Titolo originale | Khaneh-ye dust kojast? |
Anno | 1987 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Iran |
Durata | 80 minuti |
Regia di | Abbas Kiarostami |
Attori | Babak Ahmadpoor, Ahmed Ahmed Poor, Khobadakhsh Defai, Iran Otari, Ayat Ansari Iran Orari, Sedigheh Tohidi, Peiman Moafi, Tayebeh Soleimani, Mohammed Reza Parvaneh, Farhang Akhavan. |
Uscita | mercoledì 26 novembre 1997 |
Tag | Da vedere 1987 |
Distribuzione | Mikado Film |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,28 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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CONSIGLIATO SÌ
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Un bambino che vive in un villaggio iraniano cerca di raggiungere un compagno che abita in un altro paesino. Deve consegnargli il quaderno che per errore è rimasto nella sua cartella. Se non potrà fare i compiti, il compagno verrà punito. Kiarostami racconta con tempi sospesi la microdissea del suo protagonista. Sembrano non esserci speranze per l'infanzia iraniana, se non quelle che sorgono dalla forza e dalla generosità interiore. Opera prima della trilogia dedicata alla difficoltà di essere giovani.
Pellicola fortemente realista ma al tempo stesso capace di un'incredibile ricchezza di metafore e simboli che rendono il film aperto ad innumerevoli interpretazioni, che variano a seconda della sensibilità dello spettatore e dalla disponibilità dello stesso a fermarsi a riflettere sui contenuti, nonostante ciò è stupefacente come la critica abbia una chiave di lettura quasi univoca.
Il bambino è Ahmad, e vive in uno sperduto paese dell'Iran vicino ad un intrico di altri villaggi dai nomi improponibili, dovei cerca disperatamente la casa del compagno di scuola di cui ha preso per sbaglio il quaderno, il mattino, alla fine delle lezioni. L’amico non potrà fare i compiti, era già stato rimproverato dal maestro per aver fatto male il suo lavoro, aveva pianto davanti a tutti e poi, [...] Vai alla recensione »
Una serie di quadretti bucolici compongono una storia minimalista, simile per l’estremo verismo ad un episodio del L’albero degli zoccoli di Olmi, che sfocia in un finale che sembra ispirato al neorealismo lirico zavattiniano. Cinema verità, al contempo racconto moraleggiante, in cui si avverte forse anche, suggestivamente, un’eco lontana della fiaba rimaneggiata [...] Vai alla recensione »
In un villaggio dell’Iran la condizione scolastica per i bambini è molto difficile a causa della durezza del maestro. Quando Ahmad si accorge di aver preso con se il quaderno del suo compagno di banco, che non potrà dunque fare i compiti, per evitargli la cacciata dalla scuola pensa di andare nel vicino villaggio dove vive e restituirglielo.
Da una trama semplice un film denso e ben costruito. Cercando il suo amico per restituirgli un quaderno, il piccolo Ahmad esce dal suo microcosmo familiare per addentrarsi nel mondo, stupendosi del modo in cui ragionano gli adulti e imparando i propri limiti.