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Un cattivissimo e uno stressato sono al centro di questo thriller non particolarmente esaltante: Reeves è il cattivo, è un serial killer e lancia il suo guanto di sfida al poliziotto sotto stress Spader inviandogli la foto della sua prossima vittima dandogli 24 ore per trovarla, pena la morte. Niente di originale, anzi il risultato di questo che si può definire come serial thriller è una sceneggiatura ridondante che gira attorno alla stessa idea, poca logica e sovrautilizzo di tecniche fin troppo modaiole quali videocamera ed effetto moviola. Gli attori non ingranano mai, Reeves e Spader sottotono come i personaggi che interpretano, più sciolta invece la Tomei. Il problema fondamentale è che comunque il regista non mette niente di suo anzi amplifica pateticamente cliché e luoghi comuni dei film di genere: il rapporto stretto tra assassino e investigatore, preannunci di morte, ricordi che fanno male e udite udite...l'ultima vittima dove poteva stare se non su dell'esplosivo pronto a polverizzarla? Noioso e stucchevole è dire poco, se ne sono già visti a decine di film come questo.
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