paolp78
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giovedì 14 maggio 2020
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revenge movie con regia virtuosa
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Il soggetto della pellicola è quello tutt'altro che originale di una storia di vendetta.
Roba vista già mille volte, ma non è una colpa in quanto questa narrazione costituisce un classico intramontabile della cinematografia, tanto che nei tempi recenti si è inventata l'espressione anglosassone "revenge movies", che battezza questo nuovo sottogenere cinematografico a cui appartengono queste pellicole.
Tra i tanti film con una trama simile questo si distingue per la virtuosa regia si Soderbergh e per la scelta molto azzeccata degli interpreti principali, Stamp e Fonda.
Quanto a Soderbergh, mi ha colpito il montaggio particolarissimo e innovativo, caratterizzato per avere inserito pezzi di scene diverse in una strana sequenza alternata.
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Il soggetto della pellicola è quello tutt'altro che originale di una storia di vendetta.
Roba vista già mille volte, ma non è una colpa in quanto questa narrazione costituisce un classico intramontabile della cinematografia, tanto che nei tempi recenti si è inventata l'espressione anglosassone "revenge movies", che battezza questo nuovo sottogenere cinematografico a cui appartengono queste pellicole.
Tra i tanti film con una trama simile questo si distingue per la virtuosa regia si Soderbergh e per la scelta molto azzeccata degli interpreti principali, Stamp e Fonda.
Quanto a Soderbergh, mi ha colpito il montaggio particolarissimo e innovativo, caratterizzato per avere inserito pezzi di scene diverse in una strana sequenza alternata. Questa scelta originale è giustificata in quanto il regista parte dall'idea che i fatti narrati sono tutti già accaduti e vengono ricordati dal protagonista mentre si trova imbarcato nel volo di ritorno in Inghilterra; pertanto Soderbergh con questo particolarissimo montaggio vuole proprio dare l'effetto dei ricordi che affiorano nella mente del protagonista, in modo non perfettamente lineare, ma a tratti confuso. Giudico questo virtuosismo più fine a se stesso che effettivamente utile per migliorare la godibilità della pellicola, tuttavia riconosco il carattere originale ed artistico di questa soluzione inusitata.
Altro preziosismo di Soderbergh è quello di avere recuperato frammenti di un film di Ken Loach degli anni '60, che ritraggono lo stesso Terence Stamp che vi aveva recitato, inserendoli nella sua pellicola attuale in modo da dare ad intendere che quelle immagini datate siano dei ricordi del protagonista, riferiti alla sua giovinezza. Devo dire che questa operazione è pienamente riuscita grazie all'abilità di Soderbergh di incastrare perfettamente i vecchi spezzoni dentro la sua narrazione: una scelta che ho molto apprezzato in quanto capace di arricchire la storia di ancora maggiore intensità emotiva.
Oltre alla regia mi sono piaciuti gli interpreti: Terence Stamp è adattissimo ai ruolo dell'ex galeotto inglese, aiutato dalla faccia resa dura e spigolosa dall'età; molto credibile ed in parte anche Peter Fonda nel ruolo ben delineato del ricco discografico che per mantenere lo stile di vita agiato si sporca le mani riciclando denaro sporco.
Di durata contenuta, non stanca, nè richiede particolari sforzi di attenzione, regalando anche un finale con buona tensione. Tuttavia va ben chiarito che, pur prevedendo numerose parti violente, non è un film puramente d'azione; quindi chi vuole un film adrenalinico di tal genere deve cercare altrove.
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dutchman
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sabato 10 aprile 2010
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vendette e redenzione
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Basta pensare alla sequenza cult di apertura del film "L'Inglese" di Steven Soderbergh. Lo schermo è nero come la pece e si sente solo un uomo con una voce molto roca che domanda "Dimmi ... dimmi ... dimmi di Jenny," prima dell'inizio dei titoli di testa.
La voce appartiene a Wilson (Terence Stamp) che ha appena scontato una pena detentiva di nove anni. Wilson parte per Los Angeles nel tentativo di sapere di più sulla morte di sua figlia Jennifer (Melissa George) morta in un incidente stradale.
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Basta pensare alla sequenza cult di apertura del film "L'Inglese" di Steven Soderbergh. Lo schermo è nero come la pece e si sente solo un uomo con una voce molto roca che domanda "Dimmi ... dimmi ... dimmi di Jenny," prima dell'inizio dei titoli di testa.
La voce appartiene a Wilson (Terence Stamp) che ha appena scontato una pena detentiva di nove anni. Wilson parte per Los Angeles nel tentativo di sapere di più sulla morte di sua figlia Jennifer (Melissa George) morta in un incidente stradale.
La polizia crede di un'incidente sfortunato, ma Wilson non crede a questa ipotesi dopo aver ricevuto una lettera quando era in prigione che sua figlia è morta in circostanze misteriose, quindi continua nelle Sue ricerche (come un atto di redenzione del Suo passato di criminale incallito) scoprendo il nome e l'indirizzo di colui che ha inviato la lettera.
Wilson inizia la sua indagine con Ed (Luis Guzmán), un latino-americano che ha preso lezioni di recitazione con Jenny, e autore della lettera. Ed (Luis Guzmán), non può che dare il nome del ultimo ragazzo di Jenny Wilson, aggiungendo che può essere in grado di trovare maggiori informazioni presso un deposito di autocarri in una sezione deserta della città.
Prima di recarsi al magazzino, Wilson fa tappa in una scuola per rifornirsi di armi da fuoco.
Egli trova il magazzino, ma in compenso viene picchiato a sangue e lasciato sul marciapiede, Wilson non si arrende e riesce a rintracciare l'allenatrice di Jennifer, tale Elaine intepretata dall'attrice (Lesley Ann Warren), che gli darà indicazioni interessanti.
Wilson trova l'ex fidanzato, un ricco e losco produttore discografico di nome Terry Valentine (Peter Fonda), che ricicla denaro sporco e si tiene in contatto con la criminalità organizzata e che Sua figlia Jenniffer aveva scoperto (motivo per ucciderla), nonostante quest'ultimo abbia cercato di fermarlo in ogni modo, mandando killer e criminali da Lui pagati per fermarlo, Wilson (Terence Stamp) arriva alla giusta e finale resa dei conti con Terry Valentine
"L'inglese" è un bellissimo thriller, coinciso e diretto in maniera fantastica dal regista Steven Soderbergh, Terence Stamp è attore vero e bravo
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annalisa
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giovedì 14 giugno 2007
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delinquenti al crepuscolo
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Terence Stamp-Wilson e Peter Fonda-Valentine: due "delinquenti" ormai oltre la mezza età (ma indomiti, alla maniera degli antieroi di Clint Eastwood) a confronto... Uno, criminale di professione, ha pagato il suo debito con la giustizia; l'altro, criminale dilettante, continua a delinquere impunemente, sia riciclando denaro sporco che "rubando" la giovinezza di ragazze come la figlia di Wilson.
E' un confronto anche tra due modi di invecchiare, in fondo: la raggiunta maturità e consapevolezza di Wilson contro l'eterno, patetico e irresponsabile giovanilismo di Valentine.
Storia di un'atipica caccia all'uomo, molto tesa e fisica, ma che non esclude begli sprazzi di umorismo amaro che sprizza da personaggi maggiori e minori.
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Terence Stamp-Wilson e Peter Fonda-Valentine: due "delinquenti" ormai oltre la mezza età (ma indomiti, alla maniera degli antieroi di Clint Eastwood) a confronto... Uno, criminale di professione, ha pagato il suo debito con la giustizia; l'altro, criminale dilettante, continua a delinquere impunemente, sia riciclando denaro sporco che "rubando" la giovinezza di ragazze come la figlia di Wilson.
E' un confronto anche tra due modi di invecchiare, in fondo: la raggiunta maturità e consapevolezza di Wilson contro l'eterno, patetico e irresponsabile giovanilismo di Valentine.
Storia di un'atipica caccia all'uomo, molto tesa e fisica, ma che non esclude begli sprazzi di umorismo amaro che sprizza da personaggi maggiori e minori.
Suggestivo e sapiente, a mo' di flashback, l'uso di immagini in bianco e nero provenienti da un altro film, di Ken Loach, con protagonista lo stesso Stamp, giovanissimo.
Una regia e una sceneggiatura curatissime e un'ottima fotografia fanno di questo noir sofisticato e inconsueto un grande film.
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oiabun
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lunedì 12 giugno 2006
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un killer freddo ma dal volto umano
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Un noir insolito con le scende d'azione centellinate ma credibili e in crescendo che no lascia spazio alla noia, inframmezzate a flashback e momenti di introspezione del protagonista. Il suo è un personaggio freddo, in apparenza ben diverso dagli eroi muscolari di un cui certo cinema è ormai inflazionato ma di una efficacia notevole proprio per la sua calma tipicamente britannica. Ogni volta che si rivede questo film, la cui trama è essenziale solo in apparenza, si scoprono nuovi dettagli e lo si apprezza un pò di più. Raccomandabile ai patiti del genere.
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