raysugark
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martedì 1 settembre 2015
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peggior zombie movie
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Il Zombie Movie ha sempre appassionato nel genere horror, specialmente quando si pensa ai grandi maestri come George A. Romero, Lucio Fulci e Stuart Gordon. Il regista Uwe Boll avrà pensato di poter visionare un Zombie Movie, adattando un videogame da sala giochi chiamato House of the Dead. I fan e i critici non aspettavano altro di vedere House of the Dead in film, ma non sono riusciti a visionare un adattamento sorprendente. La trama della pellicola poteva essere migliorata, se nel corso della visione del film non avessero impiastricciato dei dettagli non specificati. La tecnica del flashback mostrate nel corso della pellicola poteva essere un'idea molto inquietante ed interessante, ma nella pellicola i flashback avevano un ritmo talmente casuale di cui è inspiegabile il motivo di poter essere mostrate al pubblico.
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Il Zombie Movie ha sempre appassionato nel genere horror, specialmente quando si pensa ai grandi maestri come George A. Romero, Lucio Fulci e Stuart Gordon. Il regista Uwe Boll avrà pensato di poter visionare un Zombie Movie, adattando un videogame da sala giochi chiamato House of the Dead. I fan e i critici non aspettavano altro di vedere House of the Dead in film, ma non sono riusciti a visionare un adattamento sorprendente. La trama della pellicola poteva essere migliorata, se nel corso della visione del film non avessero impiastricciato dei dettagli non specificati. La tecnica del flashback mostrate nel corso della pellicola poteva essere un'idea molto inquietante ed interessante, ma nella pellicola i flashback avevano un ritmo talmente casuale di cui è inspiegabile il motivo di poter essere mostrate al pubblico. Il cast come Jürgen Prochnow non hanno dato neanche il loro talento di prova, il make-up e le scene splatter della pellicola sono stati elaborati in modo mediocre che non potranno arrivare ai livelli di Rick Baker. Le scene d'azione potevano essere più accurate, come Renny Harlin o Michael Bay riescono ad esserlo. House of the Dead è il peggior Zombie Movie nel genere horror.
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ericc
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lunedì 23 novembre 2009
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omg
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un film adatto a ciechi e sordomuti
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slasher master
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venerdì 26 giugno 2009
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il cinema non è un videogioco
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Probabilmente è esagerata la fama che vedrebbe Uwe Boll il peggior regista del globo. Certamente è uno dei più mediocri, non tanto per la tecnica quanto per la trama e lo sviluppo delle storie. Questa cerca di attenersi al videogioco ma forse è propro questo che bisogna capire: il cinema non è un videogioco! E questa pellicola è girata in tutto e per tutto come se lo fosse. Lo spettatore si immedesma in un giocatore senza joystick che senza troppi sussulti arriva alla (ovvia) fine.
Qualche buon effetto c'è, ma non pò certo compensare una sceneggiatura così farraginosa e una trama così modesta.
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fluturnenia
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martedì 14 aprile 2009
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anche i film fanno ammalare....
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E' talmente pessimo questo film che alla fine della visione ho avuto una crisi comiziale. Sarà colpa delle immagini del videogame. Si sa che una protratta esposizione a immagini digitali può causare problemi di questo tipo. D'altro canto l'unica cosa che si fa notare sono gli zombi del giochino elettronico. Secondo me il regista soffre pure lui di crisi epilettiche?!
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sky73
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mercoledì 28 gennaio 2009
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ancora zombie?
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....evviva! Adoro gli zombie... Tendo a non essere totalmente obbiettivo nel giudicare i film horror perché,essendo il mio genere preferito,spesso pecco di non obbiettività: per esempio dove tutti vedono una scopiazzatura io vedo una citazione, dove tutti vedono degli effetti speciali approssimativi io vedo la bellezza dei trucchi artigianali...
ma di questo film non salvo nulla....è veramente deludente....e inutile.....peccato.....
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andrea
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lunedì 8 dicembre 2008
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versione cinematografica videogamizzata
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Un gruppo di antipatici teen ager deve raggiungere un'isola nella quale si sta svolgendo un techno/rave. Dopo che un lupo di mare decide di accompagnarli raggiungeranno si l'isola, ma la troveranno deserta di esseri viventi ma piena di zombie assassini. Premettendo che il morso degli zombie sia contagioso, e per la sceneggiatura scontato, il film di Uwe Boll cerca di ricostruire maldestramente le ambientazioni del videogioco House of the Dead per creare un moderno film d'azione/horror con tutti gli stereotipi del genere. Se vogliamo anche tralasciare i nomi e i ruoli dei personaggi(a partire da Jurgen Prochnov nelle vesti del capitano Kirk) il film viaggia costantemente in un'atmosfera che incute timore solo a livello delle scenografie di Tink e di alcuni trucchi artigianali splatter e discretamente accurati nella messa in scena.
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Un gruppo di antipatici teen ager deve raggiungere un'isola nella quale si sta svolgendo un techno/rave. Dopo che un lupo di mare decide di accompagnarli raggiungeranno si l'isola, ma la troveranno deserta di esseri viventi ma piena di zombie assassini. Premettendo che il morso degli zombie sia contagioso, e per la sceneggiatura scontato, il film di Uwe Boll cerca di ricostruire maldestramente le ambientazioni del videogioco House of the Dead per creare un moderno film d'azione/horror con tutti gli stereotipi del genere. Se vogliamo anche tralasciare i nomi e i ruoli dei personaggi(a partire da Jurgen Prochnov nelle vesti del capitano Kirk) il film viaggia costantemente in un'atmosfera che incute timore solo a livello delle scenografie di Tink e di alcuni trucchi artigianali splatter e discretamente accurati nella messa in scena. Per il resto il montaggio lento e a tratti confusionale si limita ad inserire anche scene inutile del videogame e a integrarle con quelle di sparatorie ed esplosioni varie. Non ben pochi nei tra i quali un aumento sproporzionato degli zombie(che, dal massimo di una trentina di ragazzi, ne risultano poi un centinaio) a una certa logicità della trama che prevede anche qualche flashback che spieghi la maledizione de 'La Isla de La Muerte'. In generale una pellicola con la sufficienza netta che mostra un teatrino tutto 'bang, crash, arg!!!' a ritmo lento e con qualche ralento che crea tensione narrativa. Flop negli Stati Uniti e appena 386.000 milioni di euro qui da noi in Italia. Solo per fan degli zombie movies.
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nicola
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giovedì 27 novembre 2008
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"la isla de merda"
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Credo che sia un film demenziale per appartenere alla categoria Horror,non è riuscito per niente se non sbaglio poi nel film appaiono alcune immagini del videogame.DECISAMENTE INGUARDABILE C'E' DI MEGLIO.
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francesco manca
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sabato 20 settembre 2008
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"no more boll!"
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Come ben sappiamo, il periodo cinematografico estivo è, ormai da parecchi anni a questa parte, ricco di pellicole di genere horror che invadono letteralmente le nostre sale e che trascinano in massa giovani di tutte le età “curiosi” di scoprire quale sarà la prossima “trovata” che potrà procurare qualche spavento e sobbalzo sulla poltrona. Nell’estate 2003, uscì al cinema “House of the dead” del regista tedesco Uwe Boll, quello che oggi è considerato, almeno in larga parte da pubblico e critica, come uno dei peggiori cineasti viventi, insomma, un degno erede del leggendario Ed Wood, al quale Tim Burton, nel 1994, si è ispirato per dar vita ad uno dei suoi indiscussi capolavori. Detto e ribadito ciò, dal “peggior regista del momento” è quantomeno inutile aspettarsi chissà quale capolavoro, e tanto per mantenere fede alle aspettative, diciamo subito che questo “House of the dead”, per altro tratto dall’omonimo videogioco del 1996 della mitica SEGA, che riceverà anche una menzione speciale all’interno della pellicola, è un vero e autentico…mi è difficile trovare il termine appropriato… scempio.
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Come ben sappiamo, il periodo cinematografico estivo è, ormai da parecchi anni a questa parte, ricco di pellicole di genere horror che invadono letteralmente le nostre sale e che trascinano in massa giovani di tutte le età “curiosi” di scoprire quale sarà la prossima “trovata” che potrà procurare qualche spavento e sobbalzo sulla poltrona. Nell’estate 2003, uscì al cinema “House of the dead” del regista tedesco Uwe Boll, quello che oggi è considerato, almeno in larga parte da pubblico e critica, come uno dei peggiori cineasti viventi, insomma, un degno erede del leggendario Ed Wood, al quale Tim Burton, nel 1994, si è ispirato per dar vita ad uno dei suoi indiscussi capolavori. Detto e ribadito ciò, dal “peggior regista del momento” è quantomeno inutile aspettarsi chissà quale capolavoro, e tanto per mantenere fede alle aspettative, diciamo subito che questo “House of the dead”, per altro tratto dall’omonimo videogioco del 1996 della mitica SEGA, che riceverà anche una menzione speciale all’interno della pellicola, è un vero e autentico…mi è difficile trovare il termine appropriato… scempio. Diciamolo in questo modo. Ammetto apertamente che sono davvero pochi i film che, durante (e dopo) la visione, mi hanno creato un simile ribrezzo, ma chi dice che l’arte Deve essere solo “bella”? Perché non può esistere anche un’arte che, perdonate la poca eleganza del concetto, “fa schifo”? Mi sono avvicinato a questo film più per un fatto di curiosità che per un reale interesse; ero ansioso di scoprire che effetto mi avrebbe provocato trovarmi davanti ad un’opera (rimaniamo nel contesto “arte”) del peggior artista dell’arte cinematografica contemporanea, e non sono affatto rimasto deluso. Mi ha disgustato, e forse, anzi, molto probabilmente, questo non era l’intento del regista Uwe Boll, ma, almeno per questa volta, ho ricevuto da un film esattamente quello che mi aspettavo, e mi ritengo, allegoricamente parlando, “soddisfatto”. Per il resto, se proprio vogliamo rivolgere ulteriori critiche alla pellicola di Boll, possiamo dire che manca totalmente di qualsiasi punto che possa convincere lo spettatore a pensare, anche solo per un istante, che non è una completa “ciofeca”. Boll gira con uno stile, guarda caso, da videogioco, ma come, teoricamente, dovrebbe essere, lo spettatore non si sente minimamente coinvolto nella vicenda, reale o virtuale che sia, e pare che lo stesso regista sia l’unico a divertirsi con il suo film/videogioco. Non si riesce a capire se sia effettivamente un horror o un orrendo action-movie che non farebbe invidia neanche ai vari Chuck Norris e Steven Segal di turno. I protagonisti sembrano comandati proprio con un joystick, e lo confermano alcuni dialoghi al limite del comico/surreale. In definitiva, se, dopo la visione, si avverte l’irrefrenabile esigenza di togliersi il “saporaccio” dalla bocca, rifatevi il palato con uno dei capolavori del repertorio di genere degli anni che furono, perché, ricordatevi bene che anche l’horror, con i suoi Maestri di una volta, ha avuto una sua dignità.
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dinotopia
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venerdì 12 settembre 2008
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film demenziale da 2 soldi...
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La stupidezza supera la totale mediocrità di questo film... per fortuna che si estende solo per una 90 di minuti...
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