non è un film che lascia una traccia indelebile, ma non vedo il motivo di accanirsi su cose che non riguardano strettamente il film, come i vestiti della roberts o il suo trucco. piuttosto soderbergh mi pare badi più alla sperimentazione scenica camuffata da ricerca dell'esistenzialità. Vuole distinguere la realtà dalla finzione, inscenando un balletto di immagini poco convincente confezionando, invece, solo una pelicola sulle solite piccole nevrosi di tutti, sulle manie depressive (Catherine Keener in questo è eccezionale), sui rapporti umani inesistenti, la solitudine, etc...etc.... (niente di nuovo sotto questo cielo) dando un tono lento e poco colorato alla quotidianità. probabilmente soderbergh si esprime meglio quando c'è clooney, chi lo sa.
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non è un film che lascia una traccia indelebile, ma non vedo il motivo di accanirsi su cose che non riguardano strettamente il film, come i vestiti della roberts o il suo trucco. piuttosto soderbergh mi pare badi più alla sperimentazione scenica camuffata da ricerca dell'esistenzialità. Vuole distinguere la realtà dalla finzione, inscenando un balletto di immagini poco convincente confezionando, invece, solo una pelicola sulle solite piccole nevrosi di tutti, sulle manie depressive (Catherine Keener in questo è eccezionale), sui rapporti umani inesistenti, la solitudine, etc...etc.... (niente di nuovo sotto questo cielo) dando un tono lento e poco colorato alla quotidianità. probabilmente soderbergh si esprime meglio quando c'è clooney, chi lo sa... ma che c'entrano i vestiti della roberts se il film non è granchè riuscito...?
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