La passione di Cristo |
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Un film di Mel Gibson.
Con Jim Caviezel, Maia Morgenstern, Monica Bellucci, Rosalinda Celentano.
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Titolo originale The Passion of the Christ.
Religioso,
durata 126 min.
- USA, Italia 2004.
MYMONETRO
La passione di Cristo
valutazione media:
3,21
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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La Passione condivisa dallo spettatoredi Riccardo76Feedback: 6592 | altri commenti e recensioni di Riccardo76 |
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giovedì 14 aprile 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Uno dei film che ha fatto più discutere nella storia del cinema, tanto amato, quanto odiato dal pubblico e dalla critica, La Passione di Cristo è senza dubbio il capolavoro di Mel Gibson, la sua opera più complessa e ambiziosa, in cui ha messo veramente l'anima. L'intento del regista è quello di riprodurre in tempo reale la Passione di Gesù con una ricerca maniacale del realismo. A tal proposito l'elemento che risalta maggiormente è l'idea di utilizzare la lingua autoctona dell'epoca, girando l'intero film in aramaico e latino, e costringendo così sceneggiatore ed attori ad un duro lavoro di preparazione; un'operazione mai vista prima nella storia del cinema, finora ripetuta soltanto dallo stesso Gibson in Apocalypto, con l'utilizzo della lingua Maya. Ma la ricerca del realismo è soprattutto nella rappresentazione della passione stessa, caratterizzata da scene di violenza esplicita inaudita, mai apparse prima in un film drammatico. Il regista riprende con insistenza ogni singola percossa da frusta o flagello sul corpo inerme di Gesù ed ogni singola goccia di sangue versata. Questo fatto ha portato alcuni critici a considerare il film come un horror; si è parlato addirittura di pornografia della violenza, della quale il regista si compiacerebbe. Che Gibson sia sempre stato propenso alla rappresentazione della violenza è un dato di fatto, ma questo non implica che qui essa sia fine a se stessa. Attraverso questo stratagemma egli infatti riesce a trasferire sullo spettatore il dolore provato da Cristo minuto dopo minuto, rendendolo partecipe delle inaudite e interminabili sofferenze.Tanto più il dolore è atroce e perpetrato, tanto più lo spettatore si rende conto della forza e della grandezza di Gesù, che si fa carico di tutti i peccati dell'umanità al fine di redimerla Sta proprio in ciò la straordinarietà del film: mai un regista era riuscito a far immedesimare così tanto lo spettatore in un personaggio, rendendolo partecipe delle proprie emozioni. Uscendo dal cinema il pubblico è sconvolto e provato, poiché ha vissuto sulla propria carne la Passione di Cristo.
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