lupodelupis
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giovedì 30 maggio 2019
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imperfetto come la vita ma da vedere e ricordare
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C'è una cosa importante da capire prima di vederlo. Anzi due.
Questo è un film totalmente diverso da Bohemian Rapsody e non solo (ma è molto molto importante) perché la rockstar non solo è ancora viva ma ha anche partecipato alla produzione/script e questo non può non condizionare il ritratto del personaggio.
Altro punto è che non è un film su una rock star in cui la sua musica fa da sfondo alla storia o anche da comprimario. In realtà questo è un musical nel senso più vero, che usa la propria musica per mostrare le tribolazioni del personaggio nel corso della sua vita visti attraverso i suoi occhi.
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C'è una cosa importante da capire prima di vederlo. Anzi due.
Questo è un film totalmente diverso da Bohemian Rapsody e non solo (ma è molto molto importante) perché la rockstar non solo è ancora viva ma ha anche partecipato alla produzione/script e questo non può non condizionare il ritratto del personaggio.
Altro punto è che non è un film su una rock star in cui la sua musica fa da sfondo alla storia o anche da comprimario. In realtà questo è un musical nel senso più vero, che usa la propria musica per mostrare le tribolazioni del personaggio nel corso della sua vita visti attraverso i suoi occhi. In questo senso è molto più simile al (meraviglioso) La La Land.
Conoscendo un poco la storia di Elton John bisogna dire che il film non è sempre cronologico e più rappresentativo che reale. La recitazione, la scrittura e il canto sono superbi soprattutto perchè l'attore non lo imita in modo fedele vocalmente ma semmai ne ha copiato i vezzi. Eppure funziona e questo è già un miracolo se pensate di condensare una vita in 2 ore.
Film imperfetto, sicuramente ma che merita di essere visto al cinema e rivisto a casa in bluray
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martedì 21 maggio 2019
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un musical narrato dai testi originali delle canzoni
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Film che sembra facile, ma ha dei momenti molto profondi. Semplice, ma sorprende. Una vita non ordinaria quella di Elton John.
Questo film non c'entra niente con Bohemian Rapsody, ma è piu' leggero, colorato, e allo stesso tempo piu' crudo e onesto, nel ritratto del personaggio. Taron Egerton uguale fisicamente al Sir. Canta le sue canzoni benissimo, come un musical. Bellissima la scena in cui compone YOUR SONG o canta ROCKET MAN. Film coraggioso, spiazzante e onesto.
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martedì 21 maggio 2019
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inutile pastrocchio agiografico
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Allo sparutissimo ed attempato pubblico torinese che ha assistito all’anteprima presso i cinema del circuito UCI, in contemporanea con Londra e molte altre città, il film non ha scatenato nessun entusiasmo. Al contrario molti sbadigli e molti appisolamenti. Un film voluto ed in parte prodotto da Sir Reginald in persona, con mal dissimulato intento agiografico. Si sa che tanti santi prima di essere diventati tali sono stati peccatori. Il nostro spiana la propria strada agli altari, rappresentando in modo raffazzonato e scontato il proprio percorso esistenziale dove tutti gli step sono rappresentati in modo stereotipato. Tutto è trattato con la massima superficialità ed è assente qualsiasi approccio psicologico.
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Allo sparutissimo ed attempato pubblico torinese che ha assistito all’anteprima presso i cinema del circuito UCI, in contemporanea con Londra e molte altre città, il film non ha scatenato nessun entusiasmo. Al contrario molti sbadigli e molti appisolamenti. Un film voluto ed in parte prodotto da Sir Reginald in persona, con mal dissimulato intento agiografico. Si sa che tanti santi prima di essere diventati tali sono stati peccatori. Il nostro spiana la propria strada agli altari, rappresentando in modo raffazzonato e scontato il proprio percorso esistenziale dove tutti gli step sono rappresentati in modo stereotipato. Tutto è trattato con la massima superficialità ed è assente qualsiasi approccio psicologico. Si inizia con l’infanzia difficile e con il solito irrisolto complesso edipico, per passare al travaglio legato all’accettazione dell’omosessualitá. Si prosegue con le pene d’amore a giustificare vizi e stravizi di ogni genere. E si conclude col percorso di redenzione operosa che assicura l’inevitabile happy end, consegnandoci un Reginald più che perfetto, da 28 anni lontano dalle sostanze, da 25 affettivamente appagato e persino da tempo impegnato in salvifiche campagne di beneficenza. Il film è un grande luna park scintillante e rutilante che da il meglio nelle parti in cui più è video clip, con sequenze oniriche e creative, visualmente catturanti. Naufraga miseramente sino a diventare insopportabile quando si butta sul musical, anche se proprio il musical potrebbe essere la seconda vita del progetto. In sostanza un’operazione commerciale mal costruita, buttando alla rinfusa nel calderone pochissime idee e troppi stili. La sceneggiatura é povera, scontata e prevedibile, costruita attorno a luoghi comuni. Si salva l’interpretazione di Egerton, impegnato in una mission impossible affrontata in modo spavaldo, senza tenere conto della scarsa somiglianza del fisico e soprattutto della voce. Del resto ormai la voce del vero Elton John è piuttosto mal ridotta, accontentiamoci di quella di Egerton anche se è lontana anni luce da quella dell’inimitabile originale. Difficilmente potrà appassionare i giovani che manco sanno chi sia Elton John. I meno giovani sono il target del film, ma questo difficilmente potrà diventare un blockbuster.
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