Parliamo delle mie donne

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elgatoloco lunedì 23 novembre 2020
grande lelouch, anche se stanco, grande hallyday Valutazione 0 stelle su cinque
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"Salaud, on t'aime"(Claude Lelouch, anche autore di soggetto e sceneggiatura, con Valérie Perrin, 2017, dove il titolo italiano"Parliamo delle mie donne"è fuorviante e improprio, dato"salaud"vale almeno"bastardo"). Intendiamoci: le donne ci sono, ossia una moglie o meglio una convivnete e cinque figlie, tutte di età diverse e avute da donne diverse, nello stile di questo grande fotografo internazionale Jacques Kamisìnsky, che ha visto il mondo e giò ventenne, intervistando FIdel a Cuba aveva concepito con una donna una figlia ora cinquantenne... Dirlo alle altre quattro figlie, radunate nello chalet di montagna dall'amico e medico personale del diretto interessato, può provocare qualche disastro, come in effetti succede, con una figlia che"dà in escandescenze", anche se poi se ne scusa. [+]

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wolvie sabato 25 aprile 2020
proprio stronzo Valutazione 2 stelle su cinque
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Titolo originale " Stronzo, ti amiamo" e ci siamo, perché Jacques Kaminsky,stronzo, lo è, non c è nessun dubbio. Jacques è un famoso fotografo, inviato di tutte le guerre, che a 70 anni decide di isolarsi in una lussuosa baita in montagna (Alta Savoia). Nella sua vita Jacques ha sedotto molte donne e ne ha abbandonate altrettante. Quattro mogli e da ognuna una figlia: Autunno,Estate, Primavera ed Inverno, che decisamente lo detestano amorevolmente. Restio a starsene da solo con i suoi demoni, seduce l agente immobiliare che gli ha venduto la baita, Nathalie, appena ripresasi dalla morte del marito, guida alpina scomparso sui ghiacciai, abbastanza restia a trasferirsi in vetta con i suoi figli adolescenti. [+]

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benedetti martedì 21 aprile 2020
qualcosa va oltre Valutazione 3 stelle su cinque
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E' difficile dare un giudizio su questo film. e' vero il personaggio è un narcisista, non da l'impressione di saper amare, inverosimili alcuni passaggi, come l'innomoramento repentino dell'ultima compagna, il comportamento evidentemente irresponsabile dell'amico/medico, l'arrivo delle figlie così veloce in un posto così fuori mano diciamo..ma c'è qualcosa che resta dentro e qualcosa che va oltre tutto questo, un senso della vita, della famiglia che non è comune, che non è attuale per i tanti paparini di questo tempo tutti fieri delle loro figlie dei "tesoro" degli "amore" dei "cuore mio". [+]

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francesco2 domenica 19 aprile 2020
accontentarsi di questo lelouch Valutazione 1 stelle su cinque
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 Sono passati oltre vent anni da La cena,  uno degli ultimi film di  Scola, opera che impegnava -ma forse neanche troppo, volendo essere cattivelli- svariate personalita del cinema . Sempre volendo essere cattivelli -e  neanche troppo- qualcuno poteva obiettare che il regista di C eravamo tanto amati avesse realizzato un film privo di ispirazione autentica, desideroso soprattutto di ritrovare vecchi amici, inevitabilmente in-vecchi-ati dal tempo 

Sarebbe stata una considerazione parzialmente gratuita, probabilmente, come lo sarebbe -sostanzialmente, ma non del tutto- verso quest opera di Lelouch,  uscita in Italia con tre anni di ritardo, e con un titolo completamente diverso. [+]

[+] il vero commento......... (di francesco2)
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adelio giovedì 18 gennaio 2018
l’artista, l’uomo, l’aquila e….il tempo Valutazione 3 stelle su cinque
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 Titolo e Regista accattivanti per chi si reca alla proiezione, si oscura la sala, si piomba in una sorta di “streaming” su un tapis roulant di bianca neve che ci ubriaca, che ci proietta rapidamente attraverso la nostra coscienza sino al luogo dove dimora il nostro spirito, dove c’è pace, candore e bellezza, in una parola ci si ferma allo Chalet dell’”AIGLE” che non ci lascerà per tutto il film. Qui si arriva ... ma da qui si parte…. subito si è ammaliati dalla dolcezza dallo spiccare in volo di splendide mongolfiere rosse tra vette eterne immacolate ed immutabili, paiono gocce di sangue, cuori vermigli che annunciano la passionalità dell’artista e l’amore dell’uomo. [+]

[+] bravo (di francesco2)
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martinside giovedì 31 agosto 2017
tragico paesaggio di famiglia, Valutazione 3 stelle su cinque
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Famiglia e morte, montagna e casa, al centro di una pellicola che non esplode ma sa toccare corde intime con profonda saggezza. Se "Parliamo delle mie donne" non è un film memorabile, resta comunque godibile ed interessante. Ci sono tavolate dove ci si ciba di risate e discordie, esistenze diverse che si intrecciano attorno ad un padre con almeno 4 figlie, ciascuna avuta da una donna diversa. Un espediente ben studiato e che resta ambiguamente accattivante fino al finale permette al regista di raccontare rapporti famigliari difficili, tensioni, aspettative, sogni e attriti. Tutto sotto gli occhi degli spettatori ma prima ancora dell'aquila da cui la bella residenza prende il nome. [+]

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cocca46 giovedì 20 luglio 2017
film piacione Valutazione 2 stelle su cinque
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Tanta ruffianeria in questo film del regista che sembra cercare un alibi e una giustificazione per se'. Ai panorami bellissimi, alla casa raffinata, calda e ampissima, alla bella fotografia (naturalmente, visto che il protagonista e' un famoso fotografo), Lelouche affianca l'aquila maestosa (allude a se stesso?) che si avvicina agli umani per avere del cibo, ma che rimane comunque distante e inarrivabile. Sono questi tutti elementi che naturalmente irretiscono lo spettatore, ma poi a guardare bene la psicologia dei personaggi e' spicciola e superficiale. Sembra quasi che il vecchio regista velatamente minacci i suoi sette figli di cinque donne diverse in ragione di una sua fragilita' e vulnerabilita', visto che l'atto finale del protagonista non e' sostenuto apparentemente da un percorso di tormento o di crisi. [+]

[+] infatti.... (di francesco2)
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brunaparolini lunedì 3 luglio 2017
storie di famiglia di lelouch Valutazione 4 stelle su cinque
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La storia si svolge tutta in alta montagna, in uno chalet che Jacques Kaminski ha acquistato per viverci con la sua attuale compagna Nathalie. Lui è stato un importante fotografo di guerra che ha trascorso la sua esistenza girando il mondo. In questo percorso ha conosciuto e amato molte donne, dalle quali ha avuto cinque figlie, ma non si è mai occupato di loro ed ora con l’avanzare dell’età il suo più grande desiderio sarebbe quello di averle lì con lui tutte insieme in quel contesto di grande suggestione. Il suo caro amico e medico personale Frédéric, invitato allo chalet è a conoscenza di questo suo grande desiderio, quindi, a sua insaputa, studia uno stratagemma per invogliare le figlie a raggiungerlo, dicendo loro che il padre a poco tempo di vita, perché molto malato. [+]

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angeloumana sabato 1 luglio 2017
"gran spolvero di sentenze e luoghi comuni" Valutazione 1 stelle su cinque
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 Roberto Nepoti nella sua recensione di questo film su La Repubblica parla di “gran spolvero di sentenze e luoghi comuni” ed è perciò che alla fine il film risulta artificioso, irreale, inconsistente, pretestuosamente celebrativo ed anche un po’ banale. Scorre come acqua fresca che non lascia segni, nonostante appartenga allo storico 80enne regista Claude Lelouch, e sebbene fosse atteso in Italia da 3 anni … per incassare la “bellezza” di soli 31 mila euro. E’ l’80enne Lelouch il protagonista della storia, impersonato però da Johnny Hallyday, 74enne, abbastanza decrepito e verso il fine-vita da voler riunire le sue figlie avute tutte da donne diverse (nel vero il regista ne ha avuti 7 da cinque donne diverse, una bella vita variata, magari un nuovo modello di famiglia, più interessante del “tu sei l’unica donna per me”). [+]

[+] una precisazione (di francesco2)
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flyanto martedì 27 giugno 2017
un padre e le sue donne Valutazione 2 stelle su cinque
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 Ritorna nelle sale cinematografiche il regista Claude Lelouch con una nuova ed un poco autobiografica commedia intitolata "Parliamo delle Mie Donne".

Il protagonista (l'ex-cantante ed attore Johnny Halliday) interpreta il ruolo di un ormai anziano e famoso fotografo di guerra il quale ha vissuto tutta la propria esistenza dedicandosi principalmente al suo appassionante lavoro ed a molteplici donne da cui, peraltro, ha avuto cinque figlie. [+]

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