Horror in Bowery Street

In Bowery Street la vita ha un suo tran-tran (pur fra furti, omicidi e violenze carnali). A sconvolgerla (si fa per dire) arriva l'introduzione di un terribile liquore, il Viper, che, ingerito, fa scoppiare (letteralmente) il bevitore. Filmetto universitario dilatato per avere la visione in sala pubblica, ha fatto gridare qualcuno al genio (e parecchi al disgusto). 

In uno dei quartieri più malfamati della Grande Mela, il proprietario di un emporio pensa di far soldi mettendo in vendita a prezzi irrisori una partita di liquore "Viper" dimenticata in un ripostiglio del magazzino fin dai tempi della guerra del Vietnam. Le bottiglie circolano di mano in mano tra i vagabondi che bivaccano nel vicino cimitero di auto o bazzicano nei paraggi, ma il liquore è venefico e mortale: chi beve il "Viper", infatti, va incontro a sofferenze inenarrabili poiché l'alcool, contaminato da sostanze altamente tossiche, squaglia letteralmente l'organismo.
Splatter dallo spunto vagamente fantascientifico che ha riscosso gli applausi dei patiti del genere e della critica più attenta. Jim Munro - esperto operatore specializzato in riprese con la steadycam, qui, alla sua unica esperienza da regista - non lesina sgradevolezze visive e, ispirandosi ad una beffarda estetica del brutto, costruisce una antologia di situazioni crude, feroci e irriverenti, impostate sui toni del grottesco e del surreale. I personaggi - tutti caricaturali e pittoreschi - (...il vagagondo alla Easy Rider, il prepotente capo dei barboni, il grasso libidinoso gestore della stazione di servizio, il rude poliziotto...) danno corpo alla vicenda gareggiando in una girandola di atti di teppismo, scazzottature, violenze carnali, e in una bizzarra partita di rugby con i genitali di un clochard appena evirato.
Premiato al Brussels International Festival of Fantasy Film del 1987.