verrà coinvolta dal padre, uscito da un ospedale psichiatrico in una bizzarra quanto strampalata caccia ad un fantomatico tesoro spagnolo del diciassettesimo secolo, rimasto sepolto per secoli nientepopodimeno, in quello che ora è un centro commerciale.
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Graffiante e pimpante film quello di Mike Cahill, con un retrogusto drammatico e vagamente ironico alla Big Fish ma che riesce comunque a intrattenere piacevolmente lo spettatore e, a parte, farlo riflettere.
Alla strampalata ricerca di un tesoro, il regista, al di la' dell'esile trama, vuol far riflettere su un antico legame, quello tra padre e figlia che anche se attenuato dallo scorrere imperante del tempo, permane nella sua inscindibilità affettiva.
Una giovane donna, non ancora maggiorenne ma non per questo matura e coscienzosa, lavoratrice in un fast-food, con una macchina comprata su e-Bay, verrà coinvolta dal padre, uscito da un ospedale psichiatrico in una bizzarra quanto strampalata caccia ad un fantomatico tesoro spagnolo del diciassettesimo secolo, rimasto sepolto per secoli nientepopodimeno, in quello che ora è un centro commerciale. Nella sconclusionata avventura che segue, i due protagonisti avranno modo di (ri)conoscersi nuovamente e imparare ad apprezzarsi; in particolare, la fredda mente razionale della ragazza, temprata dall'attuale legge della sopravvivenza (se non lavori non mangi), verrà, a poco a poco, lentamente ammorbidita dai nonsense, vagheggiamenti e incapacità di ogni spirito pratico del padre, un Michael Douglas, simpaticamente barbuto.
E' facile riconoscere nella pellicola numerosi stereotipi, caratteristici della famiglia americana, ma lo scorrere delle vicende, piacevolmente intrattenuto dall'abilità dei due attori, in grado di incarnare con bravura le mentalità contrapposte di padre e figlia, consentono di trascorrere una piacevole oretta e mezza, senza lasciare troppo a casa il cervello.
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dony64
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mercoledì 8 aprile 2009
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film...che non lascia il segno
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Film commedia interpretato da M.Douglas.La trama e' discreta come l' intera recitazione.Il film e' poco interessante per l'argomento trattato.Nel complesso film discreto.Voto 6
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vittorio
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lunedì 22 dicembre 2008
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felicissima sopresa!!
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Film che fa sognare, che porta dei valori veri nello schermo...l'amore verso un padre...
Film mai volgare, con un grandissimo Michael Douglas e con un finale molto bello!!
Da vedere!!
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andrea
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lunedì 1 dicembre 2008
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mamma mia
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Devo dire che il film è di una banalità sconcertante. Povero nella trama, fa piuttosto tristezza vedere l'anziano Douglas cercare di fare cassa con un film di questo tipo. Qualche anno fa non avrebbe nemmeno letto il copione...bah...
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giovagro
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domenica 30 novembre 2008
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un film superficiale
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Sono rimasto sbalordito da come il registra affronta un problema cosi' grave quale il "disturbo bipolare" di una persona. Si tratta di un tipo di depressione gravissima che puo' colpire una persona fino a ridurla al ricovero ospedaliero come e' capitato al protagonista del film. Chi soffre di depressione bipolare ha momenti di grande depressione quasi vegetativa, alternati da improvvisi periodi di eccitazione che devastano ogni tipo di rapporto familiare (moglie-marito, padre-figli).
Nel film si capisce appena qual'e' il problema di salute di Charlie, che viene, dopo essere dimesso dall'ospeda psichiatrico, accudito dalla figlia Miranda.
Da quel momento trovo il film inguardabile, conoscendo personalmente il problema di salute di cui soffre anche il protagonista Charlie.
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Sono rimasto sbalordito da come il registra affronta un problema cosi' grave quale il "disturbo bipolare" di una persona. Si tratta di un tipo di depressione gravissima che puo' colpire una persona fino a ridurla al ricovero ospedaliero come e' capitato al protagonista del film. Chi soffre di depressione bipolare ha momenti di grande depressione quasi vegetativa, alternati da improvvisi periodi di eccitazione che devastano ogni tipo di rapporto familiare (moglie-marito, padre-figli).
Nel film si capisce appena qual'e' il problema di salute di Charlie, che viene, dopo essere dimesso dall'ospeda psichiatrico, accudito dalla figlia Miranda.
Da quel momento trovo il film inguardabile, conoscendo personalmente il problema di salute di cui soffre anche il protagonista Charlie. Si usa la "stravaganza" di Charlie per costruire una trama a dir poco ridicola, facendola terminare nella vittoriosa riconquista del rapporto padre-figlia. Scusate ma affrontare un problema cosi' grande con tanta leggerezza, e' una cosa per me sbalorditiva, soprattutto quando, obbiettivamente la qualità del film risulta essere davvero bassa.
Un unico appunto meritano le interpretazioni, piuttosto convincenti, dei due protagonisti.
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[+] il disturbo bipolare non c'entra.
(di jaco)
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liuk
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sabato 29 novembre 2008
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originale
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La caccia al tesoro di un pazzo, poi non troppo pazzo, con una giovane figlia, precocemente cresciuta. Divertentissimo e ben recitato. Da vedere.
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mattias
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mercoledì 18 giugno 2008
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sognare è bello
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un film carino, dal montaggio veloce, che fa sognare, non pesante, un pò scontato, ma ideale per una serata tra amici.
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lobohombre
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domenica 25 maggio 2008
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commediola con velleità autoriali
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La storia del cinema pullula di ottime opere che descrivono il rapporto tra genitori "iperproblematici" e figli "iperresponsabili". Basti pensare a Paper Moon, Le ceneri di Angela, i recenti Big Fish, La Ricerca della Felicità e L'Aria Salata. Ebbene, in una ideale classifica di questa tipologia di film, Alla Scoperta di Charlie si posizionerebbe inevitabilmente verso il fondo. E ciò non tanto per la sua struttura narrativa, se vogliamo abbastanza divertente - sebbene un pò sciapa - quanto perchè putroppo la tematica è trattata con una superficialità a volte irritante, e la sceneggiatura fallisce in ciò che dovrebbe rappresentare il principale obiettivo per un film del genere, ossia la caratterizzazione, l'umanizzazione dei personaggi.
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La storia del cinema pullula di ottime opere che descrivono il rapporto tra genitori "iperproblematici" e figli "iperresponsabili". Basti pensare a Paper Moon, Le ceneri di Angela, i recenti Big Fish, La Ricerca della Felicità e L'Aria Salata. Ebbene, in una ideale classifica di questa tipologia di film, Alla Scoperta di Charlie si posizionerebbe inevitabilmente verso il fondo. E ciò non tanto per la sua struttura narrativa, se vogliamo abbastanza divertente - sebbene un pò sciapa - quanto perchè putroppo la tematica è trattata con una superficialità a volte irritante, e la sceneggiatura fallisce in ciò che dovrebbe rappresentare il principale obiettivo per un film del genere, ossia la caratterizzazione, l'umanizzazione dei personaggi. Le lunghe digressioni della voce narrante - appartenente alla giovane Miranda - quasi mai esprimono qualcosa di interessante o spiritoso; si limitano a commentare tiepidamente le (nemmeno tanto) stranezze di Charlie e raccontare altrettanto tiepidamente il difficile passato della protagonista. Siamo lontani anni luce dai testi graffianti che hanno reso assolutamente vivo, interessante e originale il punto di vista della sedicenne protagonista di un film come Juno. Lo stesso Charlie (anche per via di una interpretazione alquanto legnosa di Douglas) non possiede un centesimo del carisma di un Melvin Udall, indimenticabile protagonista di Qualcosa è Cambiato, magistralmente interpetrato da Jack Nicholson. Insomma dal punto di vista della caratterizzazione dei personaggi il tutto appare annacquato, pieno di clichè, in tono decisamente dimesso se paragonato a diverse altre produzioni dello stesso filone. Potrebbe essere che detta leggerezza di fondo sia coincisa con una scelta precisa da parte dell'autore, il quale abbia voluto concentrarsi sulla narrazione dell'impresa in cui si imbarcano i due protagonisti. Ebbene, anche in tal senso a mio parere il film fallisce in modo evidente. La "caccia al tesoro" non esiste, in quanto già dal principio gli indizi sono già tutti belli che disponibili e decodificati, e le improbabili vicende picaresche in cui padre e figlia si trovano impelagati nel tentativo di raggiungere il loro scopo, il più del tempo restano ben lungi dal coinvolgere lo spettatore. All'uscita dalla sala non resta gran che di questo Alla Scoperta di Charlie. Una morale di grana grossa che ci dice che ritrovare il rapporto con un genitore è una cosa preziosa come ritrovare una cassa di dobloni d'oro (grazie tante al regista per avercelo fatto notare); una decina di minuti di suspense coincidenti con la scena madre del film; un finale ruffiano e abbastanza scontato; l'ottimo lavoro di traduzione effettuato per italianizzare il linguaggio aulico e magniloquente del missionario spagnolo Padre Juan Florismarte Garces, antico proprietario del tesoro; una (anch'essa) leggera, quasi spensierata denuncia della crisi economica che sta attanagliando gli Stati Uniti. Mike Cahill finora aveva girato esclusivamente per la televisione. Credo che presto tornerà a farlo.
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[+] la ricerca della felicità
(di fede81)
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