Mortal Transfert

Michel Durand sembra stanco di non aver mai un'occasione per potersi sporcare l'impeccabile "tenuta" da psicanalista. Il completo scuro abbinato ai calzini rossi sono infatti i capi che abitualmente preferisce sfoggiare dalla sua poltrona, a mani giunte e con gambe solidamente accavallate. Diversamente in amore comincia ad andargli tutto storto e, crimine dei crimini, durante una seduta la giovane e avvenente Olga Kubler viene uccisa mentre Michel si era beatamente assopito. Le indagini, le minacce provenienti dal marito della donna e l'urgenza di sbarazzarsi del cadavere fanno sì che d'improvviso la sua vita di distaccato quanto annoiato psicoterapeuta, si trasformi in una censurabile escalation di comportamenti ai limiti dello psicotico.
Elegante thriller umoristico dotato di una certa aplomb nella messa in scena così come nella trattazione della materia psicanalitica, qui fonte di tensione quanto di satira nei confronti della "teoria dell'inconscio".
Jean-Hugues Anglade diverte e catalizza l'attenzione su di sé, distraendo lo spettatore da evidenti cali di ritmo che la storia patisce in più di un frangente, senza per questo cedere mai alla noia grazie a una struttura contorta e persino visionaria. 