Moonfall

Tra Luna fuori orbita e alieni spunta anche il mostro spaziale

Se non sapessimo che è tutto uno scherzo, verrebbe voglia di etichettare Roland Emmerich come il regista più nichilista di sempre. Dopo i fortunati blockbuster Independence Day, The Day After Tomorrow e 2012, eccolo servirci l'ennesima variazione sulla fine del mondo. Con un budget produttivo più modesto del solito, però, e con un pugno di star scarsamente motivate. Dopo un incidente in una missione spaziale di routine, l'astronauta Brian Harper è caduto in disgrazia. Quando si apprende che la Luna è uscita dall'orbita e sta per schiantarsi sulla Terra, tocca proprio a Brian andarla a bombardare. Con lui s'imbarcano sulla navicella la pilota Jocinda Fow e a KC Houseman, un geek che tutti prendono per lunatico e invece la sa lunga: ha scoperto che il nostro satellite è, in realtà, una megastruttura costruita dagli alieni. Il menu di Emmerich non ci risparmia nemmeno il mostro spaziale, in forma di un nero sciame di effetti speciali. Né le immancabili sottotrame famigliari: dai figli rispettivi dei due astronauti (entrambi separati) al gatto Fuzz e alla mamma di KC. Se i film di Emmerich hanno sempre postulato massicce sospensioni dell'incredulità, la teoria della cospirazione adottata questa volta dal regista tedesco è più difficile che mai da mandar giù. Rimangono altrettanto indigesti i dialoghi tronfi ("Va' e salva il mondo, dottor Houseman") o il finale pseudocommovente, che pare preso a prestito dalla fiaba di Andersen La piccola fiammiferaia. Last but not least, penalizza Moonfall anche il fatto di arrivare a pochi mesi di distanza dal satirico, ma molto più inquietante, Don't look up.
Da La Repubblica, 17 marzo 2022


di Roberto Nepoti, 17 marzo 2022