lovemovies
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venerdì 6 ottobre 2023
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la solita antipatia per il diverso
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Sia chiaro, in questo film ci sono lunghi momenti di bassa regia, primo fra tutti l'iniziale interminabile onda di applausi per il violinista che ancora deve suonare. A parte ciò, non condivido i commenti che cadono come una ghigliottina sulla testa agitata di quel simpatico artista pazzoide di Klaus Kinski. Ma per favore. Come si fa a parlare di disgustosi intrattenimenti (il senso della critica è quello) fra Kinski e il suo vero figlio Nicolai? Ma perchè vedere l'osceno al posto della tenerezza e dell'amore paterno? E ancora, ma dove lo avete visto il sesso sfrenato, se non in brevi scene comunque pur sempre castigate? Forse è "Paganini" il film che si doveva bruciare in nome delll'oltraggio al pudore?
E infine, è ovvio che non è possibile comprimere la vita intera di un uomo in meno di un'ora e mezza di film, titoli di coda compresi.
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Sia chiaro, in questo film ci sono lunghi momenti di bassa regia, primo fra tutti l'iniziale interminabile onda di applausi per il violinista che ancora deve suonare. A parte ciò, non condivido i commenti che cadono come una ghigliottina sulla testa agitata di quel simpatico artista pazzoide di Klaus Kinski. Ma per favore. Come si fa a parlare di disgustosi intrattenimenti (il senso della critica è quello) fra Kinski e il suo vero figlio Nicolai? Ma perchè vedere l'osceno al posto della tenerezza e dell'amore paterno? E ancora, ma dove lo avete visto il sesso sfrenato, se non in brevi scene comunque pur sempre castigate? Forse è "Paganini" il film che si doveva bruciare in nome delll'oltraggio al pudore?
E infine, è ovvio che non è possibile comprimere la vita intera di un uomo in meno di un'ora e mezza di film, titoli di coda compresi. Paganini, il grande violinista, era un personaggio decisamente stravagante, con le sue debolezze e con la sua grandezza di musicista e compositore. Kinski lo ha interpretato alla perfezione. Forse che allora è la narrazione ad essere un po' confusa? Signori, ci sono centinaia di film celebrati come capolavori dove un principio di trama la si comincia a comprendere superata la metà della proiezione. E allora cosa c'è che non va in questo film? C'è il consueto rifiuto ad accettare chi appare diverso dal normale, ma chi decide cosa è il normale? A chi tocca di stabilirlo? Forse agli spettatori del film? Credo proprio di no, credo che il film lo si possa anche detestare, ma non per le ragioni che sono state esposte. Ancora di più credo però che il film lo si possa anche gradire, per la magnificenza della colonna sonora, ininterrotta, ma anche per la rappresentazione veritiera di quella che è stata la vita di un grande musicista italiano. C'è qualcosa che non quadra se si applaude il genio di Paganini e nel contempo si disprezza l'interpretazione di Kinski. Non è certo un film a cinque stelle, ma non concordo con chi lo equipara a spazzatura.
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noia1
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martedì 22 aprile 2014
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lato oscuro di un artista tramite uno più grande
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La vita del grande violinista Niccolò Paganini tramite la distorta visione del controverso ed eccessivo Klaus Kinski.
Forse mi pentirò del voto che ho assegnato, forse è troppo alto o forse ingiustamente basso, indubbia è però la caratteristica di prodotto alternativo e rocambolesco fino all’insopportabile. Una specie di mega spot pubblicitario di quasi due ore dove non c’è un attimo che sia in armonia con quello successivo o il precedente, forse per spirito d’innovazione o forse per sopperire ai limiti tecnici di un Kinski improvvisato regista, sta di fatto che il risultato è sbilenco e attraente. Tantissime idee, tantissime alternative alla tradizionale narrazione di un prodotto cinematografico, tantissimi dubbi sulla validità del prodotto ma nessuno sul fatto che si resta appiccicati allo schermo dall’inizio alla fine perché l’attrazione sta proprio nel suo essere un prodotto contorto e quasi urlato.
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La vita del grande violinista Niccolò Paganini tramite la distorta visione del controverso ed eccessivo Klaus Kinski.
Forse mi pentirò del voto che ho assegnato, forse è troppo alto o forse ingiustamente basso, indubbia è però la caratteristica di prodotto alternativo e rocambolesco fino all’insopportabile. Una specie di mega spot pubblicitario di quasi due ore dove non c’è un attimo che sia in armonia con quello successivo o il precedente, forse per spirito d’innovazione o forse per sopperire ai limiti tecnici di un Kinski improvvisato regista, sta di fatto che il risultato è sbilenco e attraente. Tantissime idee, tantissime alternative alla tradizionale narrazione di un prodotto cinematografico, tantissimi dubbi sulla validità del prodotto ma nessuno sul fatto che si resta appiccicati allo schermo dall’inizio alla fine perché l’attrazione sta proprio nel suo essere un prodotto contorto e quasi urlato.
Biografia di un musicista e compositore, che forse più che essere tale, assomiglia quasi ad una confessione del regista stesso, che si mette alla mercé del pubblico, tramite lo schermo di un personaggio forse più ambiguo di lui.
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dandy
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venerdì 11 gennaio 2013
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non paganini,kinski.semplicemente kinski.
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Frutto di una completa(e sballata) identificazione tra il personaggio e il 63enne attore-regista(che parlava del progetto già vent'anni prima,e dall'81 aveva cercato invano di convincere Werner Herzog a girarlo)qui alla sua ultima apparizione cinematografica.Più che altro una sintesi sconnessa e delirante di Kinski stesso,Nosferatu diurno e assatanato in versione bruna coi basettoni.Sviolinate orecchiabili si alternano a scene di sesso selvaggio e disgustose effusioni col figlioletto Achille,interpretato dal vero figlio di Klaus Nikolai(tredicenne,e conciato che sembra una bambina!).Al suo debutto ufficiale dopo "Nosferatu a Venezia" prima del reclutamento di Tinto Brass,Debora Caprioglio(qui ribattezzata Kinski,ma in realtà i due non si sposarono mai),è la preda principale dell'orco.
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Frutto di una completa(e sballata) identificazione tra il personaggio e il 63enne attore-regista(che parlava del progetto già vent'anni prima,e dall'81 aveva cercato invano di convincere Werner Herzog a girarlo)qui alla sua ultima apparizione cinematografica.Più che altro una sintesi sconnessa e delirante di Kinski stesso,Nosferatu diurno e assatanato in versione bruna coi basettoni.Sviolinate orecchiabili si alternano a scene di sesso selvaggio e disgustose effusioni col figlioletto Achille,interpretato dal vero figlio di Klaus Nikolai(tredicenne,e conciato che sembra una bambina!).Al suo debutto ufficiale dopo "Nosferatu a Venezia" prima del reclutamento di Tinto Brass,Debora Caprioglio(qui ribattezzata Kinski,ma in realtà i due non si sposarono mai),è la preda principale dell'orco.Dire che non c'è linearità nella trama è un eufemismo:ogni scena è interrotta da altre scenette in stile onirico-surreale.Ma l'effetto è frastornante e basta.Per colmo del nonsense è ripreso anche un amplesso tra cavalli.L'unica parte vagamente coerente è costituita dagli ultimi 10 minuti.Un pò di curiosità può derivare dal fatto che il protagonista reciti in italiano,ma il marcato accento tedesco stride con la nazionalità del personaggio.Questo era Klaus Kinski,l'attore che aveva nella sua pazzia allo stesso tempo il suo punto di forza e la sua maledizione.Bipolare,notoriamente irascibile,egocentrico e sessuomane(pare abbia molestato le sue stesse figlie!).Ma come Herzog afferma,aveva anche un lato umano.In questa specie di testamento però sono riversate gran parte delle sue peggiori caratteristiche,ma i cultori del trash andranno sicuramente in brodo di giuggiole.La 28enne Eva Grimaldi interpreta la nipote di Napoleone,e ovviamente Paganini la seduce.
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hatecraft
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domenica 10 aprile 2011
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un film su Paganini non si poteva concepirlo in maniera diversa: del tutto soggettiva, in una straripanza di immagini simbolo e di violino. l'istrionismo coeso e e la regia nevrotica di Kinski ne fanno una lunga e straziante sonata senza soluzione di continuità, che chiede allo spettatore di lasciarsi guidare dalle immagini nell'immaginario mefistofelico del più grande violinista italiano.
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dano25
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mercoledì 2 marzo 2011
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pasticciato
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Non si capisce cosa si vuol evidenziare in questa pellicola; Forse le abitudini sessuali che oggi fanno scandalo ma all'epoca era la normalità, forse il fascino che l'artista aveva sul genere umano, forse lo sile di vita del grande Paganini.... certo è che stiamo parlando di uno dei personaggi di spicco della musica mondiale, unico nel suo genere, geniale e controverso come altri suoi colleghi... Allora perchè non farne un bel film invece di pasticciare con scene mischiate e sesso inutile? Peccato
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alex
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venerdì 4 ottobre 2002
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orripillante!
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ORRENDO! DI ARTISTICO HA SOLO LA COLONNA SONORA DI SALVATORE ACCARDO. PER IL RESTO E' TUTTO E SOLO ESIBIZIONISMO FINE A SE' STESSO. DA EVITARE
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