giomo891
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lunedì 19 settembre 2022
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un grande douglas vs il filo spianato di giomo.891
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L'uomo senza paura. Da pochi anni, ci lasciava a 103 anni il mitico eroe con la fossetta sul mento.
Issur Danielovitch Demsky e si ritrovò catapultato in una famiglia di nove membri, ebrei bielorussi immigrati nel Paese delle possibilità. Secondo una vecchia leggenda, la fossetta sul mento sarebbe l'impronta dell'indice di un angelo, che voleva tenere il nascituro fuori dal mondo. Però non era ancora nato l'angelo capace di respingere il futuro Kirk Douglas: piccolo sì, ma destinato a crescere forte e atletico e a diventare un "uomo senza paura", come recita il titolo di uno dei suoi western più celebri (vedi sotto).
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L'uomo senza paura. Da pochi anni, ci lasciava a 103 anni il mitico eroe con la fossetta sul mento.
Issur Danielovitch Demsky e si ritrovò catapultato in una famiglia di nove membri, ebrei bielorussi immigrati nel Paese delle possibilità. Secondo una vecchia leggenda, la fossetta sul mento sarebbe l'impronta dell'indice di un angelo, che voleva tenere il nascituro fuori dal mondo. Però non era ancora nato l'angelo capace di respingere il futuro Kirk Douglas: piccolo sì, ma destinato a crescere forte e atletico e a diventare un "uomo senza paura", come recita il titolo di uno dei suoi western più celebri (vedi sotto). Una vera leggenda che interpretò personaggi storici indimenticabili da Spartacus a Ulisse, da Van Gogh a Doc Holliday, da l' Uomo con la cornetta di Chimere al pugile de Il Grande Campione e cento altri eroi pieni di umanità.
La sua forza interpretativa, spesso drammatica era contemperata da un atteggiamento sempre spavaldo quanto simpatico e accattivante e in questo film, non tra i migliori della sua carriera, ne da una convincente prova.
Una Leggenda narrata nella celebre biografia dell'attore "Il figlio del venditore di stracci", racconta che con "tutte" (?!) le attrici dei suoi tanti film ebbe una storia sentimentale...
Ma, indubbiamente, il successo fu meritato ed oltre al citato Spartacus, Van Gogh e Doc Holliday ed altre eroi da lui interpretati magistralmente, raggiunse altissimi livelli di recitazione nell' Asso nella Manica, ne L'occhio caldo dal Cielo e l'indimenticabile (per me il suo miglior capolavoro) personaggio romantico in Solo sotto le Stelle.
Grazie alla sua versatilità, peraltro non fu mai insignito di tante meritate statuette dall'Academy, tranne l'Oscar alla carriera. Ma l'American Film Institute lo ha inserito al diciassettesimo posto tra le più grandi star della storia del cinema. Come cittadino, invece, ha mostrato un'assoluta coerenza: un liberal convinto, filantropo (tra l'altro ha fondato un centro per homeless) e sostenitore del partito democratico. Tanto che avrà sicuramente subìto una dura delusione per l'elezione alla presidenza di Donald Trump; che, in un'intervista sull'Huffington Post, aveva accostato all'ascesa di Hitler per la violenza dei toni e il razzismo. Quando ha compiuto un secolo, a chi gli chiedeva come intendesse festeggiare il centesimo compleanno, Douglas ha risposto: "Spero di avere intorno Michael e sua moglie Catherine e Anne e tutta la mia famiglia. E mi berrò un buon drink"...magari "Salsa pariglia", come nel film del videoclip. Il film recensito è un western classico, nel senso che segue gli schemi tipici del genere...non fosse per Douglas, sarebbe passato quasi inosservato dalla critica.
La storia è, come detto, classica una avvenente proprietaria di bestiame assume un cowboy "ecologista" (ante-litteram) . Ma Douglas, si sa ha un enorme fascino e la ricca ranchera non resta indifferente, ma Kirk non ama essere comandato da nessuno, e la donna, come fanno spesso anche ai nostri tempi, lo ostacola nella sua smania di libertà e gli mette contro anche un giovane cowboy-pistolero, ma alla fine l'uomo senza paura, prevarrà.
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samanta
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lunedì 18 settembre 2023
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violenza e filo spinato
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Ci sono film che non riescono a creare un ottimo spetaccolo (per intenderci 4 stelle) pur essendoci le premesse, come avviene in questo western uscito nel 1955: innanzittutto è presente un'ottima ambientazione con il panorama suggestivo dei boschi, montagne e pianure del Gran Canyon dell'Arizona e nella Conejo Valley della California, il regista è King Vidor bravo artigiano di Hollywood (5 nomination all'Oscar) con una lunga carriera dal muto (La folla) al sonoro (Il mago di Oz, Passaggio a Nord Ovest, Guerra e pace) versatile affrontò anche il western (Duello al Sole, I cavalieri del Texas). A queste premesse occorre aggiungere un buon cast, con un Kik Douglas ormai diventato una star, nella parte del protagonista Dempsey Rae, Vidor fa emergere con abilità la vitalità fisica ed espressiva dell'attore, esemplare la scena in cui Dempsey suona il banjo ballando in un saloon, l'altra protagonista Reed Bowman è interpetata da Jeanne Crain brava attrice pure in parti fortemente drammatiche (Lettera a 3 mogli, Pinky la negra bianca con cui ebbe la nomination all'Oscar), bravi anche alcuni comprimari come Claire Trevor la donna di un saloon (Dallas di Ombre Rosse), Jay C.
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Ci sono film che non riescono a creare un ottimo spetaccolo (per intenderci 4 stelle) pur essendoci le premesse, come avviene in questo western uscito nel 1955: innanzittutto è presente un'ottima ambientazione con il panorama suggestivo dei boschi, montagne e pianure del Gran Canyon dell'Arizona e nella Conejo Valley della California, il regista è King Vidor bravo artigiano di Hollywood (5 nomination all'Oscar) con una lunga carriera dal muto (La folla) al sonoro (Il mago di Oz, Passaggio a Nord Ovest, Guerra e pace) versatile affrontò anche il western (Duello al Sole, I cavalieri del Texas). A queste premesse occorre aggiungere un buon cast, con un Kik Douglas ormai diventato una star, nella parte del protagonista Dempsey Rae, Vidor fa emergere con abilità la vitalità fisica ed espressiva dell'attore, esemplare la scena in cui Dempsey suona il banjo ballando in un saloon, l'altra protagonista Reed Bowman è interpetata da Jeanne Crain brava attrice pure in parti fortemente drammatiche (Lettera a 3 mogli, Pinky la negra bianca con cui ebbe la nomination all'Oscar), bravi anche alcuni comprimari come Claire Trevor la donna di un saloon (Dallas di Ombre Rosse), Jay C. Flippen che è Davis, il capoccia di un ranch ed il pistolero violento Steve Miles (Richard Boone: Il pistolero, La battaglia di Alamo).
La trama è semplice: Dempsey è un cow boy pistolero vagabondo, ha abbandonato il Texas perché contrario alle recinzioni con il filo spinato di cui porta le ciccatrici nel torace, in treno clandestino, si aggrega a lui un giovane spiantato Cleff (William Campbell), riescono ad arrivare in una cittadina dove Davis li assolda al servizio di un enorme ranch il più grande del territorio e la cui invadenza nell'occupare i territori liberi preoccupa i piccoli allevatori, il ranch è di una proprietaria, la giovane e bella Reed dura e risoluta di carattere, cheha investito molti soldi vuole creare un gigantesco allevamento di 30.000 capi, spolpare le praterie e poi vendere tutto. Ovviamente si verifica lo scontro con i piccoli allevatori, Dempsey difende all'inizio la donna con cui ha un rapporto sessuale ma poi quando vede che Reed ha assoldato un pistolero criminale per usare le maniere forti, difende i piccoli allevatori nel tentativo di recintare alcune zone per salvare il foraggio dell'inverno con loro vince la partita neutralizzando Miles.
Se come sopra esposto le premesse sono buone, la vicenda si sviluppa non sempre felicemente, il finale è un pò frettoloso e lacunoso, ad esempio viene appena abbozzata una specie di liaison sentimentale tra Jeff e Tess (Myrna Hauser) la giovane e bella figlia di un allevatore, ma storia è incompleta poche sequenze e sembra concludersi con un matrimonio, tanto valeva non inserirla perché inutile alla vicenda principale, probabilmente la giovane starlette è stata inserita per accontentare il produttore. Manca quindi un maggiore approfondimento psicologico della storia principale cosicché è superficiale la descrizione del repentino cambiamento di Dempsey che da nemico del filo spinato ne diventa sostenitore aiutando i piccoli allevatori tradendo così Reed. In conclusione un discreto western con una buona recitazione complessiva e un ritmo svelto, anche se non avvince in modo particolare lo spettatore.
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