onufrio
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lunedì 29 aprile 2019
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riunione della famiglia grisbane
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Riunire in un unico film quattro leggende dell'horror è un piacere per lo spettatore, purtroppo però la sceneggiatura non è all'altezza dei quattro mostri sacri che vi recitano (Carradine, Lee, Price e Cushing). Ambientato in un castello abbandonato del Galles, uno scrittore vi passa la notte per scrivere un romanzo, ma scoprirà ben presto che il castello è tutt'altro che abbandonato; lo spettatore più attento capirà sin da subito di cosa si tratta, anche se il finale subisce una serie di doppi colpi di scena che lo rendono fin troppo poco credibile.
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toty bottalla
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lunedì 8 aprile 2013
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quattro stelle dell'horror x un film da due stelle
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La sceneggiatura prevede uno schema classico dell'horror: filone di mistero crescente tra suspance e sussulti in location spettrale, in realtà i buoni propositi naufragano già nella scelta dei due protagonisti davvero scarsi, la grandezza dei quattro assi: cushing, lee, price e corradine avrebbe suggerito un kenneth magee all'altezza di cotanto senno, la trama dilatante asseconda la carenza sopperita dal talento prima citato, semifinale a sorpresa senza impressionare e finale da commedia venezuelana. Saluti.
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mondolariano
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mercoledì 11 maggio 2011
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il gusto insano della vecchiezza
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Una riunione di famiglia in tutti i sensi, di fascino retrò piuttosto grossolano ma che coglie perfettamente nel segno. I mostri sacri del vecchio genere horror sono riuniti per incutere spavento, riconfermandosi al primo posto nonostante lo scorrere del tempo. Sono tutti vecchi, infatti, tranne il giovane scrittore e la sua amica, cui spetta una parte secondaria rispetto al quintetto delle mummie. Il senso di morte deriva proprio dal gusto insano della vecchiezza, della decadenza nobiliare memore di Edgar Allan Poe (“La casa degli Usher” e il nome di Roderick, chiaro riferimento al protagonista del racconto).
Vincent Price è davvero intramontabile, seguito a ruota dallo scheletrico Cushing e da Christopher Lee, chiusi nei loro ricordi sulle note della “Forza del destino” di Verdi.
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Una riunione di famiglia in tutti i sensi, di fascino retrò piuttosto grossolano ma che coglie perfettamente nel segno. I mostri sacri del vecchio genere horror sono riuniti per incutere spavento, riconfermandosi al primo posto nonostante lo scorrere del tempo. Sono tutti vecchi, infatti, tranne il giovane scrittore e la sua amica, cui spetta una parte secondaria rispetto al quintetto delle mummie. Il senso di morte deriva proprio dal gusto insano della vecchiezza, della decadenza nobiliare memore di Edgar Allan Poe (“La casa degli Usher” e il nome di Roderick, chiaro riferimento al protagonista del racconto).
Vincent Price è davvero intramontabile, seguito a ruota dallo scheletrico Cushing e da Christopher Lee, chiusi nei loro ricordi sulle note della “Forza del destino” di Verdi. Ma Carradine, per essere il padre degli altri tre, dovrebbe avere almeno 120 anni!
Fa coppia con “La casa dei fantasmi” ma lo supera agevolmente di parecchie spanne. Finale a sorpresa.
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riccardo1985
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sabato 26 maggio 2007
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interessante , non male!
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Non un film eccezionale ma piacevole , a tratti confuso ma mano a mano che si avvicina all'epilogo migliora .
Una narrazione piacevole e semplice ,poi grazie agli attori protagonisti (Vincent Price, Christopher Lee, Peter Cushing, John Carradine) si arriva ad un buon prodotto .
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