Dopo il matrimonio |
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Un film di Susanne Bier.
Con Mads Mikkelsen, Sidse Babett Knudsen, Rolf Lassgård, Stine Fischer Christensen, Christian Tafdrup, Frederik Gullits Ernst
Titolo originale Efter brylluppet.
Drammatico,
durata 120 min.
- Danimarca, Svezia 2006.
- Teodora Film
uscita venerdì 22 dicembre 2006.
MYMONETRO
Dopo il matrimonio
valutazione media:
3,70
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un melodramma che non scade nel patetico.di longshootFeedback: 0 |
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mercoledì 3 gennaio 2007 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il Danese Jacob, si trova in india dove dedica anima e corpo ad una fondazione tesa a sfamare ed educare un nutrito gruppo di bambini bisognosi. Tale scelta è dettata dall’esigenza di lasciarsi alle spalle un passato da sbandato ed ex alcolista ed a dimenticare un amore avuto in gioventù. Accade, che un magnate della finanza di nome Lansen, decide di donare a tale fondazione un enorme somma di denaro. Ad una condizione però, che Jacob trascorra un periodo di tempo a Copenaghen, dove il magnate vive con la sua famiglia e conduce i propri affari. Jacob che in un primo momento si oppone strenuamente alla proposta, alla fine, ovviamente, si dice disponibile. Arrivato a Copenaghen si presenta nell’ufficio di Lansen che lo accoglie con inusitata cordialità e gli comunica che destinerà alla fondazione 11 mil. di dollari a patto che lui resti a Copenaghen. Nel contempo, lo invita al matrimonio della figlia che si terrà il giorno seguente. Da qui una serie di coincidenze che porteranno lo spettatore a capire che dietro la donazione, si cela un personale disegno. Infatti egli è affetto da una malattia incurabile ed in fase terminale, ha una moglie che ama e da cui è teneramente ricambiato, una coppia di figli ancora bambini e una figlia diciottenne che ha adottato e che è ignara di ciò. Tutta la sua famiglia non è al corrente della sua personale tragedia, ma la cosa più sconvolgente e che la moglie è la donna che Jacob ha amato in gioventù e la figlia il frutto del loro amore, di cui però Jacob è inconsapevole. La vicenda, interpretata da un cast di straordinari attori è girata in gran parte con la tecnica della telecamera a mano, che aggiunge alla pellicola, quel sentore di crudezza e passione che coinvolge ancor di più lo spettatore lo costringe a misurarsi con emozioni sopite ed arcaiche e lo pone di fronte all’ancestrale dilemma della morte che sembra aver smarrito la sua vera connotazione di evento naturale ed accettabile. Alcuni momenti del film sono profondamente dolorosi e toccanti, tanto quanto può esserlo la vita quando sceglie di accanirsi spietata. Il tutto è accompagnato dalla colonna sonora coinvolgente di Morten Soborg e da un dipanarsi della trama, che anche se non inaspettata, nulla lascia al caso. Per coloro che hanno necessità di emozioni forti.
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