renato c.
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martedì 18 giugno 2013
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il cinema è una grande arma!
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Vorrei parlare di questo film lasciando da parte ogni considerazione e riferimento politici, ma parlare del film fine a se stesso e visto emotivamente da un punto di vista personale. Ho visto questo film per la prima volta in una sala parrocchiale quandi avevo 10 anni e facevo la 5^ elementare: quindi della guerra civile spagnola non ne sapevo niente di niente! (Allora a scuola il programma di storia finiva con la 1^ guerra mondiale.) Leggevo fumetti ed anche il "Corriere dei piccoli" sul quale veniva allora pubblicata a fumetti la vita di Davy Crockett della quale, ciò che mi aveva più impressionato era stata la sua morte eroica nell'assedio di fort'Alamo! Non avevo ancora visto nessun film sulla storica battaglia di Alamo, dovevano passare alcuni anni prima di vedere il bellissimo koloss
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Vorrei parlare di questo film lasciando da parte ogni considerazione e riferimento politici, ma parlare del film fine a se stesso e visto emotivamente da un punto di vista personale. Ho visto questo film per la prima volta in una sala parrocchiale quandi avevo 10 anni e facevo la 5^ elementare: quindi della guerra civile spagnola non ne sapevo niente di niente! (Allora a scuola il programma di storia finiva con la 1^ guerra mondiale.) Leggevo fumetti ed anche il "Corriere dei piccoli" sul quale veniva allora pubblicata a fumetti la vita di Davy Crockett della quale, ciò che mi aveva più impressionato era stata la sua morte eroica nell'assedio di fort'Alamo! Non avevo ancora visto nessun film sulla storica battaglia di Alamo, dovevano passare alcuni anni prima di vedere il bellissimo kolossal prodotto, diretto ed interpretato da John Wayne! Per cui vedendo a quell'età "L'assedio dell'Alcazar" il paragone con l'assedio di Alamo era inevitabile! Vedevo nei franchisti assediati nell'Alcazar i Texani di Alamo (quindi i "buoni"!) e negli assedianti repubblicani i soldati del dittatore messicano Santa Ana (quindi i "cattivi")! Quindi preferisco parlare di questo film come l'ho visto con gli occhi di allora prima di venire a conoscenza del suo contesto storico! Mi avevano impressionato alcune cose: prima fra tutti il colonnello Moscardò che pur di non arrendersi dice al figlio di lasciarsi fucilare e di morire da cristiano benedicendo la Spagna! E so che, purtroppo questa è una relatà storica! Altra scena che mi aveva colpito è stata la fucilazione di quel soldato che si era travestito da repubblicano per riferire che l'Alcazar non si era mai arreso, ma è stato però riconosciuto e fucilato; ed al momento in cui il plotone di esecuzione stava per sparare si sentiva il fruscio della brezza del vento di campagna e le galline ed i pulcini che facevano i loro versi godendosi quella vita che il condannato stava per perdere proprio in quel momento! E poi tutto il resto della vicenda con gli assediati, donne e bambini compresi, che aspettavano la morte pur di non arrendersi! Bellessima la visita di quel sacerdote (molto somigliante a San Pio X°!) che va a dare un'assoluzione collettiva! Poi, a differenza della battaglia di Alamo, "arrivano i nostri", l"arrivano i nostri" tipico dei western americani, ma che in questo caso si è trattato di reltà storica!
Quando mi sono recato a Toledo nel 1982, ed ho visto l'Alcazar ricostruito non ho restito alla tentazione di andare a visitare la mostra dedicata allo storico assedio e sono rimasto colpito da come, a sette anni dalla morte del generale Franco, tutto era ancora descritto dal suo punto di vista! Di recente ho rivisto il film, e quando l'ho saputo, sono rimasto molto colpito dal fatto che è un film di produzione italiana e non spagnola! Lasciando comunque da parte ogni ideologia politica, debbo confermare che si tratta di un film fatto molto bene e che coinvolge! E' facile capire come nel 1940, nell'anno in cui, purtroppo, l'Italia è entrata nella 2^ guerra mondiale, la cinematografia ufficiale italiana abbia fatto questo film propagandistico, che comunque, preceduto da una seria presentazione del contesto storico in cui si svolge, può essere visto e apprezzato!
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samizdat
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lunedì 15 settembre 2008
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ingenium facultas est in unum diversa coniungendi
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Dopo la lezione sul potere espressivo del linguaggio cinematografico, inaugurato dalla scuola sovietica col film Potemkin, questo è un magistrale esempio di apprendimento di quella lezione sulla possibilità di influire sul pubblico, mediante il linguaggio cinematografico. La natura di quell'apprendimento consiste nell'aver capito che il film (ogni film) trasforma la suggestione emotiva in acquisizione di una idea: l'idea del regista, che veicola una concezione politica, umanistica, etica, estetica ecc.. Tutto questo a dimostrazione del fatto che ogni testo (anche quello filmico), quando è formulato in modo consapevole, accurato, chiaro e corretto professionalmente, va, prima di tutto, letto obiettivamente nel suo significato e non giudicato a priori moralisticamente.
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Dopo la lezione sul potere espressivo del linguaggio cinematografico, inaugurato dalla scuola sovietica col film Potemkin, questo è un magistrale esempio di apprendimento di quella lezione sulla possibilità di influire sul pubblico, mediante il linguaggio cinematografico. La natura di quell'apprendimento consiste nell'aver capito che il film (ogni film) trasforma la suggestione emotiva in acquisizione di una idea: l'idea del regista, che veicola una concezione politica, umanistica, etica, estetica ecc.. Tutto questo a dimostrazione del fatto che ogni testo (anche quello filmico), quando è formulato in modo consapevole, accurato, chiaro e corretto professionalmente, va, prima di tutto, letto obiettivamente nel suo significato e non giudicato a priori moralisticamente. La valutazione è un fatto che deve essere successivo alla corretta identificazione del significato e dipende da un insieme di criteri, sui quali tutti coloro che giudicano devono poter concordare. Nessun giudizio pro o contro, che nasca da una reazione emotiva o ideologica o di simpatia o di antipatia è quindi accettabile da chi voglia avere a cuore la conoscenza approfondita di un qualsiasi fenomeno di comunicazione. Conoscere a fondo i linguaggi (soprattutto quelli della immagine tecnica) aiuta a superare e a sconfiggere quella meschina e semplicistica distinzione valutativa tra contenuti di destra e di sinistra, progressisti e reazionari, generata dalla odiosa e intellettualmente limitata cultura del pregiudizio ideologico, così ben assimilata dalla stragrande maggioranza degli italiani.
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