valmont
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martedì 17 giugno 2008
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capolavoro assoluto
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Non trovo le parole per descrivere la bellezza di questo film. Vorrei inginocchiarmi innanzi alla grandezza della regista e accenderle un cero. Emozioni a non finire per un film che sorprende dall'inizio alla fine. Che Dio ci faccia la grazia e permetta prima o poi anche ai nostri registi di avvicinarsi alla bravura della regista danese. Da vedere con venerazione dall'inizio alla fine.
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pinolando
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domenica 27 aprile 2008
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troppa enfasi, quasi un fumetto.
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Troppo pesante, troppa enfasi, troppo controllo, troppe lacrime, troppo tutto, troppo nordico...; quando al nord si mettono a fare certi film dimenticano la doverosa levità che pur sempre ci deve essere in un dramma; si esprimano in modo troppo cerebrale; sono assolutamente privi di spontaneità.
E così rischiano di ridurre il dramma ad un prevedibile tedioso fumetto.
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sisto
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lunedì 3 dicembre 2007
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ottimo
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CLASSICO MELODRAMMA BEN RECITATO
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nicolò conte
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domenica 25 novembre 2007
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si calca troppo la mano sul "melodramma", però...
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Pur non raggiungendo il livello di "Non desiderare la donna d'altri", la Blier si conferma ottima regista. La storia ha pathos e le riprese a mano nevrotiche e curatissime nel montaggio danno luogo a uno stile affascinante. Un unico appunto: si calca troppo la mano sul "melodramma"; il tradimento subito dopo il matrimonio e i piagnistei derivanti mi sembrano un po' fuori dalla storia e fini a se stessi. Comunque, un film triste e bello, recitato benissimo, assolutamente da non perdere.
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bit zuc
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martedì 28 agosto 2007
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intrigante sin dal primo minuto ..
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dopo il film sono rimasto a pensare .. una sigaretta in mano, la luna sopra di me .. non facevo altro che guardarla ..
un film che riesce a toccarti nel profondo, drammatico come sa esserlo solo la vita .
buona la colonna sonora .
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lunacatia
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mercoledì 8 agosto 2007
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gli occhi del passato e del presente
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ERO ENTRATA AL CINEMA CON CURIOSITA' E UN PIZZICO DI DIFFIDENZA MI DICEVO IL CINEMA DANESE MA...., SONO USCITA CONTENTA PERCHE' HO VISTO UN BEL FILM.
JACOB SI LASCIA VIVERE IN INDIA NON SI SA
SE FELICEMENTE CON UNO SCOPO, AIUTARE I BAMBINI O SE SEMPLICEMENTE PER RIEMPIRE LA SOLITUDINE DOVUTA A UNA CERTA GIOVENTU' SPERICOLATA.I SUOI OCCHI SONO CMQ SPENTI, GLI EVENTI LO TRAVALGONO O PER MEGLIO DIRE JORGHEN IL COPROTAGONISTA SUO CONTRALTARE, UNO UOMO CHE HA DECISO IL SUO DESTINO E TENTA A QUANTO PARE RIUSCENDOCI DI CAMBIARE ANCHE LA SUA MORTE (OCCHI DECISI INQUISITORI QUASI PAUROSI)
QUESTI DUE PERSONAGGI E IL LORO CONTORNO DI FIGLI VERI ED ADOTTATI.
DI MOGLI INNAMORATE E DI GENERI CACCIATORI DI DOTE FANNO SI CHE QUESTO FILM VALGA LA PENA DI ESSERE VISTO
PS.
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ERO ENTRATA AL CINEMA CON CURIOSITA' E UN PIZZICO DI DIFFIDENZA MI DICEVO IL CINEMA DANESE MA...., SONO USCITA CONTENTA PERCHE' HO VISTO UN BEL FILM.
JACOB SI LASCIA VIVERE IN INDIA NON SI SA
SE FELICEMENTE CON UNO SCOPO, AIUTARE I BAMBINI O SE SEMPLICEMENTE PER RIEMPIRE LA SOLITUDINE DOVUTA A UNA CERTA GIOVENTU' SPERICOLATA.I SUOI OCCHI SONO CMQ SPENTI, GLI EVENTI LO TRAVALGONO O PER MEGLIO DIRE JORGHEN IL COPROTAGONISTA SUO CONTRALTARE, UNO UOMO CHE HA DECISO IL SUO DESTINO E TENTA A QUANTO PARE RIUSCENDOCI DI CAMBIARE ANCHE LA SUA MORTE (OCCHI DECISI INQUISITORI QUASI PAUROSI)
QUESTI DUE PERSONAGGI E IL LORO CONTORNO DI FIGLI VERI ED ADOTTATI.
DI MOGLI INNAMORATE E DI GENERI CACCIATORI DI DOTE FANNO SI CHE QUESTO FILM VALGA LA PENA DI ESSERE VISTO
PS. UNA MENZIONE PARTICOLARE PER LE INQUATRATURE DEGLI OCCHI DI TUTTI I PERSONAGGI COMPRESI GLI ANIMALI IMBALSAMATI APPESI ALLE PARETI, SONO VERAMENTE LO SPECCHIO DELL'ANIMA.
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miriam
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mercoledì 1 agosto 2007
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ghiaccio bollente
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Senz’altro il titolo migliore dopo “Breakfast on Pluto”che io considero geniale per più di una ragione. Ancora una volta la prospettiva “nordica”,per alcuni fredda,glaciale quasi,si rivela la più adatta per mettere a fuoco con “oggettività” stati d’animo che da noi sarebbero stati ridotti a farsa. Dopo un’apertura quasi manichea entrano in scena i personaggi con ruoli netti sulla carta ma con sfumature che si giustificano man mano che la trama prosegue,fino al colpo di scena finale che spiegherà anche l’inizio:l’indecisione del convocato ad accettare la proposta del ricco imprenditore a recarsi in patria e l’accoglienza del burbero mecenate che sembra studiarlo fin dalle prime battute. In mezzo a loro una donna,che in una chiesa gremita di bei bambini paffuti cambia colore e ad un certo punto,dopo lo smarrimento dovuto ad un passato di gran dolore (come si evince chiaramente) ammette di fronte ad una figlia che già sapeva di non esserlo biologicamente di aver voluto dimenticare.
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Senz’altro il titolo migliore dopo “Breakfast on Pluto”che io considero geniale per più di una ragione. Ancora una volta la prospettiva “nordica”,per alcuni fredda,glaciale quasi,si rivela la più adatta per mettere a fuoco con “oggettività” stati d’animo che da noi sarebbero stati ridotti a farsa. Dopo un’apertura quasi manichea entrano in scena i personaggi con ruoli netti sulla carta ma con sfumature che si giustificano man mano che la trama prosegue,fino al colpo di scena finale che spiegherà anche l’inizio:l’indecisione del convocato ad accettare la proposta del ricco imprenditore a recarsi in patria e l’accoglienza del burbero mecenate che sembra studiarlo fin dalle prime battute. In mezzo a loro una donna,che in una chiesa gremita di bei bambini paffuti cambia colore e ad un certo punto,dopo lo smarrimento dovuto ad un passato di gran dolore (come si evince chiaramente) ammette di fronte ad una figlia che già sapeva di non esserlo biologicamente di aver voluto dimenticare. La trama si chiude con una sostituzione simbolica che poi sarà sottolineata dalla scelta di cambiare definitivamente vita ritornando “al passato” come un secondo giro di boa. Il modo di procedere è per immagini o per meglio dire espressioni e particolari:primi piani che svelano stati d’animo e sentimenti e particolari che hanno lo stesso significato. I dialoghi vi si fondono esplicitandoli,resi da un doppiaggio magnifico. Un solo appunto alla recensione di ingresso:l’apripista di questo titolo ha parlato di film “paradossale”. Non è vero,sarebbe stato più giusto dire “eccezionale”,in ogni senso.
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vittorio
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mercoledì 13 giugno 2007
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commovente
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Film bello, commovente, con le interpretazioni stupende dei protagonisti.
Il messaggio di questa storia è semplice e chiaro: un unico legame unisce il mondo, il dolore. Puoi essere ricco, povero, puoi essere bello o brutto...alla fine il dolore lega tutto.
"Quando vuoi capire che tutto ha un significato"?? "Io non voglio morire...non voglio"...infausto è il destino umano, condannati alla morte e al dolore!!
Film da vedere....
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berti v.
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domenica 18 marzo 2007
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un melodramma pieno di sentimenti
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Questo film della Susanne Bier,parte con toni dimessi ed accenti da film-documentario,almeno per la parte in India,poi si inerpica per una strada molto difficile,col rientro del protagonista in Danimarca, rischiando il capitombolo ma ciò per fortuna non accade.E se non accade ciò è dovuto alla mano ferma della regista e lieve allo stesso tempo.I volti vengono scrutati uno ad uno e la recitazione di ognuno dall'ottimo Mikkelsen al Lassgard, non eccede mai neppure per un momento.Anzi il film è pervaso da un pudore dei sentimenti,che non viene mai esibito sfacciatamente,passando con notevole disinvoltura da scene domestiche a intense introspezioni, di ogni personaggio.
Le attrici sono all'altezza del compito,tutti hanno fatto di questo film,che rischiava di apparire melenso per la trama quasi incredibile ma proprio per questo,come spesso succede nella vita,credibile e "vera".
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Questo film della Susanne Bier,parte con toni dimessi ed accenti da film-documentario,almeno per la parte in India,poi si inerpica per una strada molto difficile,col rientro del protagonista in Danimarca, rischiando il capitombolo ma ciò per fortuna non accade.E se non accade ciò è dovuto alla mano ferma della regista e lieve allo stesso tempo.I volti vengono scrutati uno ad uno e la recitazione di ognuno dall'ottimo Mikkelsen al Lassgard, non eccede mai neppure per un momento.Anzi il film è pervaso da un pudore dei sentimenti,che non viene mai esibito sfacciatamente,passando con notevole disinvoltura da scene domestiche a intense introspezioni, di ogni personaggio.
Le attrici sono all'altezza del compito,tutti hanno fatto di questo film,che rischiava di apparire melenso per la trama quasi incredibile ma proprio per questo,come spesso succede nella vita,credibile e "vera".
Insomma un tuffo liberatorio in un film che è fatto anche di griffe sottili, di riferimenti simbolici che a prima vista appaiono persino ingenui,ma che invece nello snodarsi del film si collocano perfettamente nel contesto.Un film senza effetti speciali,sparatorie,violenze ma proprio per questo specialissimo.Quando si sono accese le luci in sala per un minuto o due nessuno si è mosso ed anch'io sono andato via piano, come per non disturbare...
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ginoloker
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sabato 27 gennaio 2007
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quando la vita è all'insegna degli avvenimenti
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Questo film avrebbe forse meritato una considerazione maggiore dal punto di vista della diffusione. Per ovviare a questo ogni mio amico che vedevo gli ho detto di andare a vederlo. Coloro che hanno ascoltato il consiglio la mattina seguente mi hanno telefonato estasiati.
E' certamente uno dei migliori esempi di cinema d'autore che oggi possiamo trovare. La sceneggiatura è a dir poco perfetta e questo forse potrebbe fare accorgere poco di quanto gli attori siano stati bravi nell'interpretare ruoli così difficili.
Devo dire che ogni altro commento sarebbe superfluo e potrebbe far intendere la trama del film che và scoperta personalmente.
buona visione
Erik
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