Paris qui dort

Uno scienziato pazzo (Martinelli), con l'aiuto di un raggio misterioso, immobilizza l'intera Parigi, di cui restano padroni sei personaggi: il guardiano della Torre Eiffel (Henri Rollan), il pilota di un aereo (Albert Préjean) e i suoi quattro passeggeri, tra cui: un ladro (Marcel Vallée) e il poliziotto che lo accompagnava. René Clair - che aveva 25 anni quando realizzò questo film, in tre settimane, nell'estate del 1923 - pubblicava allora questa dichiarazione di principio: «Compito principale dell'attuale generazione dovrebbe essere di riportare il cinema alle sue origini, liberandolo perciò da tutta la falsa arte che lo sta soffocando. M'è parso possibile fare, come agli inizi del cinema, film le cui sceneggiature siano scritte direttamente per lo schermo, e utilizzando alcuni mezzi propri della macchina da presa». Charensol, già allora suo amico, scrive, parlando di questo periodo: «S'era nutrito di Jarry e di Apollinaire e in Paris qui dort si sente anche l'influenza di Mack Sennett e dei Dada. Fu questo film a rivelare il suo vero carattere».
Da Dizionario dei film, Firenze, Sansoni, 1968