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Fausto Tozzi fu il demiugo unico di questo film, girato nel 1971, pellicola che riflette in modo efficace e pungente sia l'atmosfera dell'epoca in cui è stato girato e sia la particolare aria trasteverina , che solo chi conosce questo magico angolo di Roma sa riconoscere ed apprezzare. Si intersecano , tra i vicole del cuore di Roma, storie di varia umanità , le più disparate ed inusuali, sempre all'insegna dello spirito trasteverino, sarcastico e a tratti menefreghista, salvo poi essere un tutt'uno di fronte alle avversità. Il denominatore comune è un cagnolino che fuggito accidentalmente dal padrone, finisce nelle mani dei protagonisti; un giovane americano tormentato e ingenuo che porrà fine alle proprie sofferenze, Un poliziotto tossicodipendente che si improvvisa pittore psichedelico, secondo la tendenza dell'epoca, pur di partecipare ai droga party della ricca ereditiera che vive spendendo il denaro del babbo, dando feste e gozzovigliando senza tregua, i muratori che affrontqano la vita con troppa fantasia per poi constatare la miseria del proprio esistere e via discorrendo, saltando di storia in storia con l'ironia che fa da padrona. Uno spaccato realistico e ben articolato , che narra fedelmente ciò che accadeva in uno dei luoghi più belli della Capitale, ormai totalmente commercializzato ed alla mercè del migliore offerente.
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