Il film uscito nel 1971 appartiene all'ultimo periodo cinematografico di John Wayne seguiranno ad esempio pellicole come: I cowboys o Quel maledetto colpo al Rio Grande Express, per concludersi con Il Pistolero un bel film crepuscolare di Don Siegel del 1976, con un Wayne malato ormai da 2 anni di cancro, che però non gli impedì di presenziare agli Oscar del 1978, morì nel giugno convertendosi al cattolicesimo. In questo periodo vennero girati dei buoni film come questo che ha la regia di George Sherman un artigiano di Hollywood con molti western e d'azione all'attivo (Tomawack scure di guerra, Il tesoro di Pancho Villa).
Il protagonista John McCandles riassume le caratteristiche di molti personaggi di John Wayne, è un uomo duro, allevatore di bestiame, abile con la pistola, parecchi anni prima ha lasciato la moglie Martha (Maureen O'Hara) che vive in una grande proprietà terriera con i 3 figli avuti da Jake: Jeffi (Bobby Winton) il più grande, James (Patrick Wayne) e il giovane Michael (Cristopher Mitchum), siamo nel Texas del 1908. La proprietà viene assalita da una banda di fuorilegge criminali capeggiata da John Fain (Richard Boone) vengono uccisi parecchi dipendeenti, viene ferito gravemente Jeff e rapito suo figlio di 8 anni Jake jr., i banditi lasciano una lettera in cui chiedono un riscatto di 1 milione di $. Martha chiama in soccorso l'ex marito che arriva facendosi aiutare da un vecchio indiano Cane Storto (Bruce Cabot) abile guida e per la ricerca si accodano, con qualche malumore, i 2 figli James e Michael, partecipano alla caccia anche un gruppo di rangers, Jake in accordo con Martha decide di pagare il riscatto e di portarlo in Messico. I rangers capeggiati dal capitano Dugan (John Doucette) però cadono in un agguato dei banditi che danneggiano le loro auto nel deserto e poi si rifugiano in Messico. In estrema sintesi Jake si mette in contatto con i banditi, ma al momento del pagamento del riscatto Jake riesce a regolare i conti con loro e a liberare il nipote.
Il film si presenta come un solido e robusto western tradizionale, la trama è abbastanza originale: John Wayne è qui un affettuoso nonno anche se rimane il duro che si fa giustizia da solo e non sopporta i prepotenti: all'inizio del film è inquadrato mentre salva dal linciaggio un pastore scozzese da parte un gruppo di cowboys che non volevano le pecore e nel finale al capo dei banditi avverte brutalmente "Se qualcosa va storto ... qualsiasi cosa ... colpa tua, mia non importa ti farò saltare la testa". La vicenda poi un kidnapping si svolge quasi come un thriller, ci sono vari colpi di scena anche nel finale liberatorio dalla suspence. Ovviamente è la personalità preponderante di Wayne a dare l'impronta al film e ad attirare l'interesse dello spettatore, però è accortamente circondato da giovani attori che permettono di alleggerire i momenti di violenza con gags umoristiche. Oltre ai 2 giovani interpreti , sono presenti validi e consumati attori a cominciare dalla bella Maureen O'Hara dai fulgidi capelli rossi indimenticabile partner di John Wayne in L'uomo tranquillo oltre a bravi caratteristi: Bruce Cabot (I comanceros, Prima vittoria, Carovana di fuoco, 007 Una cascata di diamanti) che recita in modo ineccepibile la parte del vecchio pellerossa e Richard Boone (in molti film cattivo: I 3 banditi, Il principe guerriero, Hombre, Il pistolero), La fografia è in uno splendido Tecnicolor che esalta l'ambientazione dei suggestivi paesaggi messicani dove sono stati girati gli esterni, in una vicenda sottolineata dalla bella colonna sonora del bravissimo Elmer Bernstein.
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