Lietta Tornabuoni
La Stampa
Cervellini fritti impanati è un titolo insopportabile e deviante, il film invece è singolare. A Trieste Alessandro Haber, un uomo di quarantacinque anni, si comporta come un monello di sette, otto anni. Da molti mesi non esce dall'appartamento caotico e sudicio, gioca con un sommergibile immaginario, col trenino e col gatto, mangia patatine fritte, butta roba in strada dalla finestra, ascolta perennemente la stessa canzone Popov dello Zecchino d'oro, combina malestri continui, nella solitudine s'inventa un interlocutore e parla senza smettere mai, parla sempre, parla compulsivamente. [...]
di Lietta Tornabuoni, articolo completo (2150 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 15 Settembre 1996