L'anno scorso a Marienbad

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Un film di Alain Resnais. Con Giorgio Albertazzi, Delphine Seyrig, Sacha Pitoëff, Françoise Spira, Pierre Bardaid.
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Titolo originale L'année dernière à Marienbad. Drammatico, Ratings: Kids+16, b/n durata 93 min. - Francia 1961. MYMONETRO L'anno scorso a Marienbad * * * 1/2 - valutazione media: 3,51 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   
celluloide giovedì 3 agosto 2017
limpido ma impossibile Valutazione 2 stelle su cinque
50%
No
50%

NON E' UN FILM MA UN ALBUM FOTOGRAFICO DA FOTOROMANZO
INFATTI CAMBIANDO LE PAROLE DELLE VIGNETTE SI POTREBBERO
FARE MILIONI DI RACCONTI DIVERSI CON UNA FOTOGRAFIA SUBLIME

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il befe domenica 22 febbraio 2015
grande cine-opera di uno dei più grandi registi .. Valutazione 5 stelle su cinque
50%
No
50%

meraviglioso

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salvo domenica 7 dicembre 2014
una sorta di sciarada per iniziati. Valutazione 1 stelle su cinque
50%
No
50%

PRETENZIOSO E PRESUNTUOSO COME LA QUASI TOTALITA' DEI FILM FRANCESI, SPECIE QUELLI DEI CRITICI INTELLETTUALI CHE ANNOIATI DALLA SCRITTURA SI MISERO A FARE FILM.
COME DIRE: SE DOBBIAMO ANDARE A VEDERE E RECENSIRE LA MERDA DI ALTRI, PRODUCIAMOLA NOI!

Il film è freddo e inutilmente intellettualistico.
In più non ha sviluppo pur pretendendo di averne uno.
Dall'inizio alla fine dominano le allusioni e gli attori si muovono sulla scena come marionette. [+]

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gianleo67 lunedì 10 marzo 2014
l'ingannevole verità della memoria Valutazione 4 stelle su cinque
60%
No
40%

Avvenente ed algida signora della buona borghesia tedesca,in vacanza estiva in uno sfarzoso e barocco hotel bavarese in compagnia del marito intraprende,insieme ad un aitante ed insistente spasimante, un lungo 'tour de force' della memoria nel rivocare gli accadimenti dell'anno precedente e nello stesso luogo, in cui lui sostiene di averla conosciuta e sedotta e che lei invece nega con pervicace ed ostinata determinazione. Chi dei due avrà ragione?
Sullo spunto di un soggetto non originale (il romanzo 'L'invenzione di Morel' dello scrittore argentino Adolfo Bioy Casares) lo sceneggiatore prediletto di Resnais costruisce una originalissima partitura cinematografica che  risuona (sin dagli echi ipnotici del monologo iniziale) come una ridondante litania che ci addentra nei recessi insondabili di un austera magione bavarese come all'interno di un interminabile e indefinito processo di conoscenza, lungo le ingannevoli scorciatoie di una memoria mutevole e infingarda che sembra restituirci ad ogni angolo, lungo ogni corridoio, in ogni salone decorato 'a fregi e colonne', il senso di una fantasmatica presenza, minacciosa e oscura, quale lo spettro di una paradossale ed inaccettabile verità. [+]

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cineamiamoci mercoledì 18 dicembre 2013
superpalla Valutazione 0 stelle su cinque
67%
No
33%

Questo film è una palla, anzi una superpalla pazzesca. Dopo 2 minuti si dorme.

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dario giovedì 5 settembre 2013
ambizioso Valutazione 2 stelle su cinque
33%
No
67%

Resnais si ama o si detesta. Questo film è la massima testimonianza della sua superbia involontaria, causa dei due estremi. Non è possibile fare un film assoluto in modo sperimentale, a meno che si decida di non prendersi sul serio: Ionesco, ad esempio (il suo teatro è veramente sublime per straniamento consapevole, per nulla ricercato). Resnais non è Ionesco: è un dilettante allo sbaraglio nella ricerca di certi misteri della natura umana: perchè l'incomunicabilità fra gli esseri umani e sostanzialmente fra l'uomo e il mondo? Tema affascinante, per trattare il quale occorre una sensibilità particolare. Resnais non possiede questa sensibilità, ma ha in abbondanza un velleitarismo raffinato (ma non tanto) con il il quale pretende, con naturalezza, di avere ragione di ciò che sta trattando. [+]

[+] repetita iuvant? (di gianleo67)
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luca scial� mercoledì 30 gennaio 2013
sofisticata storia di amanti Valutazione 3 stelle su cinque
0%
No
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In una lussuosa ed esclusiva villa reale un uomo e una donna si rincontrano dopo un anno, con lui che si sforza di ricordare a lei le promesse fattegli l'anno prima: scappare insieme. Su di loro, l'ombra inquietante del marito della donna, impegnato con i suoi giochi assurdi e freddo nei suoi riguardi.
Film complicato, sofisticato, prosaico da interpretare. Flash back si intersecano continuamente col presente, in un gioco da seguire attentamente al fine di non perdere il filo logico della trama. I due protagonisti sembrano quasi due fantasmi, o forse lo sono. Resnais ci lascia questo dubbio. Leone d'oro al festival di Venezia.

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dario martedì 16 agosto 2011
presuntuoso Valutazione 1 stelle su cinque
28%
No
72%

Il guaio di questo film è che non ha sviluppo e che pretende di averne uno senza minimamente impegnarsi a realizzare qualcosa di sensato. Dominano le allusioni e gli attori si muovono come i pupi siciliani. Lentezza esasperante, manierismo insopportabile, serietà ostentata, parole al vento, preziosismi senza senso. Film sperimentale, come quasi tutti quelli di Resnais - una mezza tragedia per il cinema, che è movimento, almeno di idee - e dei peggiori per scelte espressive emblematiche senza mostrare alcun emblema. Un gioco perverso, fatto di inutile erudizione, lontano da qualsivoglia processo culturale. Il peggio della scuola dello sguardo mescidata con le fantasie dell'Oulipo. [+]

[+] insostenibile (di ellenbi)
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folgoration sabato 15 maggio 2010
viaggio nel loop emotivo della vita in società Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

Il film di Resnais lascia a dir poco spaesati. Da subito entro l'estetica stessa del film fanno da padroni due aspetti: uno spazio in cui le persone e gli oggetti sembrano congelati, e un tempo in cui le dinamiche sembrano ripetersi di continuo con cambiamenti che stentano ad arrivare. Il risultato è la percezione di uno spazio/tempo che appare quasi immobbile e sulla pelle dello spettatore si soffre la stessa agonia del non riuscire ad uscire da un loop che sembra ripetere le stesse dinamiche all'infinito. Le stesse dinamiche vengono rappresetate in diversi contesti, sequenze passano con facilità estrema da uno scenario all'altro proprio perchè lo scenario non è importante ma è solo il contenitore di una dinamica che è sempre al centro della scena. [+]

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ricordo venerdì 5 marzo 2010
alla ricerca della mia identita' e memoria ... Valutazione 5 stelle su cinque
50%
No
50%

il appartiene alla mia storia personale...dimenticato lungamente e ritrovato quando poche parole lette su""marienbad"" hanno ricondotto a me inspegabilmente le immagini di questo capolavoro....il tempo ..la necessita' dell'attesa e l'inafferrabilita' del momento.....fermarsi e pensare. una grande emozione ritrovata.

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