marco8
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mercoledì 25 dicembre 2013
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v e r g o g n o s o!!!!!!!!!!!
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...E MEDIOCRE E' GIA' TROPPO!!!! LO DICO CON LE MAIUSCOLE PERCHE' HO LETTERALMENTE BUTTATO VIA UN' ORA E MEZZA DI VITA E SONO ARRABBIATO!!!! FILM A DIR POCO AGGHIACCIANTE, ATTORI SCANDALOSI, DIALOGHI IMBARAZZANTI. SARA' IL RISULATO DEL TIPICO GIOCO DI FAVORI E RACCOMANDAZIONI ALL'ITALIANA ANCHE PERCHE' NEL MONDO NESSUNO AVREBBE PRODOTTO UNA SIMILE SCHIFEZZA!!! ANCORA VERGOGNA!
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eugenio
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sabato 16 novembre 2013
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il professore e la prostituta
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Un professore e una prostituta: non è la vicenda squallida descritta da illustri cantautori come lo sono stati De Andrè e Gaber (si legge Città Vecchia) ma il “sunto” di un anonimo film italiano presentato fuori concorso al Festival del cinema di Venezia del 2010.
Il titolo che potrebbe far mandare gli archeologi in solluchero non è un compendiario di arte antica bensì una storia semplice, di sentimenti puri come l’amicizia tra due esistenze solitarie nella Roma cosmopolita. Parliamo di “Notizie degli scavi” di Emidio Greco adattato da un racconto (datato 1964) dello scomparso Lucentini che ruota attorno alle simpatiche quanto tristi vicende del “professore” che in realtà nulla ha del docente (malgrado un’intima predilezione per l’arte antica) tuttofare di una casa di appuntamenti in Via Principe Eugenio.
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Un professore e una prostituta: non è la vicenda squallida descritta da illustri cantautori come lo sono stati De Andrè e Gaber (si legge Città Vecchia) ma il “sunto” di un anonimo film italiano presentato fuori concorso al Festival del cinema di Venezia del 2010.
Il titolo che potrebbe far mandare gli archeologi in solluchero non è un compendiario di arte antica bensì una storia semplice, di sentimenti puri come l’amicizia tra due esistenze solitarie nella Roma cosmopolita. Parliamo di “Notizie degli scavi” di Emidio Greco adattato da un racconto (datato 1964) dello scomparso Lucentini che ruota attorno alle simpatiche quanto tristi vicende del “professore” che in realtà nulla ha del docente (malgrado un’intima predilezione per l’arte antica) tuttofare di una casa di appuntamenti in Via Principe Eugenio. Questo bizzarro personaggio, un quarantenne sovrappeso, spesso estraneo al mondo, apparentemente ritardato e confuso, abbarbicato nei suoi illusori castelli in aria spessi incongrui e inconcludenti (interpretato da un bravo e sbarbato Battiston) rivela in sé un’anima profonda, una crisalide avvolta nel suo baco incapace divenire farfalla. L’ironia delle sue consuetudini quotidiane di cui lo spettatore sorride forzatamente, trova sfogo nelle prostitute della casa e dalla protettrice di quest’ultime, una rozza donna che non perde occasione nel schernirlo e nel fargli svolgere, come un pupazzo, i lavori più umili.
Il professore bagnato dall’indifferenza e dalla derisione delle sue stesse “coinquiline” assorbe le intemperie della vita quotidiana come il nulla che è (non a caso è privo di un nome come a voler sottolineare l’assenza di un’identità propria) in una non vita che subisce una “svolta” con l’incontro, grazie a una conoscente, della Marchesa (Angioini), ex prostituta habituè del postribolo, in ospedale aseguito di un tentato suicidio per una delusione d’amore. I due da perfetti estranei si guardano, si scrutano come anime prigioniere e via via che i giorni passano e le visite all’ospedale divengono sempre più frequenti, le attenzioni tra i due cresceranno con gesti semplici e piccoli favori che sfoceranno in un sentimento di simpatia e,più in fondo, di qualcos’altro.
Cosa c’e’ di particolare in un film che a primo avviso sembrerebbe l’incrocio di due destini solitari in una Roma di ambienti sordidi, di malaffare, di solitudine, dove persone con piccole paturnie psichiche sono abbandonate al loro destino, tema già abusato in passate pellicole? Il fatto di non volere giudicare ma semplicemente descrivere l’incontro tra due anime perse con le loro peculiarità caratteriali che sembrano trovare sfogo nell’arte in un caso (le riprese alla Villa Adriana pur se affascinanti sono asettiche senza una precisa didascalia di fondo malgrado l’ottimo abbinamento musicale di fondo) e nelle parole nell’altro, fa la differenza in una commedia che di primo acchito nulla avrebbe da dire.
Eppure c’e’ un ma: le ore trascorse dal professore a guardare i frammenti marmorei, a cercare di colmare la sua ignoranza con l’arte sono testimonianza stupenda di come la cultura possa incidere sulle menti, anche quelle più deboli e possa essere diffusa come camera risonante verso il volto leggero della donna amata. Ma se la nota dolente della socialità scotta e fa riflettere, ancor più interessante sono gli sguardi tra i due che mostrano, innocentemente, frammenti di un’umanità che credevamo persa e che questo film fa bene a ricordarci.
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degustibus
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giovedì 21 marzo 2013
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un film particolare
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E' un film ambientato ai giorni nostri ma con personaggi e dialoghi che appratengono ad un'altra epoca, con il risultato, a mio parere, che appaiano a volte stonati, quasi anacronistici. Ma non per questo non mi è piaciuto. Forse non è un film per tutti..E' una storia semplice, delicata, romantica, adatta a menti semplici, delicate, romantiche..
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molenga
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giovedì 28 febbraio 2013
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che cosa dovrei fare?
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Il Professore è un sempliciotto obeso che , per mantenersi, fa il tuttofare in una pensione un po' particolare...infatti la casa è abitata da prostitute e si può più o meno definire un bordello. Un giorno viene contattato da una ex lavoratice della casa che, tempo prima, si era trasferita a vivere con un'altra professionista del sesso( s'intuisce che le due, messesi in proprio, avevano una relazione), ma poi le cose spn precipitate, lei ha trovato un uomo e l'altra, detta"la marchesa", ha tentato il suicidio: sotto ricompensa il professore dovrà riferire alla marchesa alcuni mesaggi dell'ex compagna. Ma piano piano il pingue uomo e la ragazza si avvicinano.
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Il Professore è un sempliciotto obeso che , per mantenersi, fa il tuttofare in una pensione un po' particolare...infatti la casa è abitata da prostitute e si può più o meno definire un bordello. Un giorno viene contattato da una ex lavoratice della casa che, tempo prima, si era trasferita a vivere con un'altra professionista del sesso( s'intuisce che le due, messesi in proprio, avevano una relazione), ma poi le cose spn precipitate, lei ha trovato un uomo e l'altra, detta"la marchesa", ha tentato il suicidio: sotto ricompensa il professore dovrà riferire alla marchesa alcuni mesaggi dell'ex compagna. Ma piano piano il pingue uomo e la ragazza si avvicinano...
Un buon dramma con una regia sapiente e un'ottima angioini: battiston fa il suo. ottime le musiche
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dario
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sabato 23 febbraio 2013
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noioso
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Il film non ha consistenza, la regia è debole e i personaggi non stanno in piedi. Dialoghi assurdi, inutili, alla Antonioni. Tutto abbozzato in qualche modo, con tanta sotterranea presunzione. Evidente incapacità di sviluppare un tema sottotraccia. Pessima l'idea di far recitare (?) Ambra Angiolini e impresentabile la figura di Battiston. Funziona meglio Villa Adriana: tanto vale fare un documentaio. Noiosissimo.
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alessandro di fiore
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giovedì 23 agosto 2012
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un film che ha qualcosa da dire
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“Notizie degli scavi”, di Emidio Greco, è un film che ha qualcosa da dire. Quel qualcosa lo dice con grazia, con delicatezza, con dialoghi mai banali perché nascondono sempre un sentimento. Sono i dialoghi tra “la Marchesa” (una brava Ambra Angiolini) e il Professore (un altrettanto bravo Giuseppe Battiston). La prima è una ex prostituta che ha tentato il suicidio per un amore non ricambiato, il secondo è un inserviente della casa di appuntamenti in cui prestava servizio la Marchesa. Intorno a loro ruotano personaggi di contorno che, seppure marginali, sono tutti ben definiti nei loro tratti caratteriali e psicologici. Il Professore è un personaggio un po’ strano, di quelli che capita a tutti di incontrare per strada, introverso, apparentemente abulico, dotato di un forte senso del dovere e del servizio che però contrasta con una memoria instabile e con la propensione a distrarsi su oggetti ai più insignificanti.
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“Notizie degli scavi”, di Emidio Greco, è un film che ha qualcosa da dire. Quel qualcosa lo dice con grazia, con delicatezza, con dialoghi mai banali perché nascondono sempre un sentimento. Sono i dialoghi tra “la Marchesa” (una brava Ambra Angiolini) e il Professore (un altrettanto bravo Giuseppe Battiston). La prima è una ex prostituta che ha tentato il suicidio per un amore non ricambiato, il secondo è un inserviente della casa di appuntamenti in cui prestava servizio la Marchesa. Intorno a loro ruotano personaggi di contorno che, seppure marginali, sono tutti ben definiti nei loro tratti caratteriali e psicologici. Il Professore è un personaggio un po’ strano, di quelli che capita a tutti di incontrare per strada, introverso, apparentemente abulico, dotato di un forte senso del dovere e del servizio che però contrasta con una memoria instabile e con la propensione a distrarsi su oggetti ai più insignificanti. Il Professore ha una scarsa considerazione delle proprie capacità e del proprio aspetto fisico, forse per questo non ha mai coltivato probabilmente il gusto della conquista di una donna. Le visite alla Marchesa rivelano due attrazioni inaspettate, che viaggiano di pari passo: quella verso i resti architettonici (suggestive le immagini di Villa Adriana, a Tivoli), e quella che la sua persona suscita nella Marchesa. La quale svela così la sorprendente sensibilità che è necessaria per comprenderne altre, quelle sfuggenti che rassegnate si nascondono.
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chaoki21
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lunedì 12 marzo 2012
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ma anche no!
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Peccato per Battiston che mi è sempre piaciuto...semplicemente non ho capito il film!
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epidemic
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martedì 31 gennaio 2012
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statico e inconcludente...deluso
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Innegabilmente lento...poi non vedo sinceramente questo grande dialogo letterario e questo tributo ai film di una volta. Una storia statica che non si sviluppa adeguatamente con poco spazio per gli attori secondari. Dialoghi impantanati tra i due protagonisti.
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nuna83
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giovedì 3 novembre 2011
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bravissimi gli attori
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Un film particolare e a tratti un pò lento.
L'interpretazione del bravissimo Battiston ti catapulta in quella Roma un pò sconosciuta, di periferia, con un personaggio fuori dagli schemi ma che ti lascia un forte senso di dolcezza e tenerezza. L'incontro con il personaggio di Ambra Angiolini è quasi surreale, ti catapulta in un mondo poco conosciuto ai più, dove regna la tristezza e la solitudine, ma dove c'è anche tanta diffidenza nelle persone che li circondano. Queste due anime complessate troveranno conforto l'una dell'altro in un'amicizia, o qualcosa in più, che andrà al di là di questo breve periodo di frequentazione in una stanza d'ospedale.
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Un film particolare e a tratti un pò lento.
L'interpretazione del bravissimo Battiston ti catapulta in quella Roma un pò sconosciuta, di periferia, con un personaggio fuori dagli schemi ma che ti lascia un forte senso di dolcezza e tenerezza. L'incontro con il personaggio di Ambra Angiolini è quasi surreale, ti catapulta in un mondo poco conosciuto ai più, dove regna la tristezza e la solitudine, ma dove c'è anche tanta diffidenza nelle persone che li circondano. Queste due anime complessate troveranno conforto l'una dell'altro in un'amicizia, o qualcosa in più, che andrà al di là di questo breve periodo di frequentazione in una stanza d'ospedale. Una nota molto positiva sono le stupende immagini di Villa di Adriano a Tivoli e la breve storia di questi ultimi, per chi non la conoscesse.
La storia è piacevole, ma i dialoghi sono un pò troppo lenti.
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ultimoboyscout
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giovedì 6 ottobre 2011
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il professore e la marchesa.
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Un film decisamente piccolo piccolo questo di Emidio Greco, non solo per mezzi e budget, ma anche e soprattutto per la scarsissima riuscita. Tratto da un vecchio romanzo di Franco Lucentini, narra le vicende di un uomo scialbo, insignificante e un pò tonto, il professore per l'appunto, tuttofare in una casa d'appuntamenti che ritrova una prostituta che un tempo bazzicava quel bordello, la marchesa, la quale si trova ricoverata a seguito di un tentativo di suicidio. Tra i due nascerà una strana relazione, a dir poco surreale, che metterà a contatto due mondi così lontani tra loro. Lo scritto di Lucentini era ambientato nella Roma degli anni '60, nell'opera di Greco siaomo ai giorni nostri ma non è importante l'ambientazione spazio-temporale quanto il fatto che il film appaia sfumato, sospeso in una sua dimensione e del tutto fuori tempo.
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Un film decisamente piccolo piccolo questo di Emidio Greco, non solo per mezzi e budget, ma anche e soprattutto per la scarsissima riuscita. Tratto da un vecchio romanzo di Franco Lucentini, narra le vicende di un uomo scialbo, insignificante e un pò tonto, il professore per l'appunto, tuttofare in una casa d'appuntamenti che ritrova una prostituta che un tempo bazzicava quel bordello, la marchesa, la quale si trova ricoverata a seguito di un tentativo di suicidio. Tra i due nascerà una strana relazione, a dir poco surreale, che metterà a contatto due mondi così lontani tra loro. Lo scritto di Lucentini era ambientato nella Roma degli anni '60, nell'opera di Greco siaomo ai giorni nostri ma non è importante l'ambientazione spazio-temporale quanto il fatto che il film appaia sfumato, sospeso in una sua dimensione e del tutto fuori tempo. A tratti può risultare persino commovente, ma l'unica cosa che rimane e colpisce è la notevole interpretazione di Battiston, assolutamente credibile nel ruolo del professore, da rivedere Ambra mentre fa il compitino e nulla più Iaia Forte. Fa tornare in mente "Pretty woman", per certe atmosfere, ma ne è lontano mille miglia e non lo vuole certo parafrasare. Decisamente inferiore a "Una storia semplice" ad ora miglior film del regista.
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