
Si è conclusa la 16.ma edizione dell’evento che ha portato il cinema del Medio Oriente a Firenze e in streaming su MYmovies ONE.
Si è conclusa a Firenze la 16ª edizione di Middle East Now, il festival internazionale di cinema e cultura contemporanea del Medio Oriente, registrando una grandissima partecipazione di pubblico e successo del programma, con molte serate sold out piene di emozione e confronto.
Il festival, che ha aperto il programma di eventi della 50 Giorni di Cinema a Firenze, si è tenuto dal 7 al 12 ottobre tra Cinema La Compagnia, Cinema Astra, SRISA Gallery, Scuola D'Arte Culinaria Cordon Bleu e altri luoghi della città. Una selezione di film è stata disponibile anche sulla piattaforma MYmovies ONE.
La grande attenzione all’attualità e al racconto delle dinamiche culturali e sociali del Medio Oriente contemporaneo, tratto distintivo della manifestazione, si è rivelata ancora più significativa nel momento storico attuale.
L'edizione di quest'anno ha scelto come tema conduttore Radical Imagination, riflessione sulla potenza radicale delle immagini, che ha trasformato il festival in luogo di immaginazione, in cui evocare nuove visioni del mondo attuale e smantellare vecchie e distorte rappresentazioni di quest'area del mondo.
Un invito dei direttori Roberto Ruta e Lisa Chiari a mettersi in ascolto. “I registi e gli artisti hanno molto da dire sulla loro vita, perché hanno il dono di riflettere profondamente sulla realtà e di vedere cose che noi non vediamo. Per questo oggi più che mai vale la pena ascoltarli. Il concetto è emerso con forza, nelle proiezioni, negli eventi e nei dibattiti, e ha spinto tutti noi e il nostro pubblico numerosissimo a riflettere su possibili alternative e sul futuro, perfino in mezzo alla distruzione e ai conflitti”.
Il ricco programma – 34 i film e documentari presentati, tra anteprime nazionali, europee e mondiali, con oltre 30 tra registi e ospiti arrivati a Firenze - in cui i focus su Palestina, Iran e Afghanistan sono stati tra i principali protagonisti, ha raccontato il Medio Oriente contemporaneo attraverso cinema, arte, cibo, teatro e performance live. Numerosi gli incontri e i dibattiti, occasioni importanti per conoscere e approfondire l'attualità e la complessità delle culture di questi paesi.
Middle East Now Audience Award 2025, al miglior film votato dal pubblico è andato a A Sad and Beautiful World (Libano, Stati Uniti, Germania, Arabia Saudita, Qatar, 2025, 110') , primo lungometraggio del regista libanese Cyril Aris, bellissima storia d'amore che intreccia i destini dei due protagonisti Yasmina e Nino con i cicli storici del Libano.
Premio Cinema Iran-Afghanistan - Felicetta Ferraro 2025 è andato a Cutting Through Rocks (Cile, Iran, Canada, Paesi Bassi, Germania, USA, 2025, 95') di Mohammadreza Eyni e Sara Khaki. La giuria composta da Mario Vitalone, Bianca Maria Filippini e Germana Rivi: “Per il ritratto autentico di un Iran rurale attraverso la potente storia personale di una donna iraniana che non ha nulla di convenzionale né rispetto ai dettami della Repubblica Islamica né rispetto alle aspettative dello spettatore occidentale. Qui la questione di genere assume forme nuove, innestandosi sull’esigenza da parte delle istituzioni di stabilire una nuova identità più “accettabile”. La determinazione di Sara ad essere quella che è spiazza e commuove più di ogni slogan, aprendo alla speranza di un cambiamento graduale, frutto di piccole ma efficaci scelte vincenti.
Best Short - Staff Award 2025, al miglior cortometraggio assegnato dallo staff del festival è andato a Ya Hanouni di Sofian Chouaib e Lyna Tadount (Algeria, 2024, 3'). “Un corto di tre minuti che impatta con forza su uno scenario di vita normale; tanto da metterci in difficoltà nel restituire la sensazione che abbiamo provato nel vedere l’esistenza sgretolata in un attimo ma allo stesso tempo resistere in una singola e semplice parola: “mamma”.
Una Menzione Particolare a One Day I Will Hug You di Mohamed Fares Al Majdalawi, “nell’essere riuscito a combinare Temi come la quotidianità e i legami familiari spezzati dall’occupazione, affrontati in combinazione con l’esperienza della diaspora e il ricercare le proprie origini tramite il rapporto della protagonista con il padre.”
Premio Best OFF al Miglior cortometraggio d’autore conferito dall’associazione OFF Cinema - e dalla giuria composta da Anacleto D'Agostino, Tina Magazzini, Théo Blanc, Valentina Orsi - è andato a One Day I Will Hug You di Mohamed Fares Al Majdalawi (Palestina, Svezia, Qatar, 2025, 18’). “Per la sua intima rappresentazione della distanza emotiva tra un padre e la figlia nata in sua assenza. Un padre si confronta con le conseguenze del proprio impegno politico per la liberazione della Palestina e con i vent’anni trascorsi in prigione. Il film offre una delicata esplorazione delle narrazioni parallele del padre e della figlia sul dolore dell’assenza.
La Menzione speciale è andata a Happiness di F?rat Yücel (Paesi Bassi, Turchia, 2025, 18’), “un film che in un diario digitale notturno e insonne si fa interprete dello smarrimento di chi osserva ‘da qui’, e non sa dare risposta all’orrore continuo di cui è testimone in tempo reale. Attraverso lo sguardo di attivisti e immigrati ad Amsterdam, in un’Europa forse solo presuntamente libera e sicura, un tessuto di schermate, chat e notifiche mette in scena il reale mentre tracima, restituisce la sproporzione tra ciò che sappiamo e ciò che possiamo, sospendendoci tra il guardare e il vivere, tra presenza ed estraniazione…in una continua ricerca della felicità”.