Il nuovo film di Giorgio Diritti affascina e respinge, guarda al passato per restituire al presente le sue colpe. Con Franz Rogowski, in Concorso
di Gian Luca Pisacane La Rivista del Cinematografo
Per alcuni può esserci un riferimento lontano, di oltre mezzo secolo fa, La legge del Signore di William Wyler, Palma d'Oro al Festival di Cannes nel 1957. Gary Cooper interpretava un padre, un mite quacchero che vedeva suo figlio Anthony Perkins sparire per la Guerra di Secessione. E lo andava a riprendere sul campo di battaglia, senza aver mai imbracciato un fucile, secondo i dettami del suo credo religioso.
Oggi non c'è più spazio per l'impresa di Wyler, tra la Storia e l'avventura, anche se in qualche modo Lubo di Giorgio Diritti (presentato in concorso a Venezia 80) potrebbe esserne l'immagine speculare. [...]
di Gian Luca Pisacane, articolo completo (2843 caratteri spazi inclusi) su La Rivista del Cinematografo 7 settembre 2023
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