ennio
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mercoledì 31 ottobre 2018
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l'inferno di auschwitz senza filtri e censure
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Uno dei film più crudi sull'Olocausto, a metà tra thriller storico ed horror. La vicenda è incentrata sulla nota rivolta di Auschwitz dell'autunno 1944, quando sembrava che l'arrivo dei russi fosse imminente e in molti prigionieri rinacque la speranza di un'insperata libertà.
Il realismo carnale delle immagini è poco adatto agli stomaci deboli, non c'è spazio per momenti di tenerezza e sviolinate. "La zona grigia" è forse il film più scioccante sull'argomento, prima de "il figlio di Saul", che tratterà la stessa vicenda in modo ancora più feroce, ma con un punto di vista cinematografico originale.
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Uno dei film più crudi sull'Olocausto, a metà tra thriller storico ed horror. La vicenda è incentrata sulla nota rivolta di Auschwitz dell'autunno 1944, quando sembrava che l'arrivo dei russi fosse imminente e in molti prigionieri rinacque la speranza di un'insperata libertà.
Il realismo carnale delle immagini è poco adatto agli stomaci deboli, non c'è spazio per momenti di tenerezza e sviolinate. "La zona grigia" è forse il film più scioccante sull'argomento, prima de "il figlio di Saul", che tratterà la stessa vicenda in modo ancora più feroce, ma con un punto di vista cinematografico originale.
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ferraz86
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domenica 21 novembre 2010
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l'inferno del lager
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L'ennesimo film che tratta l'argomento Olocausto, questa volta descrive con precisione la fase di sterminio come avveniva nelle aree proibite : I CREMATORI.
Storicamente fedele ai fatti reali, LA ZONA GRIGIA è una pellicola davvero agghiacciante , brutale e di alta fattura. La recitazione degli attori è buona, soprattutto per un Keitel nel ruolo di uno spietato aguzzino , con il vizio dell'alcool. Scene mai viste prima d'ora in un film aderente all' argomento. Da non perdere assolutamente.
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lunedì 2 febbraio 2009
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...è tremendo...!!!
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sissi
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domenica 25 gennaio 2009
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la zona grigia
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film che veramente t cattura nella sua visione, momenti d suspense molto forti, reali d'altronde... racconta la vera drammaticità di quei luoghi da vari punti di vista: donne, uomini, ebrei costretti a mandare loro fratelli nelle camere a gas, bambini, tedeschi (nazisti)privi d anima e sensibilità,... è molto cruento, e se ne sconsiglia la visione a bambini sotto ai 10 anni.
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fulvia
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lunedì 16 giugno 2008
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non l'ho capito fino in fondo
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sono appassionata del genere e ho visto questo film,vivendolo intensamente.Eppure forse non l'ho capito fino in fondo. La trama secondaria ruota attorno alla figura di una ragazzina,salvata per non si sa quale destino,dalla camera a gas.Decisamente simboleggia il concetto di "vita",di"speranza",lo sfregio fatto nei confronti dei nazisti che la volevano morta.Ma che senso ha? Il finale mi ha lasciata basita.....ma allora sperare non serviva a nulla? (ps..tremenda e raccapricciante la scena del vecchietto che è costretto a porre la moglie,la figlia e i nipoti nel forno crematorio!)Non so,ma questo film non mi ha convinta
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fabrizio dividi
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martedì 29 aprile 2008
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il confine fra bene e male
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La zona grigia non è soltanto la cenere prodotta dai forni crematori in un campo di sterminio come si spiega nell’ultima sequenza, ma quello spazio metaforico fra il bene e il male, fra vittime e carnefici che si confondono e spesso si scambiano di ruolo.
Il riscatto che un gruppo di prigionieri addetti allo "smaltimento" di cadaveri cerca senza ammetterlo apertamente, si manifesa nella figura surreale di una bambina che si salva dai gas e che viene messa in salvo per sottolineare la distinzione tra delitto e complicità. Tutto è inutile ovviamente, ma se salvare una vita vale la redenzione, ecco come un simbolo pùò davvero essere sostanzialmente salvifico di fronte al Male Assoluto.
Uno dei migliori film sull’Olocausto, asciutto, essenziale e mai spettacolare.
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La zona grigia non è soltanto la cenere prodotta dai forni crematori in un campo di sterminio come si spiega nell’ultima sequenza, ma quello spazio metaforico fra il bene e il male, fra vittime e carnefici che si confondono e spesso si scambiano di ruolo.
Il riscatto che un gruppo di prigionieri addetti allo "smaltimento" di cadaveri cerca senza ammetterlo apertamente, si manifesa nella figura surreale di una bambina che si salva dai gas e che viene messa in salvo per sottolineare la distinzione tra delitto e complicità. Tutto è inutile ovviamente, ma se salvare una vita vale la redenzione, ecco come un simbolo pùò davvero essere sostanzialmente salvifico di fronte al Male Assoluto.
Uno dei migliori film sull’Olocausto, asciutto, essenziale e mai spettacolare. Proprio come gli spari dei guardiani del campo, secchi e senza tempo che risuonano nel campo.
Attori credibili e una regia lucida e senza fronzoli mache non lesina apprezzabili personalismi.
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[+] bravo!!!!!
(di andrea_lettieri)
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(di marta)
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giorgio
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mercoledì 16 gennaio 2008
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film realista, crudo,descrive bene l'atmosfera
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La zona grigia ha il coraggio di affrontare l'argomento della soluzione finale dopo che molti lungometraggi hanno rappresentato aspetti diversi della follia nazista nel secondo conflitto mondiale. Solo per citarne alcuni: Rosenstrasse, la Rosa Bianca, Schindler's List ecc..Un'argomento coraggioso per il rischio di cadere nel compatimento perdendo di vista la fredda "banalità del male"(per citare il libro di Hannah Arendt) che non conosce cedimenti.L'eccezione al folle calcolo di sterminare la razza ebrea è quella di fare sopravvivere un medico che per salvare la propria famiglia (e se stesso) si presta ad assistere ai farneticanti esperimenti del medico nazista Mengele sui prigionieri-cavie del campo.
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La zona grigia ha il coraggio di affrontare l'argomento della soluzione finale dopo che molti lungometraggi hanno rappresentato aspetti diversi della follia nazista nel secondo conflitto mondiale. Solo per citarne alcuni: Rosenstrasse, la Rosa Bianca, Schindler's List ecc..Un'argomento coraggioso per il rischio di cadere nel compatimento perdendo di vista la fredda "banalità del male"(per citare il libro di Hannah Arendt) che non conosce cedimenti.L'eccezione al folle calcolo di sterminare la razza ebrea è quella di fare sopravvivere un medico che per salvare la propria famiglia (e se stesso) si presta ad assistere ai farneticanti esperimenti del medico nazista Mengele sui prigionieri-cavie del campo.'E paradossale che chi sopravvive diventa a sua volta carnefice più o meno consapevole degli orrendi crimini che sta aiutando a compiere.Il film trasmette molto bene l'atmosfera, lo stato d'animo degli uomini e l'assurdità di quanto accade; una zona di sospenzione in cui tutto ciò che accade sfugge a qualsiasi regola, facendo perdere ogni traccia di ragionevolezza e di umanità.Unica speranza la ribellione di coloro che si sono fatti aiutanti dello sterminio con l'assurda speranza di potersi salvare dalla morte..
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walter giannò
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domenica 18 novembre 2007
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film che pone riflessioni di diverso carattere
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Si tratta di un film assolutamente vietato ai minori di 14 anni, in quanto presenta molte scene crude, che possono impressionare soprattutto coloro che non riescono a sopportare per nulla immagini che mostrano la brutalità degli assassini nazisti. Ritengo addirittura che vi siano scene più cruente di quelle di Schindler's List di Steven Spielberg.
E' comunque, un film, da vedere che pone interrogativi di diverso tipo, da quelli storici a quelli religiosi.
Ed una delle domande che mi sono sorte riguardano il silenzio-assenso tedesco nei confronti dello sterminio perpretrato dall'esercito nazista, promosso da Adolf Hitler. Non riesco a credere, infatti, che sei milioni di persone possano essere state uccise senza che nessuno al di fuori dei campi di sterminio lo sapesse.
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Si tratta di un film assolutamente vietato ai minori di 14 anni, in quanto presenta molte scene crude, che possono impressionare soprattutto coloro che non riescono a sopportare per nulla immagini che mostrano la brutalità degli assassini nazisti. Ritengo addirittura che vi siano scene più cruente di quelle di Schindler's List di Steven Spielberg.
E' comunque, un film, da vedere che pone interrogativi di diverso tipo, da quelli storici a quelli religiosi.
Ed una delle domande che mi sono sorte riguardano il silenzio-assenso tedesco nei confronti dello sterminio perpretrato dall'esercito nazista, promosso da Adolf Hitler. Non riesco a credere, infatti, che sei milioni di persone possano essere state uccise senza che nessuno al di fuori dei campi di sterminio lo sapesse.
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