È stata la mano di Dio |
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Un film di Paolo Sorrentino.
Con Toni Servillo, Filippo Scotti, Teresa Saponangelo, Marlon Joubert.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 130 min.
- Italia 2021.
- Lucky Red
uscita mercoledì 24 novembre 2021.
MYMONETRO
È stata la mano di Dio ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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TROPPA TESTA, POCA PANCIA
di RossellaFeedback: |
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domenica 19 dicembre 2021 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Seguo Sorrentino fin dai suoi primi film e conosco le sue varie evoluzioni e periodi creativi. Trovo che sia un regista bravissimo, elegante nei movimenti di macchina e capace di trasmettere intense emozioni in ciascuna inquadratura. Ma, ed è un 'ma' a mio avviso molto importante, la sua presenza nei film risulta davvero ingombrante. In questo suo ultimo lavoro, infatti, la sua voce soffoca decisamente la storia e i personaggi. Il plot secondo me è buono, la storia è carica di elementi e di pathos, i personaggi sono iconici e, anche se a tratti risultano stucchevoli, sono ben delineati. Secondo me si può anche lasciar passare la scelta discutibile di una rappresentazione stereotipata della napoletanità e, più in generale, dell'italianità, perché alla fine trovo che sia una scelta stilistica ormai adottata già in alcuni dei suoi film. Diciamo che lo si può accettare nell'ottica in cui si tratta del 'suo punto di vista', ognuno di noi rappresenta il mondo nel modo in cui lo sente e lo vede, e Sorrentino evidentemente ama rappresentare l'Italia e gli italiani attraverso quei tic e caratteristiche che ci accomunano in modo culturale e che si trasformano in un'immagine da cartolina quando siamo osservati dallo sguardo di uno straniero. Diciamo che questo lo comprendo. Quello che però ad un regista bravo come Sorrentino non posso proprio lasciar passare è questa sua ossessione di fare bella figura e prendere un 'voto alto'. Diciamo che secondo me è più concentrato sul fare colpo sulla critica che sull'espressione ciò che sente davvero. E da un bravo regista, che fra l'altro si ispira a Fellini, che nei suoi film metteva davvero tutto se stesso, non mi aspetto questa attitudine. La differenza tra un bravo regista e un ottimo regista secondo me sta proprio qui. Il regista ottimo ad un certo punto molla la presa, e lascia parlare la storia e i suoi personaggi restando, proprio come fa Fabietto in tutto il film, in disparte ad osservare. Ecco, forse Sorrentino potrebbe imparare di più dai suoi personaggi più che dai grandi registi. Forse così inizierebbe ad essere un ottimo regista.
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