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Florence Queer Festival, dal 27 novembre torna l’evento che celebra il meglio della cinematografia LGBTQIA+

Fino all’1 dicembre a Firenze, tanti film, documentari, corti e masterclass per riflettere e discutere. L’evento fa parte della programmazione della 50 giorni di Cinema.
di Veronica Ranocchi

venerdì 22 novembre 2024 - Festival

Lotta all’HIV e allo stigma, ricerca della propria identità, autodeterminazione dei corpi, concetto di famiglia, vite non binary e transgender, gioia di vivere la sessualità in modo libero ed esplicito sono solo alcuni dei temi al centro della 22esima edizione del Florence Queer Festival.

Il festival, all’interno della 50 Giorni di Cinema, è la principale rassegna toscana che celebra il meglio della cinematografia LGBTQIA+ con proiezioni, incontri, masterclass e focus tematici, in programma dal 27 novembre al 1° dicembre al cinema La Compagnia di Firenze

Tra film, documentari e cortometraggi, ma anche eventi e momenti dedicati, la rassegna, organizzata dall’associazione Ireos di Firenze, propone un programma ricco e denso, tra passato e presente con ben 23 titoli, divisi nelle categorie Miglior lungometraggio, Miglior cortometraggio, Premio Queer Animation e Premio Pride.
 

Il tema centrale
A essere al centro della 22esima edizione del festival, tanto da aprirla e chiuderla, è una riflessione sull’AIDS. Il compito di dare il via alla kermesse spetta a Gaël Morel e al suo Vivre, mourir, renaître, presentato al Festival di Cannes e proiettato a Firenze in anteprima nazionale. Al centro un potenziale triangolo amoroso sul quale aleggia la crisi dell’AIDS. Il film sarà preceduto dallo speech introduttivo di Daphne Bohemien, attivista, autrice e performer con un intervento sulla visibilità trans e HIV e una riflessione sull’autodeterminazione dei corpi, stigma sociale e attivismo transfemminista e dal cortometraggio Gender Reveal di Mo Matton.

In conclusione del festival, domenica 1° dicembre è, invece, in programma Baldiga - Unlocked Heart di Markus Stein, sull’artista e attivista Jurgen Baldiga, fotografo queer della Berlino anni ‘80. E a seguire Photo Booth di John Greyson, un film che unisce l’immaginario queer alla questione palestinese, come netta presa di posizione del festival contro il genocidio in corso a Gaza. 

Il programma
Dopo l’inizio ufficiale di mercoledì 27 novembre il festival prosegue il pomeriggio di giovedì con una serie di cortometraggi per la sezione Queer Animation: Kissing Day di Anonimous film crew, Alterous di Arwynn the Frog, EmbrACE di Latesha Merkel, Crushed di Emily Macshane, Bisou Champion di Alex Mouron, You should see other people di Uriel Cruz, Well wishes my love your love di Gabriel Gabriel Garble, Aikane di Daniel Sousa – Dean Hamer, Jusqu’au dessert di Jules Duclos e Noé Simondi, The Name di Akexandre Aguilar, Pout Exister di Kelsi Phung e Fabien Corr, Purple hours di Vaughn Oeth e Alliso Jowers, Another go di Elisa Beli Borrelli.


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