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Film assolutamente non riuscito, salvo per qualche interpretazione discreta(il più convincente è Hugh Dillon , nel ruolo del pastore fanatico): la contaminatio tra leggende sul"Lupo mannaro-verwolf-werwolf-loup-garou-hombre-lobo"e leggende dei Nativi Americani non riesce, perché manca anche solo un minimo di conoscenza degli elementi costituenti. Eppure sui Nativi Americani da anni c'è una bibliografia ricchissima, per non dire di quanto s'è scritto sul"loup-garou-Werwolf", Ne troviamo traccia nell'antichissima"Edda", raccolta del Nord Europa, in tante leggende asiatiche, in Africa, in altra forma il mito(molte leggende formano un mito)si trova in molte altri parti d'Europa, in Oceania, nell'America Latina etc. Documentarsi meglio, spesso, a sceneggiatori e registi, sarebbe proprio da consigliare... Unico altro(oltre a quello citato dell'interprete convin cente)è la denuncia del fanatismo religioso pseudo-apocalittico, che in genere corrisponde all'affermazione biblica per cui"chi semina vento, raccoglie tempesta". Senza voler scomodare l'Illuminismo e i trattati sulla tolleranza di Locke e Voltaire(ma non solo), sappiamo quali nefaste conseguenze abbiano, nel nostro tempo e non troppo lontano dall'Europa certi fanatismi religiosi e politico-religiosi(dove il distinguo tra i due piani non riesce sempre troppo facile). Il cinema ha anche la funzione di far riflettere; qui, però, il sottotema in questione sembra essere troppo poco evidenziato. El Gato
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