catcarlo
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mercoledì 18 novembre 2015
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vecchio stile
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Prima che un regista, Bogdanovich è un cinefilo – critico in gioventù e autore di libri fondamentali al fianco e su grandi registi – con una spiccata passione per le commedie scatenate, tutte equivoci e battute, della Hollywood dei tempi d’oro. Dopo titoli come ‘… e tutti risero’ e ‘Ma papà ti manda sola?’, arriva ora con un anno di ritardo (è stata presentato a Venezia del 2014) e un brutto titolo italiano questo film che, pur non essendo all’altezza di quelli citati, regala novanta minuti di divertimento leggero, ma assai gustoso. La fase di riscaldamento è forse un po’ lunga, ma, superata la prima mezzora, la storia raggiunge una brillante velocità di crociera che fa volare i minuti che separano dai colorati titoli di coda.
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Prima che un regista, Bogdanovich è un cinefilo – critico in gioventù e autore di libri fondamentali al fianco e su grandi registi – con una spiccata passione per le commedie scatenate, tutte equivoci e battute, della Hollywood dei tempi d’oro. Dopo titoli come ‘… e tutti risero’ e ‘Ma papà ti manda sola?’, arriva ora con un anno di ritardo (è stata presentato a Venezia del 2014) e un brutto titolo italiano questo film che, pur non essendo all’altezza di quelli citati, regala novanta minuti di divertimento leggero, ma assai gustoso. La fase di riscaldamento è forse un po’ lunga, ma, superata la prima mezzora, la storia raggiunge una brillante velocità di crociera che fa volare i minuti che separano dai colorati titoli di coda. La parte iniziale si prende il suo tempo perché vi vengono presentati i singoli personaggi che magari possono risultare in sovrannumero, ma alla fine non si rinuncerebbe a cuor leggero all’allupato giudice Pendergast (Austin Pendleton) o al più sfigato fra gli investigatori privati visti ultimamente sullo schermo (George Morfogen). Il soggetto è semplice e complicato al tempo stesso: Adrian, un regista teatrale con il pallino di redimere le prostitute, atterra a New York e passa la notte con una di esse, Isabella, che ha come sogno nel cassetto quello di fare l’attrice. Dopo averla convinta a lasciare la professione – decisione che getta nella disperazione il giudice di cui sopra - se la ritrova al casting per il nuovo lavoro, dove però recita la moglie Delta a sua volta concupita dal primattore Seth: la ragazza, figlia di chiassosi proletari, è brava e ottiene la parte, oltre a suscitare l’interesse del commediografo che però è impegnato con una psicanalista che non ha proprio tutti i lunedì a posto. Le varie relazioni vanno a costituire una serie di fili che si intrecciano fino a che, classicamente, i nodi si sciolgono in una sorta di tutti contro tutti al quale si giunge attraverso il succedersi di una serie di situazioni imbarazzanti – e perciò divertenti – che includono figuracce nei luoghi pubblici e gli immancabili balletti nei corridoi di lussuosi alberghi. In opere in cui i tempi comici sono fondamentali, importante è la resa degli attori che, peraltro, si dimostrano ben scelti, sia per i ruoli minori (la prostituta stordita di Judy Punch) sia per i principali, che vanno da Owen Wilson nei panni del regista alla bellezza irregolare di Imogen Poots in quelli della sua protetta per arrivare alla prova irresistibile di Jennifer Aniston alle prese con il personaggio, assai diverso dal solito, della psicanalista tutta nevrosi e parolacce. C’è però un altro livello sul quale il film può essere goduto, laddove Bogdanovich si lascia andare alla passione per il cinema accennata all’inizio disseminando la sceneggiatura (scritta con l’ex moglie Louise Stratten) di citazioni per cogliere le quali, molto spesso, occorre essere solutori più che abili e che qua e là occhieggiano al passato del regista – le più evidenti la presenza di Tatum O’Neill in una piccola parte come cameriera e, soprattutto, quella di Cybill Shepherd come madre popolana di Isabella con un trascorso da miss. Il risultato è un inno alla settima arte e alla sua capacità di far sognare, consentendo di dimenticare le angosce almeno davanti al grande schermo: anche riciclando materiali già usati si può creare qualcosa di nuovo capace comunque di affascinare. Quella di Bogdanovich si rivela come una passione davvero contagiosa e non ha importanza quale sia la fonte di ispirazione, come dimostra il più giovane emulo che compare nell’ultima scena per trascinare Isabella in un vortice di spettacoli che comprende vecchi western e film di kung-fu.
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pointbreak
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mercoledì 28 ottobre 2015
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"dare scoiattoli alle noci"
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Bogdanovich torna dopo 12 anni sul grande schermo confezionando una commedia degli equivoci, leggera, senza volgarità, dal gusto delicato, anche se non perfetto.
Girata interamente nella sua New York, ritratta in maniera romantica, si avvale di un ottimo cast: svetta Owen Wilson che conferma le sue doti e in alcune sequenze ricorda la precedente esperienza di Midnight in Paris (quasi a voler rimarcare la vicinanza alle commedie di Woody Allen); la giovane escort Isabella "Izzy", aspirante attrice-squillo è interpretata da Imogen Poots, che esordì nel cinema con Valerie in V per vendetta; Will Forte veste i panni di un drammaturgo impacciato, a metà tra il suo Randy di How I Met Your Mothere il David di Nebraska; Kathryn Hahn si conferma nei ruoli comici ed insieme a Rhys Ifans, noto ai più giovani per aver interpretato il “cattivo” in The Amazing Spider-Man, forma una coppia spassosa; infine c’è Jennifer Aniston, nei panni di una stralunata psicoanalista.
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Bogdanovich torna dopo 12 anni sul grande schermo confezionando una commedia degli equivoci, leggera, senza volgarità, dal gusto delicato, anche se non perfetto.
Girata interamente nella sua New York, ritratta in maniera romantica, si avvale di un ottimo cast: svetta Owen Wilson che conferma le sue doti e in alcune sequenze ricorda la precedente esperienza di Midnight in Paris (quasi a voler rimarcare la vicinanza alle commedie di Woody Allen); la giovane escort Isabella "Izzy", aspirante attrice-squillo è interpretata da Imogen Poots, che esordì nel cinema con Valerie in V per vendetta; Will Forte veste i panni di un drammaturgo impacciato, a metà tra il suo Randy di How I Met Your Mothere il David di Nebraska; Kathryn Hahn si conferma nei ruoli comici ed insieme a Rhys Ifans, noto ai più giovani per aver interpretato il “cattivo” in The Amazing Spider-Man, forma una coppia spassosa; infine c’è Jennifer Aniston, nei panni di una stralunata psicoanalista.
La “miccia” che avvia la girandola di divertenti equivoci - a volte troppo prevedibili - che coinvolgeranno tutti i personaggi, è una battuta sul senso di felicità legato al cambiamento: «Come dare le noci a uno scoiattolo... Ma - ripete Wilson, nei panni di un importante regista teatrale - se ti rende più felice dare gli scoiattoli alle noci, va bene lo stesso». Dietro a questo tormentone (esplicito rimando al penultimo film di Lubitsch: Fra le tue braccia, 1946) ruota tutto il plot. Il ritmo è un po’ altalenante, alcune battute risultano scontate, prevedibili, altre addirittura forzate. Su tutte, la scena del tassista. Andavano invece approfonditi i ruoli del giudice ossessionato e dell'investigatore, ridotti a semplici macchiette.
La sceneggiatura fu scritta da Bogdanovich ben 15 anni fa e poi accantonata. Una volta ripresa, affidò subito all’amico Owen Wilson il ruolo principale, mentre alla Aniston avrebbe voluto affibbiare il ruolo di Delta, l’attrice-moglie tradita. Jenny però preferì raccomandare l’amica Kathryn Hahn per quella parte e lasciare per sé il ruolo della psicologa. «In sostanza – spiega il regista - incarnava una stronza totale. La cosa più simile in cui è stata coinvolta era Come ammazzare il capo… e vivere felici. Ma in quel caso aveva un ruolo più sexy». La screwball comedy con sfumature romantiche vede Wes Anderson come produttore esecutivo e perfino un simpatico cameo finale di Quentin Tarantino.
Insomma, tanti ingredienti per 90 minuti di piacevole ironia. Ma non aspettatevi risate a crepapelle. Da escort a diva del cinema il salto… dello scoiattolo è troppo lungo.
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[+] una commedia “ad orologeria” per bogdanovich
(di antonio montefalcone)
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cinestabe
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giovedì 17 marzo 2016
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tutto puo' accadere a broadway _ bellissimo.
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Uno spaccato sul mondo di Broadway: tradimenti, incroci
sentimentali ed equivoci davvero pericolosi oltre che
imbarazzanti, tra un regista e sua moglie; uno sceneggiatore
e la sua fidanzata; un attore ed il suo amore (non poi tanto) segreto; un
vecchio giudice; ed un buffissimo detective privato. Ognuno di questi
personaggi è collegato, a proprio modo, ad Isabella Patterson, ossia
una ex escort intenta a raccontare come è divenuta attrice, oltre a narrare
cosa è successo in seguito al suo primo provino.
Questo, è l'incipit di TUTTO PUO' ACCADERE A BROADWAY, film del 2014
diretto dal Maestro Peter Bogdanovich.
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Uno spaccato sul mondo di Broadway: tradimenti, incroci
sentimentali ed equivoci davvero pericolosi oltre che
imbarazzanti, tra un regista e sua moglie; uno sceneggiatore
e la sua fidanzata; un attore ed il suo amore (non poi tanto) segreto; un
vecchio giudice; ed un buffissimo detective privato. Ognuno di questi
personaggi è collegato, a proprio modo, ad Isabella Patterson, ossia
una ex escort intenta a raccontare come è divenuta attrice, oltre a narrare
cosa è successo in seguito al suo primo provino.
Questo, è l'incipit di TUTTO PUO' ACCADERE A BROADWAY, film del 2014
diretto dal Maestro Peter Bogdanovich. Si tratta di una commedia scintillante
e, spesso, davvero esilarante, che si avvale di una sceneggiatura che può ricordare
molto facilmente un grande Maestro del genere: Woody Allen. Anche il cast è superlativo:
tra i protagonisti, ci sono Imogen Poots, Owen Wilson, Jennifer Aniston, Cybill
Shepherd, Kathryn Hahn e Will Forte; e da non sottovalutare sono i cameo di
Michael Shannon e di... no, non voglio rivelarlo, dato che compare nel finale.
Gli attori e le attrici sono eccezionali, su tutti Rhys Ifans, con un personaggio
"adorabilmente odioso" che rende ancora più piacevole la Pellicola; le gag
sono fantastiche e si susseguono che è un piacere; le musiche sono piacevoli;
e tra i produttori spiccano i nomi di Wes Anderson e Noah Baumbach.
Insomma, un film di indubbia qualità, che non può non lasciare
soddisfatti i suoi spettatori. Di difetti, fondamentalmente, non ne
ha, se non la totale mancanza di originalità nella regia e nella
sceneggiatura. Ma non importa. Dubito, sinceramente, che il
regista statunitense volesse rinnovare il genere o renderlo
proprio. TUTTO PUO' ACCADERE A BROADWAY è una
Pellicola da vedere e rivedere, perché, con il suo brio e la
sua meravigliosa leggerezza, dà benessere allo spettatore.
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michele
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giovedì 29 ottobre 2015
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non ci poteva essere un ritorno migliore
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Eccellente, meravigliosa commedia di Peter Bogdanovich che ricorda a tutti, qual’ora qualcuno se lo fosse dimenticato, di essere un regista di straordinario talento nonostante l’età e la lunga assenza (ben 12 anni) dal grande schermo. Presentato nel 2014 al Festival di Venezia, la pellicola fu accolta in sala da una grande ovazione e non furono applausi di cortesia per un ‘maestro’, ma fu esaltazione vera, contentezza pura per aver assistito ad una pellicola dall’umorismo contagioso, dai dialoghi efficaci e divertenti e da una comicità genuina, mai eccessiva, mai gratuita, ma sempre frutto di idee brillanti. C’è un po’ tutto il meglio della commedia in questo film, un tocco di Lubitsch, un tocco del miglior Woody Allen e poi il suo, quello di Bogdanovich che dimostra di essere ancora in una forma smagliante.
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Eccellente, meravigliosa commedia di Peter Bogdanovich che ricorda a tutti, qual’ora qualcuno se lo fosse dimenticato, di essere un regista di straordinario talento nonostante l’età e la lunga assenza (ben 12 anni) dal grande schermo. Presentato nel 2014 al Festival di Venezia, la pellicola fu accolta in sala da una grande ovazione e non furono applausi di cortesia per un ‘maestro’, ma fu esaltazione vera, contentezza pura per aver assistito ad una pellicola dall’umorismo contagioso, dai dialoghi efficaci e divertenti e da una comicità genuina, mai eccessiva, mai gratuita, ma sempre frutto di idee brillanti. C’è un po’ tutto il meglio della commedia in questo film, un tocco di Lubitsch, un tocco del miglior Woody Allen e poi il suo, quello di Bogdanovich che dimostra di essere ancora in una forma smagliante. Mentre assistiamo alla pellicola vengono in mente le nostre commedie (anche i cinepanettoni) che sono tutte giocate, come questa d’altronde, sul gioco degli equivoci e dei sentimenti, ma che non graffiano mai lo schermo, ma anzi fanno grattare lo spettatore. Lo so, non è innovativo e affatto originale parlare male del nostro cinema, soprattutto in quest’ambito, ma è inevitabile e anche doveroso fare un raffronto, per capire quello che sarebbe bello vedere quando ci sediamo in una sala cinematografica e vogliamo farci catturare dall’evasione e dalla leggerezza di una storia nostrana.
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maumauroma
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mercoledì 4 novembre 2015
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tutto puo' accadere a broadway
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Sgangherata commedia degli equivoci che si snocciola tra le strade,i teatri.gli alberghi di New York,coagulandosi in una melassa di personaggi:c'e' il regista fedifrago che colleziona escort per poi redimerle a suon di prebende in dollari, c'e'la escort dalla voce querula che aspira alle vette del teatro,c'e' l'anziano magistrato stranito che gira perennemente allupato alla ricerca della suddetta escort,c'e' un anziano detective sull'orlo dell'Alzheimer,c'e' una psicanalista piu' schizzata dei suoi clienti,tutti cornificano tutti,attori e comparse,tutti i dialoghi sono terribilmente verbosi e irritanti. La pellicola dovrebbe ispirarsi alle commedie "svitate" degli anni 40 e 50, a volte si sorride,spesso ci si annoia.
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Sgangherata commedia degli equivoci che si snocciola tra le strade,i teatri.gli alberghi di New York,coagulandosi in una melassa di personaggi:c'e' il regista fedifrago che colleziona escort per poi redimerle a suon di prebende in dollari, c'e'la escort dalla voce querula che aspira alle vette del teatro,c'e' l'anziano magistrato stranito che gira perennemente allupato alla ricerca della suddetta escort,c'e' un anziano detective sull'orlo dell'Alzheimer,c'e' una psicanalista piu' schizzata dei suoi clienti,tutti cornificano tutti,attori e comparse,tutti i dialoghi sono terribilmente verbosi e irritanti. La pellicola dovrebbe ispirarsi alle commedie "svitate" degli anni 40 e 50, a volte si sorride,spesso ci si annoia. E' un po' come assaggiare un dolce troppo smielato,magari all'inizio piace,dopo lo si lascia tutto nel piatto.Si e' paragonata questa commedia a quelle di Woody Allen: non si dicano eresie. Le commedie del grande Newyorkese per grazia,classe,dialoghi,glamour volano kilometri piu' in alto.
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vipera gentile
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mercoledì 2 dicembre 2015
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cerentola oggi
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Un film piacevole e divertente centrato sulla figura di una giovane squillo (Imogen Poots) che, grazie al suo lavoro, incontra un regista (Owen Wilson) molto generoso che la ricopre d'oro, gesto che ha fatto con altre donne con cui si è intrattenuto. Così riesce a coronare il sogno della sua vita di lasciare la professione e diventare attrice. Incontra nuovamente il suo benefattore sul set in compagnia della moglie con cui prova la parte di una squillo che si confessa con la sua migliore amica; praticamente deve raccontare quello che è accaduto e la sua interpretazione è ottima. Nel cast, una brillantissima J. Aniston e un bravo Rhys Ifans, attore gallese famoso per aver interpretato l'inquilino eccentrico di Hugh Grant in "Notting hill".
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Un film piacevole e divertente centrato sulla figura di una giovane squillo (Imogen Poots) che, grazie al suo lavoro, incontra un regista (Owen Wilson) molto generoso che la ricopre d'oro, gesto che ha fatto con altre donne con cui si è intrattenuto. Così riesce a coronare il sogno della sua vita di lasciare la professione e diventare attrice. Incontra nuovamente il suo benefattore sul set in compagnia della moglie con cui prova la parte di una squillo che si confessa con la sua migliore amica; praticamente deve raccontare quello che è accaduto e la sua interpretazione è ottima. Nel cast, una brillantissima J. Aniston e un bravo Rhys Ifans, attore gallese famoso per aver interpretato l'inquilino eccentrico di Hugh Grant in "Notting hill". Gran finale con l'apparizione di Tarantino. Molto divertente.
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gabriella
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mercoledì 25 maggio 2016
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il tocco leggero dell'ilarità
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Commedia svitata che funziona su un meccanismo perfettamente in equilibrio tra tempi comici, stile e ritmo serrato
alimentata da un detonatore pronto a esplodere al momento giusto in una fragorosa risata, come nella sincronia perfetta di continue entrate e uscite dalla stanza di un hotel, tra un accumulo di equivoci.
Izzy è un’aspirante attrice che sbarca il lunario lavorando per un’agenzia di squillo. Il caso vuole che un regista teatrale, Arnold Albertson, che non disdegna la compagnia di un’escort prima di uno spettacolo, abbia anche una vocazione filantropica, infatti offre alla ragazza la somma di ben tremila dollari affinchè lei si redima e si concentri solo a realizzare il suo sogno.
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Commedia svitata che funziona su un meccanismo perfettamente in equilibrio tra tempi comici, stile e ritmo serrato
alimentata da un detonatore pronto a esplodere al momento giusto in una fragorosa risata, come nella sincronia perfetta di continue entrate e uscite dalla stanza di un hotel, tra un accumulo di equivoci.
Izzy è un’aspirante attrice che sbarca il lunario lavorando per un’agenzia di squillo. Il caso vuole che un regista teatrale, Arnold Albertson, che non disdegna la compagnia di un’escort prima di uno spettacolo, abbia anche una vocazione filantropica, infatti offre alla ragazza la somma di ben tremila dollari affinchè lei si redima e si concentri solo a realizzare il suo sogno. Non passa molto tempo che Izzy ha l’opportunità di un provino per un lavoro teatrale, dove guarda caso il regista è il suo “ benefattore”, con la moglie Sandy nel ruolo della protagonista della pìece e il primo attore Seath Gilbert che in passato ha avuto una storia con Sandy, mai dimenticata. Lo sceneggiatore è fidanzato con una psicoterapeuta nevrastenica ( una bravissima Jennifer Aniston) , più sciroccata dei suoi pazienti , e anche quest’ultimo viene catalizzato dal fascino della ex escort. E non è il solo, c’è un vecchio giudice letteralmente ossessionato dalla ragazza che ha ingaggiato un detective per seguirla . Il gioco degli equivoci e delle situazioni paradossali confluiscono in un ristorante dove si ritrovano tutti al momento meno opportuno. Arnold tra l’altro incontra ripetutamente ex squillo beneficiate a loro tempo di una generosa somma di denaro in cambio di una promessa di cambiare vita, da qui le situazioni imbarazzanti si moltiplicano a dismisura. Il segreto del film risiede appunto nelle strampalate vicende del gruppetto in una Brodway scintillante e imprevedibile, in una comicità che non scade mai nel volgare nonostante il tema trattato sia quello di certe commedie italiane degli anni 70. Omaggio a Lubitsch e al suo cinema e al suo tocco arguto ( sua la battuta chiave ripetutamente citata nell’opera di Peter Bogdanovich ), un nostalgico tuffo nel passato con leggerezza e puro divertimento. Poco importa se è una storiella senza pretese, ciò che conta è il risultato, voleva far ridere e fa ridere. E come in ogni festa che si rispetti, c’è il botto finale.
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enzo70
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domenica 12 febbraio 2017
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divertente commedia americana old stile
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Sulla scia di “Pretty woman”, per il tema, e di Woody Allen, per l’ambientazione, Peter Bogdanovich propone una commedia divertente, che funziona bene e senza pretese. Glo è una delle tante ragazze che punta al ruolo di star nell’industria cinematografica che, intanto, si mantiene facendo la ragazza squillo. Albert Albertson, Owen Wilson, è un regista di successo che, dopo una notte di sesso con Glo, le offe cinquanta mila euro per abbandonare l’esercizio del mestiere più vecchio del mondo.
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Sulla scia di “Pretty woman”, per il tema, e di Woody Allen, per l’ambientazione, Peter Bogdanovich propone una commedia divertente, che funziona bene e senza pretese. Glo è una delle tante ragazze che punta al ruolo di star nell’industria cinematografica che, intanto, si mantiene facendo la ragazza squillo. Albert Albertson, Owen Wilson, è un regista di successo che, dopo una notte di sesso con Glo, le offe cinquanta mila euro per abbandonare l’esercizio del mestiere più vecchio del mondo. Quando poi Glo si trova a fare il provino proprio con il regista, e in presenza della moglie. Inizia un tourbillon di equivoci, a tratti esilarante, a volte un po' scontati. Il film, come detto, funziona bene, anche perché diverte lo spettatore, anche grazie ad una serie di figure, il giudice donnaiolo, la psicologa alcolizzata, ad esempio, che riempiono tutti gli spazi.
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elgatoloco
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mercoledì 12 dicembre 2018
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di grande intellligenza, come sempre bogdanovich
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"She's Funny That Way"(2014, Peter Bogdanovich)risente della profondiissima cultura cinematografica ma anche teatrale del regista.-autore, che coglie sempre moltissimi riferimenti di storia dello spettacolo per funzionalizzarli alle sue creazioni, esplicitando, però, le citazioni, riconoscendole cioè come baluardi. Qui, dato il tema, il riferimento -principe è ovviamente a"Breakfast at Tiffany's"(Blake Edwards, 1961), ma non sfuggono, se si fa attenzione, molti altri richiami, che possono andare dall'espressionismo alla stagione della grande commedia, non escludendo Mel Brooks e neppure Woody Allen, compresa la sua produzione più recente, ma ho menzionato solo alcuni riferimenti, senza dilungarmi a citarne altri.
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"She's Funny That Way"(2014, Peter Bogdanovich)risente della profondiissima cultura cinematografica ma anche teatrale del regista.-autore, che coglie sempre moltissimi riferimenti di storia dello spettacolo per funzionalizzarli alle sue creazioni, esplicitando, però, le citazioni, riconoscendole cioè come baluardi. Qui, dato il tema, il riferimento -principe è ovviamente a"Breakfast at Tiffany's"(Blake Edwards, 1961), ma non sfuggono, se si fa attenzione, molti altri richiami, che possono andare dall'espressionismo alla stagione della grande commedia, non escludendo Mel Brooks e neppure Woody Allen, compresa la sua produzione più recente, ma ho menzionato solo alcuni riferimenti, senza dilungarmi a citarne altri. La storia, che è un racconto di racconto, con tutti gli agganci letterari ben noti, dai poemi epici alle saghe, ai grandi classici medievali, da Chaucer a Boccaccio alle"Mille e una Notte"a Shakespeare, al "playing the play" che troviamo in ogni tempo, si incentra su un tema che, volendo, è classico del rapporto finzione-realtà, quello dell'"amore pagato", dell'escort che vuol divenire attrice, dove già nella sua primitiva condizione professionale è probabilmente già insita la"finzione", la fiction, il dire ciò che non crede sia vero, il "faire semblant", il far finta che, che, oltre ad avere una grande importanza nella psicologia dello sviluppo, ce l'ha quando si riflette"filosfiicamente"...Grande impegno anche di tutti gli/tytte le interpreti, capaci di orientarsi decisamente al pensiero di Bogdanovich, uno dei pochissimi"puri"di Broadway, di Hollywood e d'altrove. El Gato
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frascop
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giovedì 19 settembre 2019
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dialoghi ritmo pochade
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Prodotto da Wes Anderson, ecco a voi la vecchia commedia tutta basata sulla sceneggiatura. Un tuffo in un cinema che non c'è più. Siamo a New York dove Isabella Patterson, che si si chiama in realtà Izzy Flinksteins, fa la escort col nome di Glo Sticks. Una notte incontra un regista di Broadway, Arnold Albertson, cioè Owen Wilson, che si nasconde sotto il nome di Derek Patrick nella sua stanza al Barclay di New York. Lui le lascia 30 mila dollari in modo che lei abbandoni la professione di escort e realizzi il suo desiderio di recitare. Così se la ritrova col suo vero nome, Isabella Patterson, al provino della commedia che ha sta mettendo in scena per sua moglie Sandy.
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Prodotto da Wes Anderson, ecco a voi la vecchia commedia tutta basata sulla sceneggiatura. Un tuffo in un cinema che non c'è più. Siamo a New York dove Isabella Patterson, che si si chiama in realtà Izzy Flinksteins, fa la escort col nome di Glo Sticks. Una notte incontra un regista di Broadway, Arnold Albertson, cioè Owen Wilson, che si nasconde sotto il nome di Derek Patrick nella sua stanza al Barclay di New York. Lui le lascia 30 mila dollari in modo che lei abbandoni la professione di escort e realizzi il suo desiderio di recitare. Così se la ritrova col suo vero nome, Isabella Patterson, al provino della commedia che ha sta mettendo in scena per sua moglie Sandy. Però Isabella ha una psicanalista, Jane, una Jennifer Aniston in gran forma, fidanzata con Joshua, sceneggiatore della commedia e già pazzo della escort, ora attrice. E Joshua è figlio del detective George Morfogen, che lavora per un vecchio giudice, Austin Pendleton, in cura dalla psicanalista Jane perché fissato con Izzy-Isabella-Glo. Basta così, siamo alla screwball comedy (commedia svitata) degli anni trenta, quando nasceva il regista del film Bogdanovich (1939). O alla Billy Wilder. Dialoghi, ritmo, pochade, coppie che scoppiano e si ritrovano.
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