Sotto il sole di Roma

Visto ieri su rai storia, un drammatico del 1948 ancora bellissimo e attuale, incredibile se si pensa che e stato girato 2 anni dopo la seconda guerra mondiale.

 Film neorealista purtroppo intriso e guastato dalla italica retorica dei buoni sentimenti, elemento costante di questo stile cinematografico almeno al suo nascere nell’immediato dopoguerra, che, in questo film di Castellani del ’48, si manifesta nella contrapposizione di personaggi caratterizzati per la loro estrema bontà in lotta con la malvagità incarnata dagli antagonisti, quasi fossero figure angeliche e demoniache scese sulla terra per disputarsi l’anima del protagonista. Il sacrificio emblematico dell’onesto lavoratore, condotto dalla fidanzata e dall’amico, i due angioletti, ad immolarsi involontariamente, salva il figlio dalla perdizione. [+]

 Film neorealista purtroppo intriso e guastato dalla italica retorica dei buoni sentimenti, elemento costante di questo stile cinematografico almeno al suo nascere nell’immediato dopoguerra, che, in questo film di Castellani del ’48, si manifesta nella contrapposizione di personaggi caratterizzati per la loro estrema bontà in lotta con la malvagità incarnata dagli antagonisti, quasi fossero figure angeliche e demoniache scese sulla terra per disputarsi l’anima del protagonista. Il sacrificio emblematico dell’onesto lavoratore, condotto dalla fidanzata e dall’amico, i due angioletti, ad immolarsi involontariamente, salva il figlio dalla perdizione. Questi, prende il testimone dal padre e continua la miserevole vita del genitore accettata come la condanna divina biblica a guadagnarsi il pane quotidiano, simbolicamente rappresentato nel pacco di pasta portato a casa dopo il funerale, con il sudore della fronte. La morale del racconto è chiara e non lascia speranze di riscatto per chi nasce povero. L’ambiguo Fernando, il personaggio interpretato da Sordi, rappresenta il male assoluto e non a caso la sua compagna riassume in sé diabolicamente tutti i vizi che a quell’epoca si potevano attribuire ad una donna, infedeltà, disinvoltura sessuale, malizia e capacità seduttiva.
Rimane, al di là dei contenuti, la bellissima fotografia in bianco e nero, testimonianza di una Roma ancora abitata da un popolo antico e plebeo, quando i ragazzi facevano il bagno nelle marrane che attraversavano la città scorribandando tra le rovine del Colosseo come fossero a casa loro, figli negletti di un impero mai risorto e futuri borgatari che popoleranno gli agglomerati mostruosi di case popolari delle periferie pasoliniane di cui, nelle sequenze girate da Castellani, già si intravede all’orizzonte qualche palazzone minaccioso profilarsi.
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Non siamo ai livelli di"ROma città aperta"di Rossellin, ma il film è di grande impatto: efficacia"realistica"(sul concetto di realo e di "realtà"ci sarebbe molto da dire, in specie rispetto al cinema), con un tono"leggero"anche quando si parla di miseria, fame, guerra, borsa nera etc.; eppure, anzi proprio per questo, il senso(non il messaggio) arriva meglio. Qualche sequenza fissa, uso moderato dei primi(scarsi i primissimi)piani, camera forse a mano in certe sequenze, uso ponderato(anzi ponderatissimo)degli scarsi mezzi tecnici a disposizone.  COme nella tradizione neorealista, attori/attrici poco noti/e anche dopo, ma una presenza sicura di  futura star: "Albertone"Sordi. [+]

Non siamo ai livelli di"ROma città aperta"di Rossellin, ma il film è di grande impatto: efficacia"realistica"(sul concetto di realo e di "realtà"ci sarebbe molto da dire, in specie rispetto al cinema), con un tono"leggero"anche quando si parla di miseria, fame, guerra, borsa nera etc.; eppure, anzi proprio per questo, il senso(non il messaggio) arriva meglio. Qualche sequenza fissa, uso moderato dei primi(scarsi i primissimi)piani, camera forse a mano in certe sequenze, uso ponderato(anzi ponderatissimo)degli scarsi mezzi tecnici a disposizone.  COme nella tradizione neorealista, attori/attrici poco noti/e anche dopo, ma una presenza sicura di  futura star: "Albertone"Sordi.     El  Gato  [-]

Sono rimasto sorpreso dal montaggio della pellicola. 1948!Notevole soprattutto la fotografia degli interni. La tradizione c'è ma ce la siamo persi con gli anni e coi soldi.