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Il poliziotto Murakami viene derubato della pistola, la ricerca dell'arma diventa l'occasione per il fruitore per addentrarsi nei bassifondi di Tokyo dove la criminalità e le malettie infettano gli uomini allo stesso modo.
Attraverso l'aiuto del'ispettore Sato, un collega più anziano, Murakami riuscirà a trovare la via che lo condurrà al ladro con cui alla fine innescherà uno scontro.
La pistola diventa elemento esistenziale nella vita di un uomo che dall'uso che ne fa può diventare strumento per L'Ordine (poliziotto) o il Disordine (ladro).
Kurasawa contrappone i due colleghi poliziotti nel loro credo nei confronti della Giustizia; il veterano si abbandona al Fato e ha perso quasi ogni speranza in essa a causa di ciò che ha visto e passato, mentre il poliziotto derubato (più giovane) crede fermamente e combatte ancora per difenderla.
Memorabile la scena finale dello scontro tra poliziotto e ladro in un campo di fiori nascosto in una palude; metafora del Giappone (in un ambiente malsano ci può essere del bello).
Un poliziotto senza pistola è un pò come un attacchino senza bicicletta (Ladri di biciclette): Un uomo senza anima.
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