Snowboarder

Gaspard è un appassionato di snowboard che ha trovato in Josh Attersen il suo idolo. Attersen non è però un modello di rettitudine. Al momento si trova in permesso diurno per partecipare a gare ma con l'obbligo di rientrare alla sera in carcere. Josh ha modo di vedere Gaspard in azione e vede in lui un successore. Nel frattempo decide di usarlo per un progetto decisamente antisportivo.
Sarebbe facile bollare con una stella un film che sembra appoggiare la propria consistenza solo sulle discese spericolate, su qualche scena di sesso e su un product placement davvero troppo esibizionista. In realtà il primo lungometraggio di Olias Barco (con un cameo role di Thierry Lhermitte che rinvia ai, per i francesi famosissimi, Bronzés di Patrice Leconte) con la sua confezione patinata colpisce il bersaglio. Utilizza cioè uno stile da feuilleton (arrivando così al più vasto pubblico) per un j'accuse contro i cattivi maestri che esistono (e lo sappiamo) anche nello sport.
Ecco allora che far vivere Josh in un albergo-castello e rappresentarlo come una sorta di vampiro-mefistofele acquisisce un fascino popolare che può (anzi deve) far storcere il naso al critico ma che può invece piacere a un pubblico giovane tentato più dal glamour che essere al top di un'attività sportiva può portare con sé piuttosto che dalla conquista di allori e medaglie. Quindi un bronzo meritato: 2 stelle. 