"Tempo di Villeggiatura"(Antonio Racioppi, soggetto di Luigi Zampa, Luigi Magni, Paolo Frascà, WIllie Antuono, sceneiggiatura di Furio Scarpelli e Agenore Incrocci(poi sarà Age, 1956)racconta, in bianco e nero, la storia di un albergo nella collina laziale, dove si consumano storie d'amore, in genere tenero e romantico, segnato anche dalla timidezza dell'epoca, ma anche dalla questione sociale, solo accennata ma in modo comunque significativo: uno studente di medicina, che nell'albergo in cui il padre è cameriere dovrebbe studiare, insieme con un amico e collega fa più che altro la corte alle regazze, vergogangndosi inzialmente della condizione sociale del padre, salvo poi riscoprirlo e difenderlo, con uno"scatto"un po'insospettato ma deciso e significativo.
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"Tempo di Villeggiatura"(Antonio Racioppi, soggetto di Luigi Zampa, Luigi Magni, Paolo Frascà, WIllie Antuono, sceneiggiatura di Furio Scarpelli e Agenore Incrocci(poi sarà Age, 1956)racconta, in bianco e nero, la storia di un albergo nella collina laziale, dove si consumano storie d'amore, in genere tenero e romantico, segnato anche dalla timidezza dell'epoca, ma anche dalla questione sociale, solo accennata ma in modo comunque significativo: uno studente di medicina, che nell'albergo in cui il padre è cameriere dovrebbe studiare, insieme con un amico e collega fa più che altro la corte alle regazze, vergogangndosi inzialmente della condizione sociale del padre, salvo poi riscoprirlo e difenderlo, con uno"scatto"un po'insospettato ma deciso e significativo. Ancora nell'ottica neorealista(almneo sostanzialmente)troviamo qui un film comunque da riscoprire, con tanto di riscoperta del turismo()erano gli anni dlela ricostruzione e del"boom"))anche in località collinari lontane comunque dai grandi flussi(montani e marinari), rivolta anche a utenti.clienti di condizione sociale medio-bassa, se non anche(almeno in parte)decisamente modestra. La presenza di interpreti come un Nino Manfredi, per la verità ancora agli inizi e comunque poco"profilato", ben lontano ancora dallessere una star, non toglie la presenza di interpreti come Vittorio de Sica, allora sempre "à la une"come regista e cosceneggiatore con Zavattini, ma anhce come attore, ovviamente. ; tra gli/le altri/e bene e in evidenza Memmo Carotenuto, Giovanna Ralli, Marisa Merlini, ma non manca la presenza dell'attrice-cantante(più cantante, forse)Abbie Lane, altro personaggio di grande rilievo e quasi onnièpresente all'epoca. In questa compresenza di stars e di personaggi meno famosi, un altro segno del neorealismo che all'epoca si stava avviando, ma molto lentamente, al passaggio ad altro(al "fantastico"felliniano, all'incomunicabilità di Antonioni, a un cinema sorico.politico .eistenziale quale quello di Luchino Visconti, alla poetica pasoliniana, ricca quano complessa, ma anche alla pura commedia che avrebbe trovato illustri esponenti, all'epoca). Un cinena"medio"di solida qualità, che segna una stagione fortunata e da roscoprire quasi integralmente del cinema italiano, che in seguito avrebbe appunto trovato nuovi sbocchi creativi e anche"tecnici", senza rinnegare le proprie radici, pertaltro. Decisamente, se oggi vi fosse ancora un cinema di qualità mediana quale quello citato, si starebbe meglio, rispetto alla media europea dove, a parte la capacità di rinovamente, sorpattutto nella commedia, in Francia, è il cinema spagnolo oggi, nel mondo"neolatino"a gidare una ripresa che va in molte direzsioni, dove il thriller fantastico gioca certamente un ruolo chiave, che un tempo era di un Mario Bava e(o )di un Dario Argento, pe rfare solo due nomi tra gli altri. El Gato
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