filippo catani
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giovedì 25 aprile 2013
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i demoni dell'alcool
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Una giovane coppia sposata vive una vita di sregolatezze; lei fa l'insegnante alle elementari mentre lui scrive articoli da casa. Niente di male se non fosse che i due bevono a più non posso durante l'intero arco della giornata e specialmente la sera. La ragazza però cercherà di dare una svolta alla sua vita a seguito di un brutto episodio in classe.
Se ancora ce ne fosse bisogno, ecco una pellicola che ci mostra i terribili effetti della dipendenza da alcolici. Il tutto cercando di giocare tra un registro più da commedia e uno decisamente più drammatico. Come parziale alibi per la ragazza c'è il fatto che proviene da una famiglia dove l'alcool la fa da padrone e che ha ormai definitivamente rovinato la madre (arrivata al punto tale da non farsi una ragione del fatto che la figlia abbia potuto anche solo pensare di smettere di bere).
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Una giovane coppia sposata vive una vita di sregolatezze; lei fa l'insegnante alle elementari mentre lui scrive articoli da casa. Niente di male se non fosse che i due bevono a più non posso durante l'intero arco della giornata e specialmente la sera. La ragazza però cercherà di dare una svolta alla sua vita a seguito di un brutto episodio in classe.
Se ancora ce ne fosse bisogno, ecco una pellicola che ci mostra i terribili effetti della dipendenza da alcolici. Il tutto cercando di giocare tra un registro più da commedia e uno decisamente più drammatico. Come parziale alibi per la ragazza c'è il fatto che proviene da una famiglia dove l'alcool la fa da padrone e che ha ormai definitivamente rovinato la madre (arrivata al punto tale da non farsi una ragione del fatto che la figlia abbia potuto anche solo pensare di smettere di bere). Grazie all'aiuto del vicepreside e del suo sponsor degli alcolisti anonimi, la giovane cercherà di fare i conti con se stessa e con il marito attraverso un percorso di presa di coscienza per nulla semplice e anzi foriero di diversi dispiaceri che le cambieranno decisamente la vita. Premiato al soundance e ignorato dalla distrubuzione italiana al cinema, un film che consiglio decisamente di vedere anche per la sua esigua durata.
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malandrik
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mercoledì 4 settembre 2013
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alcolic redemption
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Il film tratta un tema delicato quale è quello dell'abuso di alcool e delle conseguenze sociali che quest'ultimo comporta. Kate, insegnante di una scuola elementare, ama bere e divertirsi con il marito Charlie, tuttavia la situazione della protagonista sembra scivolarle di mano. L'alcool è causa delle sue azioni più vergognose (fuma crack, urina in un minimarket, vomita in classe) ma soprattutto prende il sopravvento sulla sua personalità, costringendola più volte a mentire sul perchè della sua condizione. La pellicola rappresenta un percorso pieno di ostacoli e la risalita dell'affascinante Kate verso uno stato di normalità e di distacco dall'alcool. Triste è senza dubbio, la figura del marito, immaturo e superficiale nel rapporto con la moglie.
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Il film tratta un tema delicato quale è quello dell'abuso di alcool e delle conseguenze sociali che quest'ultimo comporta. Kate, insegnante di una scuola elementare, ama bere e divertirsi con il marito Charlie, tuttavia la situazione della protagonista sembra scivolarle di mano. L'alcool è causa delle sue azioni più vergognose (fuma crack, urina in un minimarket, vomita in classe) ma soprattutto prende il sopravvento sulla sua personalità, costringendola più volte a mentire sul perchè della sua condizione. La pellicola rappresenta un percorso pieno di ostacoli e la risalita dell'affascinante Kate verso uno stato di normalità e di distacco dall'alcool. Triste è senza dubbio, la figura del marito, immaturo e superficiale nel rapporto con la moglie. Mai vicino e davvero presente quando Kate desidera ripulirsi e partecipare alle riunioni di gruppo degli alcolisti. Positive le figure di Jenny, sponsor ed ex alcolizzata, che ha sostituito l'alcool con la gastronomia, e Dave, vice-preside della scuola elementare che intercetta il bisogno d'aiuto della donna, riconoscendo i sintomi dell'alcolismo. Un film senza pretese, una commedia dal retrogusto amaro, che affronta senza retorica un problema molto attuale della nostra società.
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gianleo67
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sabato 2 aprile 2016
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il meraviglioso mondo di...kate
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Quando Kate, insegnante elementare dall'infanzia travagliata, si rende conto che la vita che conduce con il marito Paul la sta portando verso una lenta deriva di assuefazione etilica, decide di aggregarsi ad un gruppo di alcolisti anonimi. Questo segnerà la fine del loro rapporto e l'inizio di una nuova pagina della propria vita.
Già promettente autore di una commedia indipendente sul disagio intergenerazionale col precedente Off the Black (2006), il giovane James Ponsoldt continua la strada intrapresa con questo dramma sentimentale dal tocco femminile (soggetto e sceneggiatura di due Susan) che gioca ancora una volta sul minimalismo di una crisi esistenziale ad alta gradazione alcolica e sulla garbata esuberanza di una dolcissima Mary Elizabeth Winstead.
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Quando Kate, insegnante elementare dall'infanzia travagliata, si rende conto che la vita che conduce con il marito Paul la sta portando verso una lenta deriva di assuefazione etilica, decide di aggregarsi ad un gruppo di alcolisti anonimi. Questo segnerà la fine del loro rapporto e l'inizio di una nuova pagina della propria vita.
Già promettente autore di una commedia indipendente sul disagio intergenerazionale col precedente Off the Black (2006), il giovane James Ponsoldt continua la strada intrapresa con questo dramma sentimentale dal tocco femminile (soggetto e sceneggiatura di due Susan) che gioca ancora una volta sul minimalismo di una crisi esistenziale ad alta gradazione alcolica e sulla garbata esuberanza di una dolcissima Mary Elizabeth Winstead. Dalle parti di una stralunata middle-class americana perennemente indecisa tra la spensieratezza dell'adolescenza ed il rifiuto delle responsabilità dell'età adulta, il film di Ponsoldt sembra riflettere una condizione che conosce bene e che condivide con autori della sua stessa estrazione sociale quali il Noah Baumbach di Greenberg e Frances Ha (solo successivi) quali identiche rappresentazioni di quel limbo di aspirazioni disattese in cui sembrano caduti i giovani degli anni duemila, tra lavori precari e l'eterna attesa di una stabilità emotiva che sembra non arrivare mai. Costruito come una storia di caduta e rinascita di una goffa e sensuale maestrina elementare incastrata tra lo spauracchio di un'infanzia travagliata che non vuole più ricordare ed un matrimonio senza vie di sbocco che non riesce ad abbandonare, questa storia di coraggio ed emancipazione ci accompagna con intelligenza e sensibilità attraverso il dolore che porta inevitabilmente con sè qualsiasi tentativo di cambiamento, nella graduale presa di coscienza che la scelta di un radicale cambio di prospettiva comporta una irreparabile frattura di legami tanto forti quanto destinati a girare a vuoto. Racconto dai toni sospesi tra dramma sociale e commedia sentimentale, utilizza con misura il tempo a sua disposizione quasi aggrappandosi alla sensuale fragilità di una sorprendente Mary Elizabeth Winstead, bambina mai troppo cresciuta che mente ai propri bambini e dai quali a più riprese prende lezioni di buon senso e responsabilità; prototipo di una antieroina lanciata verso un futuro ignoto dalla irresistibile spinta di chi sa che dopo aver toccato il fondo può solo risalire a galla e tornare finalmente a respirare (vedi alla voce Greta Gerwig). Senza la retorica di chi vuole per forza dare le colpe ai cattivi maestri di una educazione fallimentare (la madre) o della mascherata ipocrisia di chi non sa educare (la preside), Ponsoldt si ferma alla scontata parabola della vicenda personale ed alla verità del suo personaggio per raccontarci qualcosa che sapevamo già ma che fa sempre piacere sentirsi dire ogni santa volta.
Bellissima la colonna sonora tra cui spiccano la dolce nenia di Planet of Women dei Sonny and the Sunsets e la mesta ballata country Our Anniversary di Bill Callahan che chiude il film sui titoli di coda nei caratteri infantili di una nuova stagione di rieducazione umana e sentimentale.
Presentato al Sundance Film Festival 2012, avrebbe sicuramente meritato più attenzione sia dalla parte della critica che del pubblico.
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