Dopo il matrimonio

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Un film di Susanne Bier. Con Mads Mikkelsen, Sidse Babett Knudsen, Rolf Lassgård, Stine Fischer Christensen, Christian Tafdrup, Frederik Gullits Ernst Titolo originale Efter brylluppet. Drammatico, durata 120 min. - Danimarca, Svezia 2006. - Teodora Film uscita venerdì 22 dicembre 2006. MYMONETRO Dopo il matrimonio * * * 1/2 - valutazione media: 3,70 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   
flavio domenica 21 gennaio 2007
ieri ho incontrato un’opera d’arte. Valutazione 5 stelle su cinque
84%
No
16%

Ieri ho incontrato un’opera d’arte. Un’opera d’arte è qualcosa che ti colpisce nel profondo, è un sasso lanciato nello stagno della tua anima, provoca onde in superficie che rompono l’immobilità delle acque e sconvolge il limo sedimentato del fondo. Probabilmente non capisci tutto. Forse non condividi la storia, paradossale come quella del riccone di questo film che, nel momento in cui sa di dover presto morire, decide di riesumare la persona che aveva amato sua moglie vent’anni prima, e che nel frattempo si era nascosta dall’altra parte del mondo (o nel mondo degli ideali). Forse non comprendi subito il senso di questo gesto (Amore per la moglie? Amore per la figlia? Amore per la vita…). [+]

[+] ottima! (di miriam)
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cristina venerdì 12 gennaio 2007
un melodramma in piena regola Valutazione 2 stelle su cinque
53%
No
47%

sono stata al cinema stasera ma devo dire la verità che non mi è piaciuto molto, un melodramma in piena regola, molto pesante a tratti. Forse non mi piace pensare che nella realtà un uomo che sta per morire riesca a decidere della vita di tante persone per quanto ricco sia. Per me una cosa altamente improbabile che mi rcordava a tratti i libri di harmony dove tutto in un modo o nell altro si aggiusta, con l amore della moglie di vent anni prima. Alla sua morte infatti diventerà il padre di una figlia che non sapeva di avere dei due gemellini e tutto ci fa presupporre tornerà con il suo amore giovanile. Devo dire che se il bambino avesse accettato di seguirlo in danimarca sarebbe stata solo l incoronazione di tutto il film. [+]

[+] concordo! (di alba)
[+] già! e poi... (di annalisa)
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longshoot mercoledì 3 gennaio 2007
un melodramma che non scade nel patetico. Valutazione 5 stelle su cinque
68%
No
32%

Il Danese Jacob, si trova in india dove dedica anima e corpo ad una fondazione tesa a sfamare ed educare un nutrito gruppo di bambini bisognosi. Tale scelta è dettata dall’esigenza di lasciarsi alle spalle un passato da sbandato ed ex alcolista ed a dimenticare un amore avuto in gioventù. Accade, che un magnate della finanza di nome Lansen, decide di donare a tale fondazione un enorme somma di denaro. Ad una condizione però, che Jacob trascorra un periodo di tempo a Copenaghen, dove il magnate vive con la sua famiglia e conduce i propri affari. Jacob che in un primo momento si oppone strenuamente alla proposta, alla fine, ovviamente, si dice disponibile. Arrivato a Copenaghen si presenta nell’ufficio di Lansen che lo accoglie con inusitata cordialità e gli comunica che destinerà alla fondazione 11 mil. [+]

[+] emozioni forti,emozioni deboli (di berti v.)
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alessiatom martedì 2 gennaio 2007
contro l'ipocrisia... Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

Si parte da una storia "un pò" inverosimile. Ma è vero anche che al giorno d'oggi tutto può accadere (la ex fidanzata da cui si scopre di avere una figlia ha sposato un ricco personaggio che finanzierà la missione del protagonista). La colpa di Jorgen è forse di aver finto di cercare il vero padre di sua figlia? Ora sta morendo e ciò non è più importante, tutti commetono dei gravi errori ma lui cerca di rimediare preoccupandosi di rimettere a posto i suoi affetti, vede in Jacobb una persona buona pur con rabbia interiore e vorrebbe affidare lui la sua famiglia in custodia affettiva... La sua paura di morire è del resto così dannatamente reale. Forzato è un pò il tema della beneficenza/missione pur strutturando il quid della sceneggiatura e quindi del personaggio, poichè rischia di trascendere nel "buonismo scontato" che però si risolleva con il rifiuto del bambino che "lucido e un pò poco da bambino" risponde di no alla proposta di trasferirsi in Danimarca col suo papà adottivo. [+]

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dino geromel domenica 31 dicembre 2006
l'utile ma insopportabile onnipotenza dei ricchi Valutazione 3 stelle su cinque
14%
No
86%

in Danimarca sono tutti ricchi, e alcuni lo sono di più. E con apparente magnanimita' ma con un insopportabile senso di onnipotenza determinano il destino degli altri. D'altronde, senza un finanziatore a che vale la velleita' dell'idealista.

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blogger giovedì 28 dicembre 2006
sguardi imperscrutabili Valutazione 3 stelle su cinque
50%
No
50%

Susanne Bier, autrice danese di Non desiderare la donna d’altri, seguace a modo suo dell’algido Dogma, nel suo ultimo lavoro Dopo il matrimonio imbastisce con tocco delicato e giusta misura nei toni miserie globali materiali e morali risapute: carrellate riassuntive sull’infanzia abbandonata dell’India, a cui fanno eco riprese analiticamente spietate sull’agonia degli abbienti nelle ville del nord Europa. La tradizionale divisione dell’umanità in ricchi e poveri definisce un mondo in cui si è tragicamente diseguali e uguali al tempo stesso: il prezzo da pagare per la vita è comunque alto e ovunque chi sopravvive acquisisce una sofferta consapevolezza tramite il sacrificio di coloro che si perdono. [+]

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everyone mercoledì 27 dicembre 2006
noi e loro ovvero i "latini" e i "nordici" Valutazione 3 stelle su cinque
0%
No
100%

La nostra diversa sensibilità latina non ci permette al solito di fare nostre logiche e sensazioni tipicamente nordiche e la trattazione di un tema colmplesso come questo ci appare alla fine un po'semplicistica.La regia piuttosto fissa ed inisistita su determinatiparticolari ""illuminanti"pare da manuale costruita.Comunque una pellicola valida e dignitosa.

[+] l'utile ma insopportabile onnipotenza dei ricchi (di dino geromel)
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giuliano martedì 26 dicembre 2006
non avere pregiudizi Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

Jacob pensava si trattasse di una foto con il benefattore di turno e certo non credeva che la ricca occidentale Danimarca gli avrebbe riservato una tale sorpresa. Ma proprio questo mondo che lui aveva lasciato per vivere esperienze più forti nella "sua" India , lo travolge con la forza che possiedono le vicende della vita. Forza che non ha luogo, e di cui non sempre abbiamo il controllo, men che meno quando il nostro pensiero e' prevenuto e pieno di pregiudizi. Da un certo punto di vista direi un film al contrario: si lascia l'India per trovare risposte e forti emozioni nel ricco paese scandinavo.

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pinco pallino giovedì 21 dicembre 2006
al posto di dio Valutazione 4 stelle su cinque
62%
No
38%

Il personaggio del ricchissimo Jørgen che, usando la forza travolgente del proprio denaro, raggiunge l'obiettivo di ipotecare il destino futuro dell'inquieto protagonista del film e di coloro che gli sono cari,lascia gli spiriti più liberi turbati, perplessi ed infastiditi. La sua apparente generosità è in realtà dominata da questa consapevolezza dell'onnipotenza del denaro e dall'orgoglio vitale di perpetuare le proprie decisioni e sopravvivere in qualche modo all'ineluttabile destino che lo sovrasta. Appare simbolico l'uso degli animali nel corso del film: siano essi i trofei di caccia che fanno parte dell'arredamento e che vengono esibiti con una significativa ostentazione nella lussuosa abitazione della verde campagna danese oppure i cerbiatti vivi ma costretti in un recinto o la visione rapidissima della carogna di un cane. [+]

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dodo sabato 14 ottobre 2006
viscerale Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
100%

Meno grottesco e molto piu coinvolgente. Regista in decisa crescita

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