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Siamo certo distanti da James Bond e la sezione "Q" dei servizi segreti inglesi, ma questo film di Michele Lupo propone una sceneggiatura senza dubbio coinvolgente. Il regista dimostra un buon mestiere ed è aiutato da attori che non sono certo da Serie B. Innanzitutto Adolfo Celi, che mostra come sempre grande professionalità. Poi Richard Harrison, credibile agente segreto "in incognito", con gli occhiali che gli donano un'intensa aria da intellettuale. Per finire, Margaret Lee, splendida come sempre a impersonare la donna fatale di turno. La vicenda si svolge a Londra, città unica per essere complemento ideale ai film di spionaggio. Nel 1967 la città emanava tutto il fascino di quel momento magico noto come quello della "swinging London". Quindi gli ingredienti ci sono tutti. Diamanti, agenti segreti, Scotland Yard, le Jaguar usate dalla polizia inglese di quel periodo. I tranelli, il caveau di una banca, le telecamere a circuito chiuso e le pistole con silenziatore. Quasi sui titoli di coda si esibisce addirittura uno dei tanti complessi rock "meteora" che riempivano le classifiche musicali. Un film completo, ben girato e con una storia ricca di colpi di scena. Si posiziona sicuramente a un livello superiore rispetto agli innumerevoli film girati ad imitazione di James Bond. Da vedere facendo un tuffo indietro negli anni '60.
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