fabio57
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giovedì 28 gennaio 2016
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interessante e istruttivo
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Il fenomeno delle sette che plagiano le persone inducendole a rinnegare la propria vita, appanaggio di una misteriosa via spirituale, spingendole a volte anche a compiere gesti estremi,purtoppo è sempre di scottante attualità,basti ricordare il sucidio di 911 persone avvenuto nel 1978 in Guyana.Il film indaga proprio su queste dinamiche perverse, che intrappolano la mente di persone emotivamente fragili e immature,prede di guru senza scrupoli, che le irretiscono promettendo pace interiore, trascendenza e salvezza dell'anima.E poi c'è la figura di questo cosiddetto "deprogrammatore" che rappresenta proprio l'enorme debolezza dell'animo umano ,egli va per guarire la psiche della sua cliente e ne viene sedotto e deriso.
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Il fenomeno delle sette che plagiano le persone inducendole a rinnegare la propria vita, appanaggio di una misteriosa via spirituale, spingendole a volte anche a compiere gesti estremi,purtoppo è sempre di scottante attualità,basti ricordare il sucidio di 911 persone avvenuto nel 1978 in Guyana.Il film indaga proprio su queste dinamiche perverse, che intrappolano la mente di persone emotivamente fragili e immature,prede di guru senza scrupoli, che le irretiscono promettendo pace interiore, trascendenza e salvezza dell'anima.E poi c'è la figura di questo cosiddetto "deprogrammatore" che rappresenta proprio l'enorme debolezza dell'animo umano ,egli va per guarire la psiche della sua cliente e ne viene sedotto e deriso.
Bel film,bella prova della Kinset
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dario
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mercoledì 15 luglio 2015
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pasticciato
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Il film è Kate Winslet, bravissima. Il resto è incoerente, appesantito per giunta da un po' di spocchia, di presunzione. La vicenda ha continue cadute e giravolte, finisce con una tesi alla buona sui problemi esistenziali. Imbarazzante Keitel. Regia molle, incerta.
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biscotto51
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martedì 4 novembre 2014
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demenziale
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Una storia senza capo né coda. Ci vuole un enorme coraggio a distribuire un film così. Una stella é fin troppa.
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stefanocapasso
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lunedì 10 marzo 2014
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il potere trasformativo dell'incontro con l'altro
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Fuoco Sacro è un bel film che tratta del potere trasformativo possibile nell'incontro profondo con l'altro. Ruth e PJ, il “deprogrammatore”, si incontrano e si scontrano del deserto con due obiettivi dichiarati opposti, ma con la stessa unica esigenza. Scoprire la verità sulla vita sul loro compito nel mondo.
Ruth è una giovane donna cresciuta in una famiglia prigioniera di tanti conformismi e finzioni necessarie a mantenere un parvenza di equilibrio e quindi ad andare avanti. P.J è un uomo che come lavoro riporta sulla “retta via” persone probabilmente plagiate da sette o santini, in questo caso Ruth. Ciò che accomuna tutti à la ricerca di un senso alla propria vita, un senso, vero, e che tutti cercano fuori da se stessi
E cosi nei 3 giorni destinati alla deprogrammazione di Ruth, probabilmente plagiata dall'incontro con un santone in India, i due protagonisti percorrono fino in fondo tutto il ciclo delle proprie passioni.
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Fuoco Sacro è un bel film che tratta del potere trasformativo possibile nell'incontro profondo con l'altro. Ruth e PJ, il “deprogrammatore”, si incontrano e si scontrano del deserto con due obiettivi dichiarati opposti, ma con la stessa unica esigenza. Scoprire la verità sulla vita sul loro compito nel mondo.
Ruth è una giovane donna cresciuta in una famiglia prigioniera di tanti conformismi e finzioni necessarie a mantenere un parvenza di equilibrio e quindi ad andare avanti. P.J è un uomo che come lavoro riporta sulla “retta via” persone probabilmente plagiate da sette o santini, in questo caso Ruth. Ciò che accomuna tutti à la ricerca di un senso alla propria vita, un senso, vero, e che tutti cercano fuori da se stessi
E cosi nei 3 giorni destinati alla deprogrammazione di Ruth, probabilmente plagiata dall'incontro con un santone in India, i due protagonisti percorrono fino in fondo tutto il ciclo delle proprie passioni. Emergono implacabili le debolezze, le paure, i bisogni, e quello che doveva essere un salvataggio diventa, per entrambi, un viaggio iniziatico alla scoperta di un se più reale.
Alla fine infatti i due protagonisti, e tutto il clan familiare intorno, troveranno un nuovo assetto nella propria esistenza, più libero dalle costrizioni autoimposte delle esistenze precedenti e certamente più vicino alla propria natura
Sul piano narrativo il film riesce a mantenere un attenzione costante, senza veri colpi di scena grazie alla continua trasformazione del clima emotivo e all'inversione dei ruoli dei protagonisti.
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francesco2
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sabato 8 marzo 2014
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comunque...........
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.........rinnovo i complimenti per questa recensione. Il film non ti sarà perso un capolavoro, ma l'hai proprio sentito dentro -Gli dai quattro stelle, non a caso.
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francesco2
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sabato 8 marzo 2014
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appunto
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"In The Cut" incarna lo spirito della campion......ma allora, perché diverse persone lo considerate un film minore?
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francesco2
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sabato 8 marzo 2014
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complimenti per la recensione. però......
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..........io non sono convinto che questo film si debba amare o o odiare. Del resto non credo che a Venezia andò così, ed io stesso non lo catalogo tra le pellicole che amo né tra quelle che odio.
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tony costa
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sabato 12 ottobre 2013
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il potere della sensualità
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Film bellissimo e di un'intensità rara, che tutti dovrebbero vedere. Vi è più psicologia in questo film, che in tanti testi di psicologia che si studiano all'Università. Tutte le donne, ma in particolar modo quelle che intendono conoscere gli uomini, dovrebbero vederlo, e tutti gli uomini dovrebbero vederlo per riflettere sulla loro vera natura. Ruth ( Winslet ), giovane e bellissima ragazza, frequentatrice di discoteche, consumatrice di alcol e praticante di sesso non proprio responsabile, è tormentata ed insoddisfatta. La sua ricerca interiore, e volontà di cambiamento, la porterà in India presso un guru. La famiglia borghese di Ruth, preoccupata che la figlia possa finire nei guai, contatta quello che è considerato il miglior de-programmatore, Educatore ( Keitel ), uomo maturo ed esperto, che vanta una lunga serie di successi, affinché renda consapevole Ruth dei suoi "errori".
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Film bellissimo e di un'intensità rara, che tutti dovrebbero vedere. Vi è più psicologia in questo film, che in tanti testi di psicologia che si studiano all'Università. Tutte le donne, ma in particolar modo quelle che intendono conoscere gli uomini, dovrebbero vederlo, e tutti gli uomini dovrebbero vederlo per riflettere sulla loro vera natura. Ruth ( Winslet ), giovane e bellissima ragazza, frequentatrice di discoteche, consumatrice di alcol e praticante di sesso non proprio responsabile, è tormentata ed insoddisfatta. La sua ricerca interiore, e volontà di cambiamento, la porterà in India presso un guru. La famiglia borghese di Ruth, preoccupata che la figlia possa finire nei guai, contatta quello che è considerato il miglior de-programmatore, Educatore ( Keitel ), uomo maturo ed esperto, che vanta una lunga serie di successi, affinché renda consapevole Ruth dei suoi "errori". Con uno stratagemma Ruth sarà invitata a tornare in Australia, ed i due protagonisti si ritroveranno soli in una casa nel deserto. La capacità ed il potere della sensualità di Ruth, romperà l'equilibrio dell'Educatore maturo ed esperto, a tal punto che quando comprenderà di averla persa, la colpirà. La violenza sulle donne, tema attualissimo, è scatenata proprio da questa dinamica: ogni situazione difficile rivela all'uomo i suoi problemi, le sue carenze, le sue incapacità. Quando un'uomo debole comprende che ha perso la donna che dice di amare, troverà facile addossarle la colpa del suo disagio fino alle estreme conseguenze, perché lo riterrà più facile che affrontare la sua ombra. Le dinamiche psicologiche interessanti sono comunque tante e ben rappresentate, del resto, è a dir poco emozionante l'espressione della travolgente sensualità di Ruth. La frase finale poi, dell'Educatore ( Keitel ), rivela come certe forze e spinte, che con la razionalità non hanno nulla a che fare, esistano ed emergano al di là del bene e del male.
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sudveracrux
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domenica 4 agosto 2013
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una fragile certezza...
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In Holy Smoke le certezze spirituali che Ruth, la protagonista, crede di aver ottenuto tramite un viaggio in India e l'incontro con un guru locale, cadono sotto gli attacchi cinici di un consulente spirituale ingaggiato dalla famiglia della ragazza. Nel frattempo anche le certezze professionali, su cui si è basato per anni P.J., si sgretolano a poco a poco lasciando spazio ad un'amore perverso fra i due che terminerà nell'astrattezza (entrambi, dopo questa esperienza, continueranno ad amarsi in segreto pur essendo lontani l'uno dall'altra e pur avendo vite diverse). Non esiste, dunque, una vera certezza nella vita e spesso, dietro quella pace spirituale che tanto si ricerca in figure elevate, si nascondono mostri di falsità che fanno delle debolezze degli altri la loro forza (P.
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In Holy Smoke le certezze spirituali che Ruth, la protagonista, crede di aver ottenuto tramite un viaggio in India e l'incontro con un guru locale, cadono sotto gli attacchi cinici di un consulente spirituale ingaggiato dalla famiglia della ragazza. Nel frattempo anche le certezze professionali, su cui si è basato per anni P.J., si sgretolano a poco a poco lasciando spazio ad un'amore perverso fra i due che terminerà nell'astrattezza (entrambi, dopo questa esperienza, continueranno ad amarsi in segreto pur essendo lontani l'uno dall'altra e pur avendo vite diverse). Non esiste, dunque, una vera certezza nella vita e spesso, dietro quella pace spirituale che tanto si ricerca in figure elevate, si nascondono mostri di falsità che fanno delle debolezze degli altri la loro forza (P.J. afferma, infatti, che dopo esser stato lasciato dalla sua ex moglie si è affidato ad un guru indiano il cui unico fine concreto era quello dell'approccio sessuale). Un film abbastanza coinvolgente, che risulterebbe davvero godibile se non fosse per alcune scenette comiche (di cattivo gusto per quanto mi riguarda) aggiunte qua e la dal regista che spezzano l'aura di spiritualità, tensione, pazzia ed infine pseudo serenità che caratterizza tutta la pellicola...
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