Anno | 2013 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Singapore |
Durata | 99 minuti |
Regia di | Anthony Chen |
Attori | Koh Jia Ler, Angeli Bayani, Yann Yann Yeo, Tian Wen Chen, Jialer Koh Peter Wee, Jo Kukathas, Naomi Toh, Stephanie Kiong, Jia Min Chantel Teo, Zhi Fang Xu, Sea Moi Lee, James Ng, Sook Fen Wong, Siow Phing Tan, Muhd Aizuddin Bin Nasser, Kamal Bin Abdul Rahim. |
Tag | Da vedere 2013 |
MYmonetro | 3,25 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 19 agosto 2014
Il rapporto tra una famiglia di Singapore e la domestica Teresa, appena arrivata dalle Filippine che, come molti dei suoi compatrioti, aspira a una vita migliore. Il film è stato premiato al Festival di Cannes,
CONSIGLIATO SÌ
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Singapore, 1997. Con un nuovo figlio in arrivo, Teck e la moglie Hwee Leng decidono di assumere una colf che li aiuti nelle faccende domestiche e che tenga a bada l'indisciplinato primogenito Jiale, di nove anni. La scelta di questa famiglia della middle class ricade su Teresa, ventottenne appena arrivata dalle Filippine. All'inizio il bambino mostra una profonda insofferenza nei confronti della nuova babysitter. Ma, ben presto, il rapporto tra i due diventa una luce nell'ombra di un nucleo familiare in sgretolamento: il padre ha perso il lavoro, ma non ha il coraggio di confessarlo alla moglie, donna severa, fredda e attaccata al denaro. Man mano che Jiale e Teresa stringono un legame fatto di giochi, complicità e tenerezza, la madre del ragazzino sviluppa una morbosa gelosia nei confronti della tata. Nel frattempo, la situazione economica del paese precipita.
Parla di ieri il regista Anthony Chen, ma è come se guardasse all'oggi. Il suo racconto di vita familiare, inserito nel contesto storico del collasso finanziario asiatico del 1997, riflette la condizione attuale di un Occidente ancora intrappolato nelle morse della crisi. Chen, promettente ventinovenne all'esordio nel lungometraggio, delinea la lucida analisi di una società in pieno decadimento, economico certo, ma soprattutto morale e valoriale. La famiglia protagonista di questa storia è solo una delle tante famiglie della classe media che, ieri come oggi, in Oriente come in Occidente, si dissolvono sotto i colpi inferti da una crisi che dissotterra impietosamente anni di bugie e insoddisfazioni, represse in nome delle apparenze. Una famiglia tenuta insieme dal collante del buon andamento economico e da un funzionale pragmatismo, che viene inevitabilmente meno al sopraggiungere dell'angoscia per la perdita del benessere materiale.
Ma, più che la crisi, è l'arrivo della tata a sconvolgere i rigidi equilibri di casa Leng, laddove il sentimento e la spontaneità di Teresa colmano il vuoto affettivo scavato dai genitori nel cuore del piccolo e ribelle Jiale. Con il ritratto tenero e lieve della colf, il regista introduce un altro tema ricco di spunti sociologici come quello dell'immigrazione, volgendo lo sguardo a una comunità, quella filippina, in fuga da una situazione economica ancor più grave e alle prese con le difficoltà dell'adattamento in un contesto diffidente, quando non ostile.
Caméra d'Or al festival di Cannes 2013 per la migliore opera prima, Ilo Ilo, dal nome di una provincia delle Filippine, scruta il duplice paradosso di una donna costretta ad abbandonare il figlio per ragioni economiche, che si ritrova a colmare il bisogno di affetto di un bambino trascurato da una madre presa dall'ossessione di far quadrare i conti. Nonostante il binomio sentimento-profitto appaia spesso inconciliabile, il regista non adotta un approccio integralista: non condanna senza possibilità di appello e non dimentica di infondere una nota di umanità anche al personaggio più respingente, quello della madre di Jiale. La cadenza di Chen si mantiene sempre sui toni della lievità e della delicatezza, anche nei momenti di maggiore intensità drammatica, evitando il rischio di sfiorare il patetico o lo stereotipo, ma senza mai trascurare il calore dell'emozione.
Il regista apparentemente affronta una storia semplice, in una prima lettura descrittiva: una famiglia piccolo borghese, con la madre incinta, un figlio con problemi di comportamento e un marito licenziato L'arrivo di una collaboratrice domestica, giovane tenace e con problemi nel suo paese di origine, crea una situazione molto interessante. Come un vortice di emozioni calme che cerca il suo [...] Vai alla recensione »