carloalberto
|
venerdì 6 novembre 2020
|
per scoprire ozu o per gli amanti di ozu
|
|
|
|
Il film è un Viaggio a Tokyo alla ricerca dei luoghi della memoria dove Ozu girò i suoi capolavori.
Se nel nostro secolo ci fossero ancora delle cose sacre…per me questo sarebbe l’opera del regista giapponese Yasujiro Ozu, Mai prima di allora il cinema è stato vicino alla sua essenza e alla sua funzione, con queste parole, mentre scorrono le immagini di apertura di un film di Ozu in bianco e nero, si apre questo bellissimo omaggio ad uno dei più grandi registi di tutti i tempi, di cui mimeticamente Wenders, con arte quasi giapponese,ricrea lo stile mono no aware, nella nostalgica rievocazione di quel cinema-poesia che non c’è più.
[+]
Il film è un Viaggio a Tokyo alla ricerca dei luoghi della memoria dove Ozu girò i suoi capolavori.
Se nel nostro secolo ci fossero ancora delle cose sacre…per me questo sarebbe l’opera del regista giapponese Yasujiro Ozu, Mai prima di allora il cinema è stato vicino alla sua essenza e alla sua funzione, con queste parole, mentre scorrono le immagini di apertura di un film di Ozu in bianco e nero, si apre questo bellissimo omaggio ad uno dei più grandi registi di tutti i tempi, di cui mimeticamente Wenders, con arte quasi giapponese,ricrea lo stile mono no aware, nella nostalgica rievocazione di quel cinema-poesia che non c’è più.
Mu è l’unica iscrizione sulla lapide di Ozu a Engaku-ji, un tempio del buddismo zen di Kamakura, una piccola città vicino Tokyo, Mu è il Nulla.
Wenders, al di fuori del suo attore preferito Chishû Ryû e del suo fedele assistente Yûharu Atsuta, non troverà, appunto, nulla di quello che fu il mondo reso immortale da Ozu, sospeso magicamente, racchiuso in una bolla di sapone, tra il passato delle antiche tradizioni e la modernità disumanizzante imposta dall’occupante straniero.
Ciò che si annunciava nei film di Ozu negli anni ‘50, la perdita dell’identità nazionale e l’americanizzazione dei costumi, si è compiuto e oramai nel 1985 il vecchio Giappone non esiste più. Rimane la risonanza di qualche eco dei suoi film nelle squallide sale giochi di pachinko, le slot machine di Las Vegas, in un bambino che fa i capricci come in Buon giorno del 1959 e nelle stradine buie illuminate dalle insegne dei bar, presenti in quasi tutti i film di Ozu, nei treni che corrono veloci sui binari e sullo sfondo la città divenuta nel frattempo mostruosa megalopoli divoratrice di uomini e di sogni.
Nel 1985, Forse quello che non esisteva più era uno sguardo che sapesse creare ordine in un mondo disordinato, uno sguardo che sapesse rendere ancora il mondo trasparente, forse un tale sguardo oggi non sarebbe più possibile, nemmeno per Ozu se fosse ancora vivo, così Wenders, filmando dalla torre di Tokyo, in compagnia di Herzog, un altro grande del cinema tedesco, lo scempio di grattacieli e di cemento armato che ha sepolto per sempre il paesaggio rendendo impossibile qualsiasi immagine poetica del mondo in cui sopravviviamo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a carloalberto »
[ - ] lascia un commento a carloalberto »
|
|
d'accordo? |
|
stefano capasso
|
domenica 31 marzo 2019
|
diario di viaggio e della memoria
|
|
|
|
Durante le riprese di Paris Texas Wim Wenders a Tokio si mette sulle tracce del grande regista Ozu, scomparso da 20 anni. L’omaggio a Ozu passa attraverso le testimonianze di due tra i più fidati suoi collaboratori, l’attore Ryu e il suo direttore della fotografia Atsuta che diventano un importante contributo sui modi di fare cinema. Allo stesso tempo Wenders si interroga su Tokio, che aveva conosciuto proprio attraverso i film di Ozu, cercando di ritrovare quello che lo aveva colpito nei suoi film dentro un cambiamento molto evidente, caratterizzato dall’americanizzazione dei costumi. Il discorso sull’immagine si arricchisce dall’incontro casuale con un altro grande regista, Werner Herzog incontrato casualmente nel suo girovagare.
[+]
Durante le riprese di Paris Texas Wim Wenders a Tokio si mette sulle tracce del grande regista Ozu, scomparso da 20 anni. L’omaggio a Ozu passa attraverso le testimonianze di due tra i più fidati suoi collaboratori, l’attore Ryu e il suo direttore della fotografia Atsuta che diventano un importante contributo sui modi di fare cinema. Allo stesso tempo Wenders si interroga su Tokio, che aveva conosciuto proprio attraverso i film di Ozu, cercando di ritrovare quello che lo aveva colpito nei suoi film dentro un cambiamento molto evidente, caratterizzato dall’americanizzazione dei costumi. Il discorso sull’immagine si arricchisce dall’incontro casuale con un altro grande regista, Werner Herzog incontrato casualmente nel suo girovagare. C’è anche una breve e rarissima apparizione di un altro importante autore di documentari, Chris Marker che concede un breve inquadratura del suo volto. Un diario di viaggio, quello di Wim Wenders, che riflette intimamente sulla memoria, sul cinema e sulla sua persona visione di questo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a stefano capasso »
[ - ] lascia un commento a stefano capasso »
|
|
d'accordo? |
|
rob8
|
martedì 10 luglio 2018
|
l’immagine di tokio, le immagini di ozu
|
|
|
|
Un documentario sulle tracce del grande regista giapponese Yasujiro Ozu, tramite la nostalgica memoria dei suoi collaboratori, in una Tokio ormai totalmente cambiata: dove la sterminata distesa di edifici, visti dall’alto della Tokio Tower, ospita la frenesia delle sale giochi, l’incongruenza degli stadi per il golf, la plastica imitazione di realtà dei cibi di cera in esposizione nelle vetrine dei ristoranti.
Così la sensazione che rimane è quella di un vuoto (MU) affollato e senza senso apparente: dove i treni continuano ad andare, come nei film di Ozu, trasportando però un’umanità del tutto diversa.
[+]
Un documentario sulle tracce del grande regista giapponese Yasujiro Ozu, tramite la nostalgica memoria dei suoi collaboratori, in una Tokio ormai totalmente cambiata: dove la sterminata distesa di edifici, visti dall’alto della Tokio Tower, ospita la frenesia delle sale giochi, l’incongruenza degli stadi per il golf, la plastica imitazione di realtà dei cibi di cera in esposizione nelle vetrine dei ristoranti.
Così la sensazione che rimane è quella di un vuoto (MU) affollato e senza senso apparente: dove i treni continuano ad andare, come nei film di Ozu, trasportando però un’umanità del tutto diversa.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a rob8 »
[ - ] lascia un commento a rob8 »
|
|
d'accordo? |
|
fedeleto
|
venerdì 16 dicembre 2011
|
wenders-ga
|
|
|
|
Dopo il trionfo di PARIS-TEXAS,Wim Wenders (l'amico americano,lo stato delle cose) dirige un documentario dedicato a YASUJIRO OZU,uno dei piu' grandi registi giapponesi mai esistiti.Il regista tedesco ,va' a Tokyo alla ricerca dei paesaggi e delle persone presenti in questa grande metropoli che e' stata fonte di inspirazione per il maestro OZU,e tra persone che lo hanno conosciuto e lavorato con lui(un attore,un operatore) e la vita frenetica e poliedrica della citta',Wenders filma i frammenti di quell'inspirazione OZUIANA.Il risultato e' buono ,e Wenders in gran forma ,ma oltre ad essere un documentario su OZU,e' anche inevitabilmente un documentario sul giappone che riprende le curiosita' (cibi di terracotta lavorati come perfette riproduzioni di
[+]
Dopo il trionfo di PARIS-TEXAS,Wim Wenders (l'amico americano,lo stato delle cose) dirige un documentario dedicato a YASUJIRO OZU,uno dei piu' grandi registi giapponesi mai esistiti.Il regista tedesco ,va' a Tokyo alla ricerca dei paesaggi e delle persone presenti in questa grande metropoli che e' stata fonte di inspirazione per il maestro OZU,e tra persone che lo hanno conosciuto e lavorato con lui(un attore,un operatore) e la vita frenetica e poliedrica della citta',Wenders filma i frammenti di quell'inspirazione OZUIANA.Il risultato e' buono ,e Wenders in gran forma ,ma oltre ad essere un documentario su OZU,e' anche inevitabilmente un documentario sul giappone che riprende le curiosita' (cibi di terracotta lavorati come perfette riproduzioni di cibi vari) e varie visioni (herzog che esprime la differenza di paesaggi con quelli che vorrebbe filmare lui),ma comunque ne esce un'ottima TOKYO GA(ovvero immagine del giappone ) ed anche una buona wenders-ga(visione di wenders)
[-]
|
|
[+] lascia un commento a fedeleto »
[ - ] lascia un commento a fedeleto »
|
|
d'accordo? |
|
reservoir dogs
|
mercoledì 29 dicembre 2010
|
nani - nulla
|
|
|
|
L'immagine di Tokyo (Tokyo Ga) è l'immagine che il regista Wim Wenders vuole mostrare come breve"prosecutore"dell'analisi del cinema di Yasujiro Ozu.
Un cinema quello di Ozu, che per anni si è dedicato al mutamento del Giappone, soprattutto alla famiglia come fondamentale nucleo sociale.
Wenders filma questo "diario" come testimonianza di un Giappone che è completamente cambiato, che ha subito un "americanismo" divagante, che si è industrializzato, dove il verde ha lasciato il posto ai grattacieli e alle insegne luminose.
Ed è proprio quel verde che Werner Herzog rimpiange discutendo con Wenders in un fortuito incontro, una natura scomparsa, da ricercare.
[+]
L'immagine di Tokyo (Tokyo Ga) è l'immagine che il regista Wim Wenders vuole mostrare come breve"prosecutore"dell'analisi del cinema di Yasujiro Ozu.
Un cinema quello di Ozu, che per anni si è dedicato al mutamento del Giappone, soprattutto alla famiglia come fondamentale nucleo sociale.
Wenders filma questo "diario" come testimonianza di un Giappone che è completamente cambiato, che ha subito un "americanismo" divagante, che si è industrializzato, dove il verde ha lasciato il posto ai grattacieli e alle insegne luminose.
Ed è proprio quel verde che Werner Herzog rimpiange discutendo con Wenders in un fortuito incontro, una natura scomparsa, da ricercare.
Un Giappone che si basa sui suoi simulacri; dalla preparazione del cibo finto (da esposizione) all'alternativa del golf (senza la buca, solo lancio).
Sulla tomba di Ozu una sola parola; profetica: Nulla, quello che è rimasto nell'odierna città della Tokyo che il regista conosceva.
Wenders non critica il mutamento, si limita a documentarlo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a reservoir dogs »
[ - ] lascia un commento a reservoir dogs »
|
|
d'accordo? |
|
reservoir dogs
|
lunedì 20 dicembre 2010
|
nani - nulla
|
|
|
|
L'immagine di Tokyo (Tokyo Ga) è l'immagine che il regista Wim Wenders vuole mostrare come breve"prosecutore"dell'analisi del cinema di Yasujiro Ozu.
Un cinema quello di Ozu, che per anni si è dedicato al mutamento del Giappone, soprattutto alla famiglia come fondamentale nucleo sociale.
Wenders filma questo "diario" come testimonianza di un Giappone che è completamente cambiato, che ha subito un "americanismo" divagante, che si è industrializzato, dove il verde ha lasciato il posto ai grattacieli e alle insegne luminose.
Ed è proprio quel verde che Werner Herzog rimpiange discutendo con Wenders in un fortuito incontro, una natura scomparsa, da ricercare.
[+]
L'immagine di Tokyo (Tokyo Ga) è l'immagine che il regista Wim Wenders vuole mostrare come breve"prosecutore"dell'analisi del cinema di Yasujiro Ozu.
Un cinema quello di Ozu, che per anni si è dedicato al mutamento del Giappone, soprattutto alla famiglia come fondamentale nucleo sociale.
Wenders filma questo "diario" come testimonianza di un Giappone che è completamente cambiato, che ha subito un "americanismo" divagante, che si è industrializzato, dove il verde ha lasciato il posto ai grattacieli e alle insegne luminose.
Ed è proprio quel verde che Werner Herzog rimpiange discutendo con Wenders in un fortuito incontro, una natura scomparsa, da ricercare.
Un Giappone che si basa sui suoi simulacri; dalla preparazione del cibo finto (da esposizione) all'alternativa del golf (senza la buca, solo lancio).
Sulla tomba di Ozu una sola parola; profetica: Nulla, quello che è rimasto nell'odierna città della Tokyo che il regista conosceva.
Wenders non critica il mutamento, si limita a documentarlo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a reservoir dogs »
[ - ] lascia un commento a reservoir dogs »
|
|
d'accordo? |
|
|