maria cristina nascosi
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lunedì 18 febbraio 2008
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senilità: trieste, protagonista per bolognini
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Il TRIESTE FILM FESTIVAL, quest’anno giunto alla 19a edizione, ha proposto, come lo scorso anno fece con IL GRIDO, di Michelangelo Antonioni, un testo d’antan, SENILITÀ, di Mauro Bolognini.
La pellicola, del 1961, ‘accusa’ tutti i suoi limiti, non solo dovuti all’età: benché buone le recitazioni, soprattutto quella di Betsy Blair, tornata da allora nel capoluogo giuliano, insieme con Claudia Cardinale, all'epoca giovane e splendida promessa del cinema italiano, lei nativa africana - quasi una beur - appare pedante e pretestuosa.
Anche la recitazione di Anthony Franciosa, fortunato quanto scipito protagonista di molti film e serials tv poi, risulta estremamente faticosa e noiosa: nemmeno l’indimenticabile e calibratissima voce di Romolo Valli che lo doppiò per l’occasione e che, peraltro, gli…stona addosso, riuscì a migliorarne più di tanto la performance.
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Il TRIESTE FILM FESTIVAL, quest’anno giunto alla 19a edizione, ha proposto, come lo scorso anno fece con IL GRIDO, di Michelangelo Antonioni, un testo d’antan, SENILITÀ, di Mauro Bolognini.
La pellicola, del 1961, ‘accusa’ tutti i suoi limiti, non solo dovuti all’età: benché buone le recitazioni, soprattutto quella di Betsy Blair, tornata da allora nel capoluogo giuliano, insieme con Claudia Cardinale, all'epoca giovane e splendida promessa del cinema italiano, lei nativa africana - quasi una beur - appare pedante e pretestuosa.
Anche la recitazione di Anthony Franciosa, fortunato quanto scipito protagonista di molti film e serials tv poi, risulta estremamente faticosa e noiosa: nemmeno l’indimenticabile e calibratissima voce di Romolo Valli che lo doppiò per l’occasione e che, peraltro, gli…stona addosso, riuscì a migliorarne più di tanto la performance.
Il tema della follia, che Italo Svevo – nôm de plume dello scrittore Ettore Schmitz, tra quelli che ribaltò, com’è noto, la tecnica narrativa del romanzo del Novecento, agli albori della psicanalisi – fa risaltare nel romanzo, nemmeno tanto velatamente, viene negletto e smorzato in nome di una perbenista e borghese morale di fondo.
Bella Trieste, autentica quanto discreta protagonista che, col b/n, acquista paradossalmente smalto, lo stesso smalto che conserva, intatto, a distanza di tanti anni dal suo molo Audace sulla cui immagine si apre il film: il fascino discreto della cultura mitteleuropea che, da sempre, ne è la cifra più eclatante – se, per un attimo, ci si dimentica della millenaria romanità di Tergeste…
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maria cristina nascosi
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domenica 17 febbraio 2008
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senilità: trieste, protagonista per bolognini
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Il TRIESTE FILM FESTIVAL, quest’anno giunto alla 19a edizione, ha proposto, come lo scorso anno fece con IL GRIDO, di Michelangelo Antonioni, un testo d’antan, SENILITÀ, di Mauro Bolognini.
La pellicola, del 1961, ‘accusa’ tutti i suoi limiti, non solo dovuti all’età: benché buone le recitazioni, soprattutto quella di Betsy Blair, tornata da allora nel capoluogo giuliano, insieme con Claudia Cardinale, all'epoca giovane e splendida promessa del cinema italiano, lei nativa africana - quasi una beur - appare pedante e pretestuosa.
Anche la recitazione di Anthony Franciosa, fortunato quanto scipito protagonista di molti film e serials tv poi, risulta estremamente faticosa e noiosa: nemmeno l’indimenticabile e calibratissima voce di Romolo Valli che lo doppiò per l’occasione e che, peraltro, gli…stona addosso, riuscì a migliorarne più di tanto la performance.
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Il TRIESTE FILM FESTIVAL, quest’anno giunto alla 19a edizione, ha proposto, come lo scorso anno fece con IL GRIDO, di Michelangelo Antonioni, un testo d’antan, SENILITÀ, di Mauro Bolognini.
La pellicola, del 1961, ‘accusa’ tutti i suoi limiti, non solo dovuti all’età: benché buone le recitazioni, soprattutto quella di Betsy Blair, tornata da allora nel capoluogo giuliano, insieme con Claudia Cardinale, all'epoca giovane e splendida promessa del cinema italiano, lei nativa africana - quasi una beur - appare pedante e pretestuosa.
Anche la recitazione di Anthony Franciosa, fortunato quanto scipito protagonista di molti film e serials tv poi, risulta estremamente faticosa e noiosa: nemmeno l’indimenticabile e calibratissima voce di Romolo Valli che lo doppiò per l’occasione e che, peraltro, gli…stona addosso, riuscì a migliorarne più di tanto la performance.
Il tema della follia, che Italo Svevo – nôm de plume dello scrittore Ettore Schmitz, tra quelli che ribaltò, com’è noto, la tecnica narrativa del romanzo del Novecento, agli albori della psicanalisi – fa risaltare nel romanzo, nemmeno tanto velatamente, viene negletto e smorzato in nome di una perbenista e borghese morale di fondo.
Bella Trieste, autentica quanto discreta protagonista che, col b/n, acquista paradossalmente smalto, lo stesso smalto che conserva, intatto, a distanza di tanti anni dal suo molo Audace sulla cui immagine si apre il film: il fascino discreto della cultura mitteleuropea che, da sempre, ne è la cifra più eclatante – se, per un attimo, ci si dimentica della millenaria romanità di Tergeste…
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