Decalogo, 1 |
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Un film di Krzysztof Kieslowski.
Con Henryk Baranowski, Wojciech Klata, Maja Komorowska, Artur Barcis, Maria Gladkowska.
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Titolo originale Dekalog, jeden.
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
durata 55 min.
- Polonia 1989.
MYMONETRO
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Kieslowski è un genio,lo asserisco.
di Viola96Feedback: 4373 | altri commenti e recensioni di Viola96 |
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mercoledì 31 agosto 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Krzysztof Kieslowski è uno degli autori più importanti della Storia del Cinema mondiale.Un nome di punta per ogni cinefilo e per il cinema in generale.Prima della geniale trilogia dei colori della bandiera francese,Kieslowski realizzò,tra il 1988-89,una serie di 10 meravigliosi film,appunto "Decalogo",ispirati ai 10 comandamenti.O meglio,alla trasgressione dei dieci comandamenti.Perchè in questo primo capitolo del "Decalogo" kieslowskiano è la trasgressione del primo comandamento a dare il via alla vicenda."Io sono il Signore dio tuo.Non avrai altro Dio al di fuori di me".Quando l'uomo,ateo e profondamente anticlericale manco fosse Bunuel,sostituisce il Signore dio suo con un oggetto creato dall'Uomo,questi interviene.Kieslowski è mistico e profondo,in questa parabola.C'è un lago ghiacciato e un paio di pattini.C'è il grigiore del mondo davanti a una Polonia gelata.C'è un arma che non è nè auto-referenziale,nè utile.Torna e ritorna su un discorsetto unitario,il genio polacco,con la malinconica armonia di sguardi alla Truffaut che delinea due ominidi(perchè questo sono) che alle domande spudorate di un ragazzino non sanno e non possono rispondere.Il Destino è contro di noi,se lo si sfida.C'è un Dio?Chi siamo?Dove andiamo?Da dove veniamo?Kieslowski s'interroga abilmente su questo.Krzysztof è un professore universitario che, separato dalla moglie, si trova costretto a crescere il proprio figlio, Pawe?, da solo.Il padre è un grande appassionato di computer e pensa che tutta la vita possa essere descritta matematicamente attraverso l'uso del computer.Lui non crede in Dio,ma alla sua visione si contrappone quella della sorella,cristiana praticante.Un giorno il lago vicino a casa ghiaccia ed il bambino desidera andarci a pattinare.Il padre,comincia a calcolare la pericolosità della situazione tramite il suo computer.Ma la tragedia è incombente.Delineando la figura di un uomo sicuro delle sue idee,Kielslowski fa si che l'uomo non si accorga della morte del figlio,nonostante i segnali premonitori (un'ambulanza che si dirige verso il lago, gli amici che non lo trovano, la lezione a cui è mancato, le persone che lo cercano per avvisarlo dell'accaduto) e si capacita di ciò che è successo solo quando guarda il corpo senza vita del figlio.Pieno di simbologie(tra cui i liquidi),il film è uno dei migliori del "Decalogo" ed è probabilmento il massimo esperimento filologico raggiunto da un regista così (poco) tradizionalista.Eclettica e illuminante l'ultima scena:Il padre distrugge un altarino innalzato alla Madonna e come liquido(ancora) v'è un'immagine della stessa che piange.Tra silenzi che valgono più di seimila parole,dialoghi saturi e bravura armonica senza precedenti,Kieslowski realizza un potente inno all'imprevedibilità della vita e al non abusare di quella che i greci chiamavano ubris,la superbia.Oltre ad essere un regista infallibile,Kieslowski si dimostra un eccezionale sceneggiatore.Oltre che un poeta.
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