stefano capasso
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mercoledì 21 ottobre 2020
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scienza e religione
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In una città innevata della Polonia, Krzysztof e il suo giovane figlio Pawel vivono la loro vita fondata sulle certezze che da loro la scienza. In particolare sono abili nell’uso del computer che vede e prevede tutto, quasi fosse dotato di autonomia. Per Natale Krzysztof regala al figlio dei pattini per il ghiaccio: ha previsto con i suoi calcoli matematici che il lago vicino casa, è capace di reggere e che quindi il bambino potrà patinarci su. Ma qualcosa non va come calcolato.
Nel primo della serie del Decalogo, “Io sono il signore Dio tuo” affronta il conflitto, esemplificato dal diverso atteggiamento del protagonista e della sorella, nei confronti della scienza e della religione.
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In una città innevata della Polonia, Krzysztof e il suo giovane figlio Pawel vivono la loro vita fondata sulle certezze che da loro la scienza. In particolare sono abili nell’uso del computer che vede e prevede tutto, quasi fosse dotato di autonomia. Per Natale Krzysztof regala al figlio dei pattini per il ghiaccio: ha previsto con i suoi calcoli matematici che il lago vicino casa, è capace di reggere e che quindi il bambino potrà patinarci su. Ma qualcosa non va come calcolato.
Nel primo della serie del Decalogo, “Io sono il signore Dio tuo” affronta il conflitto, esemplificato dal diverso atteggiamento del protagonista e della sorella, nei confronti della scienza e della religione. Mentre il giovane, con le sue domande è alla ricerca di una difficile comprensione, i due adulti hanno già preso le loro strade. Il computer è posto come alternativa a Dio, e se il primo non può essere mai del tutto affidabile, sbagliando i calcoli sulla tenuta del ghiaccio, il secondo lascia che una sua giovane creatura si perda in un lago ghiacciato. Alla ricerca di una solida certezza su cui poggiare le basi della propria esistenza, dunque, non c’è una soluzione unica e definitiva. Il computer è in grado di aprire e chiudere i rubinetti, di aprire e chiudere la serratura di casa, ma non è in grado di spiegare le sue inaspettate accensioni, e la boccetta d’inchiostro che si rompe da solo è un presagio del quale è difficile spiegare la provenienza. Come quella dell’uomo che ogni tante appare, intento a scaldarsi al fuoco sul ciglio del lago.
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steffa
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giovedì 6 giugno 2019
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splendido
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splendido, un icona del cinema di Kieslowski, leggero e discreto ma con intrinsecità molto profonda
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alicebelmonte
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giovedì 8 febbraio 2018
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ottimo film
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Davvero un buon film, davvero commovente.
Mi è piaciuto soprattutto perché ti mantiene in tensione, ti trasporta.
Buon film, lo consiglio!
Alla fine non mi aspettavo questo finale, pensavo che Dio salvasse Pavel....però comunque bellissimo!!!
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cineclub giovaninsieme
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martedì 13 marzo 2012
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contro l'idolatria
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"Non avrai altro Dio all'infuori di me". Contro l'idolatria. Pur di non inginocchiarsi dinnanzi al divino, inteso come dimensione trascendente, ineffabile e misteriosa, gli uomini si costruiscono degli idoli. Il professore deforma la scienza e la tecnica e ne fa degli idoli terribili, ai quali sacrifica il proprio figlio, un bambino geniale, che conservava pura in sé l'apertura alla Vita e l'idea che il gioco non si vince con degli schemi. La ribellione al sacro è però principio di rinascita.
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fedeleto
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lunedì 19 dicembre 2011
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la tecnologia non sara' mai un nuovo dio
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Il giovane Pawel,e' un bambino che si interroga sul concetto di fede e morte .Vive con il padre ,un matematico che crede poco nella fede e molto nelle possibilita' di probabilita' che trova nel computer.Ma quando il computer sembra che abbia dato sicurezze riguardo ad una probabilita' di poter pattinare su una superficie di ghiaccio,si rivelera' invece inutile e il piccolo Pawel morira',forse invece che ascoltare la voce di un computer sarebbe meglio sentire la voce della fede e capire che le cose vanno vissute senza lo schema di limitazione ma con un motore di potenza come il cuore e la fede.Kieslowski(senza fine ,destino cieco,il cineamatore) dirige il primo episodio del decalogo in maniera eccelsa.
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Il giovane Pawel,e' un bambino che si interroga sul concetto di fede e morte .Vive con il padre ,un matematico che crede poco nella fede e molto nelle possibilita' di probabilita' che trova nel computer.Ma quando il computer sembra che abbia dato sicurezze riguardo ad una probabilita' di poter pattinare su una superficie di ghiaccio,si rivelera' invece inutile e il piccolo Pawel morira',forse invece che ascoltare la voce di un computer sarebbe meglio sentire la voce della fede e capire che le cose vanno vissute senza lo schema di limitazione ma con un motore di potenza come il cuore e la fede.Kieslowski(senza fine ,destino cieco,il cineamatore) dirige il primo episodio del decalogo in maniera eccelsa.Basandosi sul primo comandamento:IO SONO IL SIGNORE DIO TUO NON AVRAI ALTRO DIO ALL'INFUORI DI ME,consiste nel mostrare come l'uomo metta al centro della sua vita se stesso e le sue convinzioni,non vedendo che in realta' c'e' un modus vitae ben diverso,ovvero quello della fede ,credere in dio ,in qualcosa che da' vita e da' morte ma che soprattutto puo' salvare l'uomo dalle sue perdizioni.Notevoli i simbolismi,il ragazzo sul ghiaccio con il fuoco acceso(sarebbe in realta' il ragazzo che guarda se stesso ovviamente qui cresciuto,oppure un semplice passante?),il cane morto porta il piccolo a riflettere sulla morte,una fine dunque ,un niente assoluto che avvolge l'essere,un azzeramento proprio come un computer.Dio sara' presente solo nella scena finale dove l'uomo non accettando la morte del figlio entrera' in una chiesa colpendo il tavolo dove sopra e' raffigurata la madonna con il bambino,un chiaro esempio di impotenza che porta a rivolgersi a dio solo nel momento in cui ora e' troppo tardi.Un kieslowski sempre piu' profondo e moraleggiante,come inizio del decalogo rimane uno dei migliori episodi.
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viola96
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mercoledì 31 agosto 2011
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kieslowski è un genio,lo asserisco.
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Krzysztof Kieslowski è uno degli autori più importanti della Storia del Cinema mondiale.Un nome di punta per ogni cinefilo e per il cinema in generale.Prima della geniale trilogia dei colori della bandiera francese,Kieslowski realizzò,tra il 1988-89,una serie di 10 meravigliosi film,appunto "Decalogo",ispirati ai 10 comandamenti.O meglio,alla trasgressione dei dieci comandamenti.Perchè in questo primo capitolo del "Decalogo" kieslowskiano è la trasgressione del primo comandamento a dare il via alla vicenda."Io sono il Signore dio tuo.Non avrai altro Dio al di fuori di me".Quando l'uomo,ateo e profondamente anticlericale manco fosse Bunuel,sostituisce il Signore dio suo con un oggetto creato dall'Uomo,questi interviene.
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Krzysztof Kieslowski è uno degli autori più importanti della Storia del Cinema mondiale.Un nome di punta per ogni cinefilo e per il cinema in generale.Prima della geniale trilogia dei colori della bandiera francese,Kieslowski realizzò,tra il 1988-89,una serie di 10 meravigliosi film,appunto "Decalogo",ispirati ai 10 comandamenti.O meglio,alla trasgressione dei dieci comandamenti.Perchè in questo primo capitolo del "Decalogo" kieslowskiano è la trasgressione del primo comandamento a dare il via alla vicenda."Io sono il Signore dio tuo.Non avrai altro Dio al di fuori di me".Quando l'uomo,ateo e profondamente anticlericale manco fosse Bunuel,sostituisce il Signore dio suo con un oggetto creato dall'Uomo,questi interviene.Kieslowski è mistico e profondo,in questa parabola.C'è un lago ghiacciato e un paio di pattini.C'è il grigiore del mondo davanti a una Polonia gelata.C'è un arma che non è nè auto-referenziale,nè utile.Torna e ritorna su un discorsetto unitario,il genio polacco,con la malinconica armonia di sguardi alla Truffaut che delinea due ominidi(perchè questo sono) che alle domande spudorate di un ragazzino non sanno e non possono rispondere.Il Destino è contro di noi,se lo si sfida.C'è un Dio?Chi siamo?Dove andiamo?Da dove veniamo?Kieslowski s'interroga abilmente su questo.Krzysztof è un professore universitario che, separato dalla moglie, si trova costretto a crescere il proprio figlio, Pawe?, da solo.Il padre è un grande appassionato di computer e pensa che tutta la vita possa essere descritta matematicamente attraverso l'uso del computer.Lui non crede in Dio,ma alla sua visione si contrappone quella della sorella,cristiana praticante.Un giorno il lago vicino a casa ghiaccia ed il bambino desidera andarci a pattinare.Il padre,comincia a calcolare la pericolosità della situazione tramite il suo computer.Ma la tragedia è incombente.Delineando la figura di un uomo sicuro delle sue idee,Kielslowski fa si che l'uomo non si accorga della morte del figlio,nonostante i segnali premonitori (un'ambulanza che si dirige verso il lago, gli amici che non lo trovano, la lezione a cui è mancato, le persone che lo cercano per avvisarlo dell'accaduto) e si capacita di ciò che è successo solo quando guarda il corpo senza vita del figlio.Pieno di simbologie(tra cui i liquidi),il film è uno dei migliori del "Decalogo" ed è probabilmento il massimo esperimento filologico raggiunto da un regista così (poco) tradizionalista.Eclettica e illuminante l'ultima scena:Il padre distrugge un altarino innalzato alla Madonna e come liquido(ancora) v'è un'immagine della stessa che piange.Tra silenzi che valgono più di seimila parole,dialoghi saturi e bravura armonica senza precedenti,Kieslowski realizza un potente inno all'imprevedibilità della vita e al non abusare di quella che i greci chiamavano ubris,la superbia.Oltre ad essere un regista infallibile,Kieslowski si dimostra un eccezionale sceneggiatore.Oltre che un poeta.
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darialuca
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sabato 25 giugno 2011
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capolavoro
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dandy
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venerdì 15 aprile 2011
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io sono il computer dio tuo.
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Il primo degli episodi della grandiosa decina del "Decalogo",è indubbiamente quello più esplicitamente legato alla religione.Duro e senza possibilità di consolazione(o redenzione?).In alcune scene(il calamaio che si rompe inspiegabilmente,l'icona che piange)il regista ha rischiato,ma è riuscito a essere convincente e toccante.Forse il più coraggioso della serie.Alcuni lo definirebbero il più blasfemo.
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(di aprilynne)
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red
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domenica 23 novembre 2008
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ma che avete in quella testa?
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Solo tre pallini per un simile capolavoro?
Certe volte mi fate proprio ridere...
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franca
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lunedì 25 agosto 2008
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quando l'opera dell'artista lascia un segno
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Non credo ci sia molto da dire riguardo questo primo film "decalogo" dell'immenso regista. Certe opere d'arte vanno viste, osservate, devono poter incidere il cuore e la mente. Come si può raccontare una delle scene più intense: all'inizio del film il bambino chiede al padre spiegazioni sulla morte perché ha visto un cane privo di vita ...chiede che senso ha la vita...mentre gli vengono le lacrime agli occhi...non é possibile...occorre vederlo.
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