Anno | 2008 |
Genere | Documentario |
Produzione | Italia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Alessandro Fabrizi |
Attori | Manuela Mandracchia, Laura Mazzi, Gabriele Parrillo, Marco Quaglia, Alessandro Quattro Maya Sansa, Fabrice Scott, Kate Udall, Valentino Villa, Kristin Linklater, Paula Langton, Luca De Bei, Christian Crahay, Ken Cheeseman, Isabelle Byloos, Noel Arthur. |
Uscita | venerdì 8 maggio 2009 |
MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 15 maggio 2009
CONSIGLIATO SÌ
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Nell'estate del 2005 un gruppo di quindici attori provenienti da diverse parti d'Europa dà vita sull'isola di Stromboli ad un allestimento teatrale tratto dalle Metamorfosi di Ovidio. Il processo di creazione dello spettacolo prevede un training intensivo con Kristin Linklater, allenatrice dell'espressività vocale di fama mondiale, durante il quale ognuno degli attori viene chiamato a coinvolgere tutto il corpo e le più intime emozioni per liberare le articolazioni del linguaggio e, in un certo senso, anche la propria identità.
Il procedimento per ricostruire la "voce naturale" consiste di alcune fasi, di passaggi precisi, che sono parte tanto del metodo Linklater quanto del documentario di Alessandro Fabrizi. Giving Voice si seziona infatti secondo una presa diretta dei vari momenti di scioglimento delle tensioni di respiro, voce, parola e discorso, il che è già sintomatico dell'attenzione e della profonda passione che il suo autore nutre per questo sistema "pratico-terapeutico". Ma anche dell'idea che costituisce il nucleo del progetto stesso.
C'è come un rimando continuo, la volontà di allestire un gioco di specchi, fra il paesaggio naturale, emozionale e mitologico del film e il lavoro della Linklater: il continuo pulsare di un vulcano attivo, gli sfoghi di liberazione emotiva degli attori, la messa in scena di trasformazioni umane e animali, sono i vari quadri di un processo unico che riguarda tanto la dimensione naturale quanto quella culturale, tanto il corpo quanto lo spirito, e che tende a ritrovare quella facoltà originaria, primigenia, che è la libertà di immaginazione.
La voce diviene cassa di risonanza della soggettività e dell'istinto creativo del singolo e così, nel momento in cui la lingua sostituisce il linguaggio e l'atto soppianta il codice convenzionale, sta al linguaggio del documentario farsi interprete della situazione. Alessandro Fabrizi conosce bene il metodo quanto gli attori, tanto da essere capace di proiettarsi empaticamente su ognuno di loro. La macchina da presa sa infatti farsi tanto invisibile e pudica nei momenti di massima intensità intimista degli attori-persona, quanto presente e dinamica di fronte ai momenti performativi degli attori-personaggi.
È davvero un'estetica che è l'antitesi del reality show quella promossa da Alessandro Fabrizi: laddove in televisione vige la voracità del vedere tutto che impone il primo piano nell'intimità e il campo lungo nei luoghi delle azioni, Fabrizi gioca al contrario e riprende i momenti più visibilmente sinceri senza trasformarli in pornografia emotiva o compiaciuto voyeurismo (magari delegando la presa automatica della camera), mentre si muove in perfetta sincronia con la performance attoriale quando i suoi compagni sono impegnati nelle prove.
Tutto insomma mostra un processo in divenire: le immagini, il vulcano, i personaggi, gli attori, le loro voci. Ogni cosa riflette una metamorfosi. E quale sia il prodotto ultimo di questa metamorfosi non ci è dato saperlo: attento all'atto di creazione e non al risultato, alla realtà e non alla rappresentazione, lo "sguardo etico" del regista si ferma un attimo prima che cominci lo spettacolo, con l'apertura del sipario teatrale che diviene la chiusura di quello del film. Un attimo prima, quindi, che la dimensione della realtà lasci il passo a quella della finzione.
Il documentario affronta l'aspetto della tecnica attoriale in modo estremamente interressante, offrendo allo spettatore la rara occasione di seguire gli sviluppi della creazione artistica. La voce è la persona, ed è estremamente commovente vedere gli attori che seguendo gli esercizi fisici e vocali proposti da Kristin Linklater si trasformano in personaggi, nell'incantevole scenario di Stromboli. [...] Vai alla recensione »