giuseppe
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venerdì 15 settembre 2023
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un testimone molto preciso......
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Marcello Mastroianni e Massimo Troisi, danno una prova di umanità che va ben oltre la loro capacità attoriale. Padre e figlio si incontrano per un giorno a Civitavecchia dove il figlio fa il suo servizio militare. Da questo incontro emergono sentimenti, rimproveri e rancori reciproci sopiti da anni, che coinvolgono anche le madre. E’ un complesso intreccio tra il padre malato e il figlio, cui il padre, e forse anche la madre sono mancati. Il padre, avvocato brillante ancora in attività, non aveva mai avuto una relazione con il figlio, ma scopre in questa occasione, una dolcezza ed una simpatia di cui non si era mai accorto. Un regalo del nonno fa scattare questo legame profondo.
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Marcello Mastroianni e Massimo Troisi, danno una prova di umanità che va ben oltre la loro capacità attoriale. Padre e figlio si incontrano per un giorno a Civitavecchia dove il figlio fa il suo servizio militare. Da questo incontro emergono sentimenti, rimproveri e rancori reciproci sopiti da anni, che coinvolgono anche le madre. E’ un complesso intreccio tra il padre malato e il figlio, cui il padre, e forse anche la madre sono mancati. Il padre, avvocato brillante ancora in attività, non aveva mai avuto una relazione con il figlio, ma scopre in questa occasione, una dolcezza ed una simpatia di cui non si era mai accorto. Un regalo del nonno fa scattare questo legame profondo. E’ sul treno che torna a Roma che i due si ritrovano ed il vecchio orologio che fa da “testimone” ogni 10 -15 secondi.
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xerox
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sabato 13 maggio 2023
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molto bello, ma...
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... che angoscia! Che tristezza! Senza nessuna offesa per i civitavecchiesi, ma il posto nel 1989 era proprio bruttino! Spero che adesso sia un po' più accogliente! Dicevo dell'angoscia: sarà un tema trito e ritrito, ma il rapporto Mastroianni-padre e Troisi-figlio E' IL RAPPORTO DI QUASI TUTTI I PADRI E I FIGLI DEL MONDO! Con i padri che vorrebbero i figli a loro somiglianza e i figli che reclamano la loro autonomia. Proprio inutile sottolineare la bravura di Mastroianni e Troisi. O quella di Scola. Sono la storia del cinema italiano... Riviviamo IN NOI STESSI gli imbarazzi, le diversità, gli scontri che abbiamo avuto con i nostri padri, e questo è IL CINEMA!
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titti
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venerdì 4 ottobre 2019
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recensione piena di errori
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Mi permetto di dirti che la tua recensione è ricca di errori. Evidentemente non conosci gli attori di cui parli o non hai visto attentamente il film. Non si può leggere che Marcello Mastroianni non fosse portato per le lingue di casa nostra. Mastroianni ha recitato in napoletano ("Matrimonio all'italiana" "Ieri oggi domani" "Giallo napoletano"), in bolognese ("ieri oggi domani), in siciliano ("Divorzio all'italiana", "Stanno tutti bene"), in veneziano ("Lamoglie del prete"). Solo per citarne alcuni. Inoltre non sei stato attento alla storia di Che ora è. Il figlio si racconta che sia di madre napoletana e che ha vissuto per un lungo periodo da bambino a Napoli dove la madre aveva avuto una cattedra, vedendo il padre solo nel fine settimana.
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Mi permetto di dirti che la tua recensione è ricca di errori. Evidentemente non conosci gli attori di cui parli o non hai visto attentamente il film. Non si può leggere che Marcello Mastroianni non fosse portato per le lingue di casa nostra. Mastroianni ha recitato in napoletano ("Matrimonio all'italiana" "Ieri oggi domani" "Giallo napoletano"), in bolognese ("ieri oggi domani), in siciliano ("Divorzio all'italiana", "Stanno tutti bene"), in veneziano ("Lamoglie del prete"). Solo per citarne alcuni. Inoltre non sei stato attento alla storia di Che ora è. Il figlio si racconta che sia di madre napoletana e che ha vissuto per un lungo periodo da bambino a Napoli dove la madre aveva avuto una cattedra, vedendo il padre solo nel fine settimana. Quindi verosimilmente ha un accento napoletano in virtù di questo. Ah, alla fine non è che non scende dal treno e e si imbarca come hai scritto tu visto che è atteso in caserma. sta solo facendo compagnia al padre sul convoglio fino all'ultimo minuto
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filippo catani
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mercoledì 17 febbraio 2016
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il complesso rapporto padre-figlio
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Civitavecchia. Un padre va a trovare il figlio che sta svolgendo il servizio militare. Sarà l'occasione per cercare di mettere a punto un rapporto non proprio idilliaco.
Grande interpretazione per la coppia Mastroianni-Troisi premiata a Venezia per un film di Scola percorso dalla sua consueta vena ironico-malinconica. Il padre è un uomo vitale, pieno di impegni, indaffaratissimo e che sa (quasi) sempre cosa fare e non riesce ad accettare le indecisioni del figlio. Il giovane al contrario ha deciso di non fare l'avvocato, si è laureato in lettere ma soprattutto non sa esattamente cosa fare della sua vita personale e lavorativa. I due caratteri sono ovviamente portati a scontrarsi ma il bello e il difficile di un rapporto del genere sta proprio nella capacità di accettare i caratteri l'uno dell'altro.
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Civitavecchia. Un padre va a trovare il figlio che sta svolgendo il servizio militare. Sarà l'occasione per cercare di mettere a punto un rapporto non proprio idilliaco.
Grande interpretazione per la coppia Mastroianni-Troisi premiata a Venezia per un film di Scola percorso dalla sua consueta vena ironico-malinconica. Il padre è un uomo vitale, pieno di impegni, indaffaratissimo e che sa (quasi) sempre cosa fare e non riesce ad accettare le indecisioni del figlio. Il giovane al contrario ha deciso di non fare l'avvocato, si è laureato in lettere ma soprattutto non sa esattamente cosa fare della sua vita personale e lavorativa. I due caratteri sono ovviamente portati a scontrarsi ma il bello e il difficile di un rapporto del genere sta proprio nella capacità di accettare i caratteri l'uno dell'altro. Giocato prevalentemente sui dialoghi padre-figlio il film impiega un pochino a decollare ma poi non delude lo spettatore.
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onufrio
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giovedì 4 febbraio 2016
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scusi, mi può dire che ora è?
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La strana coppia Mastroianni-Troisi nei panni di padre e figlio, una lunga giornata trascorsa insieme a parlare di tutto e di niente, tra il padre che guarda al futuro per il figlio, ed un figlio che rimane ancorato al presente; la giornata prosegue fra litigi e chiarimenti, il tutto vissuto nella normalità di un rapporto tra padre e figlio.
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xantoflores
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mercoledì 1 luglio 2015
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strano ma bello
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Strana accoppiata quella tra Mastoianni e Troisi.Così strana da non essere molto credibile. Capisco che in quegli anni Troisi era una sicura garanzia per il botteghino, ma sinceramente i due personaggi sono un pò come l'olio e l'acqua: impossibili da amalagamarsi.Uno dei due avrebbe dovuto almeno cambiare idioma, ma si sa che il grande Marcello non era affatto portato per le "lingue" di casa nostra. E Troisi cresciuto in una famiglia dell'alta borghesia romana che parla napoletano è una nota stonata.
Nonostante tutto, il film non mi è dispiaciuto. Scola è talmente bravo da mettere insieme Diavolo e acqua santa. Così i due attori che comunque sono all'altezza dei propri ruoli.
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Strana accoppiata quella tra Mastoianni e Troisi.Così strana da non essere molto credibile. Capisco che in quegli anni Troisi era una sicura garanzia per il botteghino, ma sinceramente i due personaggi sono un pò come l'olio e l'acqua: impossibili da amalagamarsi.Uno dei due avrebbe dovuto almeno cambiare idioma, ma si sa che il grande Marcello non era affatto portato per le "lingue" di casa nostra. E Troisi cresciuto in una famiglia dell'alta borghesia romana che parla napoletano è una nota stonata.
Nonostante tutto, il film non mi è dispiaciuto. Scola è talmente bravo da mettere insieme Diavolo e acqua santa. Così i due attori che comunque sono all'altezza dei propri ruoli. Mastroianni sopra le righe. La storia è carina. Troisi sta terminando il servizio militare a Civitavecchia e in quella cittadina si è creata una "vita" molto diversa da quella sognata dal padre, ricco avvocato della capitale. Mastoianni annuncia al suo arrivo di aver regalato al figlio una splendida auto e un superattico, ma Troisi rimane quasi indifferente.
Il solo regalo che apprezza è un vecchio orologio da taschino adottato dalle Ferrovie. Quello a cui si chiedeva "Che ora è"- Appartenuto al nonno.
Mastroianni è deluso dalla mancanza di ambizioni del figlio che vive giorno per giorno la propia vita, fatta di amicizia e solidarietà con la gente semplice del posto.
Il padre pur vedendo il figlio felice, preferisce tornarsene a Roma sbattendo la porta, ma...
Il soldatino riconciliatosi col padre che in fondo ama e che ha sempre amato pur temendolo, si imbarca sul treno del ritorno e non scende mentre i due giocano col vecchio cipollone "Che ora è"... "Che ora è"
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fabio1957
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lunedì 4 maggio 2015
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bello
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L'ho rivisto dopo diversi anni e l'ho trovato ancora più bello.Grande film fatto di dialoghi intelligenti,trama essenziale,interpretazioni intense.Mastroianni superlativo, Troisi malinconicamante bravo.
Si sente e si vede la mano di Scola
da vedere o rivedere assolutamente
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francesco2
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sabato 31 gennaio 2015
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la giornata...particolare tra padre e figlio
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Guglielmo Biraghi, quando lo volle in concorso, disse che lo considerava il film migliore di Scola dopo una giornata particolare.
Io andrei anche oltre: a sedici anni mi lasciò abbastanza indifferente, oggi penso che ci siano almeno due grandi momenti, tra i migliori del suo cinema: la scena del tredici
milionario e quella che impegna Mstroianni con laParillaud.
Sono due situazioni in cui, lontano dai toni lacrimosi e ripetitivi di "Stanno tutti bene", il padre assume consapevolezza che quel figlio così diverso da lui, attaccato ai cucchiaini
d'argento ed alla macchina per il caffé, ha imboccato (?) un percorso di vita molto lontano da quello che lui immaginava.
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Guglielmo Biraghi, quando lo volle in concorso, disse che lo considerava il film migliore di Scola dopo una giornata particolare.
Io andrei anche oltre: a sedici anni mi lasciò abbastanza indifferente, oggi penso che ci siano almeno due grandi momenti, tra i migliori del suo cinema: la scena del tredici
milionario e quella che impegna Mstroianni con laParillaud.
Sono due situazioni in cui, lontano dai toni lacrimosi e ripetitivi di "Stanno tutti bene", il padre assume consapevolezza che quel figlio così diverso da lui, attaccato ai cucchiaini
d'argento ed alla macchina per il caffé, ha imboccato (?) un percorso di vita molto lontano da quello che lui immaginava.
Esemplare, da questo punto di vista, la doppia sequenza che raffigura il pescione appeso alla parete, prima, e Mastroianni che esce dal locale poi.
Forse anche perché, come dice Troisi alla fine, "Parlare con un estraneo è facile, col padre no". Per cui, sia o meno un grande film, "Che ora è" non è decisamente
una semplice commedia all'italiana.
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great steven
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mercoledì 25 luglio 2012
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prolisso ma abbastanza interessante
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CHE ORA E'? (ITALIA, 1989). Diretto da ETTORE SCOLA. Interpretato da MARCELLO MASTROIANNI, MASSIMO TROISI, ANNE PARILLAUD, LOU CASTEL
Un avvocato sessantenne ancora pieno di vita si reca a Civitavecchia, in cui il figlio esercita il servizio militare. I rapporti tra i due sono sempre stati radi e
piuttosto complessi, e questo unico giorno che passano insieme a distanza di anni potrebbe essere l'occasione per conoscersi e apprezzarsi meglio. Ma
non va così: il padre, che ricopre il giovane di regali, gli rimprovera la sua indecisione e il fatto che non riesca a progettare nulla per il suo futuro, mentre il
figlio replica criticando le cattive abitudini salutari del genitore e il modo in cui ha sempre trattato sua madre.
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CHE ORA E'? (ITALIA, 1989). Diretto da ETTORE SCOLA. Interpretato da MARCELLO MASTROIANNI, MASSIMO TROISI, ANNE PARILLAUD, LOU CASTEL
Un avvocato sessantenne ancora pieno di vita si reca a Civitavecchia, in cui il figlio esercita il servizio militare. I rapporti tra i due sono sempre stati radi e
piuttosto complessi, e questo unico giorno che passano insieme a distanza di anni potrebbe essere l'occasione per conoscersi e apprezzarsi meglio. Ma
non va così: il padre, che ricopre il giovane di regali, gli rimprovera la sua indecisione e il fatto che non riesca a progettare nulla per il suo futuro, mentre il
figlio replica criticando le cattive abitudini salutari del genitore e il modo in cui ha sempre trattato sua madre. In conclusione, però, comprendono che si può
andare d'accordo anche senza capirsi, come dimostra la scena finale in treno con i due protagonisti che, fingendo di non conoscersi, "giocano" con quell'orologio,
nostalgico ricordo del loro passato. Un film d'autore difficilmente definibile: per quanto ci si sforzi, non è possibile classificarlo in nessuna corrente e nessun
movimento cinematografico, è proprio un'opera indipendente che rivela numerose verità sulle fragilità sempre presenti nel rapporto padre-figlio. Nonostante
la struttura, basata non su un intreccio ma su un'unica situazione prolungata e che alla lunga può affaticare, la storia si segue piacevolmente. Bravi i due attori
principali ad incarnare le emozioni e le psicologie, ma il film è sbilanciato troppo a sfavore di Troisi: quasi non c'è amore verso il suo personaggio, sembra che
la sceneggiatura voglia incolparlo. Premiati entrambi con la Coppa Volpi a Venezia, nel 1989.
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[+] personaggio di troisi
(di pauel87)
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luca scial�
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martedì 28 febbraio 2012
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il difficile rapporto genitori-figli
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Il prestigioso avvocato romano Marcello Ridolfi va a trovare suo figlio Michele a Civitavecchia. I suoi sono caratterialmente molto distanti, anche per le proprie scelte di vita. Il primo è estroverso e ama stare in una grande città, il secondo è invece introverso e riservato e preferisce starsene in provincia. Le differenze tra i due non tarderanno ad emergere, fino allo scontro finale.
Questo film di Ettore Scola propone un tema più volte "spremuto" nel cinema italiano, ma utilizza la propria mano sapiente alla regia e soprattutto due attori rappresentanti un glorioso passato del cinema del dopoguerra, Marcello Mastroianni e un attore-regista in piena ascesa quale Massimo Troisi.
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Il prestigioso avvocato romano Marcello Ridolfi va a trovare suo figlio Michele a Civitavecchia. I suoi sono caratterialmente molto distanti, anche per le proprie scelte di vita. Il primo è estroverso e ama stare in una grande città, il secondo è invece introverso e riservato e preferisce starsene in provincia. Le differenze tra i due non tarderanno ad emergere, fino allo scontro finale.
Questo film di Ettore Scola propone un tema più volte "spremuto" nel cinema italiano, ma utilizza la propria mano sapiente alla regia e soprattutto due attori rappresentanti un glorioso passato del cinema del dopoguerra, Marcello Mastroianni e un attore-regista in piena ascesa quale Massimo Troisi. Sebbene il film si basi esclusivamente su un continuo dialogo tra i due, si fa seguire fino alla fine piacevolmente. Raggiungendo lo scopo originario.
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