eugen
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mercoledì 8 novembre 2023
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la comicita''(qualunque cosa sia)su un tema"caldo"
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"La Daronne"(Jean Paul Salome', da lui scritto per lo schermo, con ANtoine Salome' e Hannelore Cayre, dal romanzo di quest'ultima, 2020)cerca dii far ridere parlando di droga e ci riesce. UNa vedova insospettabile, che fa uso della sua con oscenza dell'arabo per tradurre in frnacese le intercettazioni della "madama"e si ingrazia, facendolo innamorare, un dirigente della squadra narcotici, avendo(lei)a disposizione un noteolve carico di droga, a quanto pare eredita'del marito di cui e'vedova. Riesce a distogliere da se' le attenzioni investigative dell'uomo(che dice di averla quasi identiificata come "la Daronne")e anche il finale riserva al pubblico noteovli sorprese.
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"La Daronne"(Jean Paul Salome', da lui scritto per lo schermo, con ANtoine Salome' e Hannelore Cayre, dal romanzo di quest'ultima, 2020)cerca dii far ridere parlando di droga e ci riesce. UNa vedova insospettabile, che fa uso della sua con oscenza dell'arabo per tradurre in frnacese le intercettazioni della "madama"e si ingrazia, facendolo innamorare, un dirigente della squadra narcotici, avendo(lei)a disposizione un noteolve carico di droga, a quanto pare eredita'del marito di cui e'vedova. Riesce a distogliere da se' le attenzioni investigative dell'uomo(che dice di averla quasi identiificata come "la Daronne")e anche il finale riserva al pubblico noteovli sorprese. Politiziesco-comico nella migliore tradizione del"noir"made en France, "La Daronne"ripropone la figura forte di Isabelle Huppert che anche in et'a"matura"riesce a essere una figura domiante nel panroma del cinema francese, con variee figure nuove di origini arabe-nordafricane, ma anche ocn Hippolyte Girardot, partner maschile nel film,. In genere di un tema come la droga non si ride, virando o verso il dramatico puiro o invece verso il mero noir, con qualche (ma molto limitata, in genere)venatura umoristica o anche , in pochi casi, comica. Qui invece la sintesi dei due livellli e'assolutamente esplciita e riesce anche a funzioonare brillantemeene, direi anche(forse)al di la'di quanto ci si poteva aspettareaugurare. Eugen
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uppercut
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lunedì 29 agosto 2022
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cinema e francia al capolinea
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Un film che vorrebbe essere avanti e riporta a Louis De Funès, vorrebbe essere interculturale ed esprime un razzismo di fondo, soprattutto anticinese, davvero inammissibile, vorrebbe essere spiazzante e viaggia sullo stesso binario dal quindicesimo minuto in poi, vorrebbe regalarci una Isabelle Huppert in una veste del tutto inedita e finisce per farla precipitare nella sua prova in assoluto più priva di senso, vorrebbe aprire a chissà quali nuovi orizzonti e racconta invece un disorientamento totale, ad ogni livello. Mah, l'unico valore di un film come questo è quello di essere destinato a rappresentare in un futuro non lontano lo stato di assoluta decadenza in cui si trovava il cinema e la Francia dei primi decenni del terzo millennio.
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Un film che vorrebbe essere avanti e riporta a Louis De Funès, vorrebbe essere interculturale ed esprime un razzismo di fondo, soprattutto anticinese, davvero inammissibile, vorrebbe essere spiazzante e viaggia sullo stesso binario dal quindicesimo minuto in poi, vorrebbe regalarci una Isabelle Huppert in una veste del tutto inedita e finisce per farla precipitare nella sua prova in assoluto più priva di senso, vorrebbe aprire a chissà quali nuovi orizzonti e racconta invece un disorientamento totale, ad ogni livello. Mah, l'unico valore di un film come questo è quello di essere destinato a rappresentare in un futuro non lontano lo stato di assoluta decadenza in cui si trovava il cinema e la Francia dei primi decenni del terzo millennio. Allons enfants!
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felicity
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martedì 2 agosto 2022
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solo per i fan della huppert
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La padrina – Parigi ha una nuova regina è un film che non ha profonde aspirazioni.
Nonostante l’argomento, manca di volontà critica e le difficoltà economiche o di integrazione degli abitanti della periferia parigina non sono approfondite, ma usate solo come un pretesto per sviluppare una trama classica che vuole intrattenere e divertire, riuscendoci quasi esclusivamente grazie all’interpretazione di Isabelle Huppert, che interpreta proprio la daronne.
In un insolito ruolo in una commedia, dove dimostra le sue ottime capacità recitative indipendentemente dal film, la Huppert è la ragione principale per cui vale la pena di vedere il film.
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jonnylogan
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venerdì 8 aprile 2022
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la daronne
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Patience, vedova con due figlie e una madre in casa di cura in procinto di essere trasferita a causa dei suoi ritardi nei pagamenti. Lavora come traduttrice e interprete dall’arabo al francese presso la polizia di Parigi. Nel corso di un’intercettazione viene a conoscenza dell’arrivo di un carico di hashish dal nord Africa e invece di comunicarlo ai suoi superiori, fra cui il compagno, a capo delle operazioni di narcotraffico, decide di usare quel che ha appreso per iniziare a contrabbandare stupefacenti.
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Patience, vedova con due figlie e una madre in casa di cura in procinto di essere trasferita a causa dei suoi ritardi nei pagamenti. Lavora come traduttrice e interprete dall’arabo al francese presso la polizia di Parigi. Nel corso di un’intercettazione viene a conoscenza dell’arrivo di un carico di hashish dal nord Africa e invece di comunicarlo ai suoi superiori, fra cui il compagno, a capo delle operazioni di narcotraffico, decide di usare quel che ha appreso per iniziare a contrabbandare stupefacenti.
Tratto dal romanzo omonimo pubblicato nel 2017 e scritto dall’avvocato penalista Hannelore Cayre, la pellicola di Jean-Paul Salomé, tornato dietro la macchina da presa a sette anni dal precedente Io sono il morto, non certo fra le più indimenticabili performance del cinema d’oltralpe, gode della bravura di Isabelle Huppert capace di trascinare l’attenzione del pubblico sul personaggio di una vedova sottopagata e che deve correre per far quadrare bilanci, con un rapporto affettivo con un superiore che nel breve volgere di un tempo cinematografico diventerà il suo peggior inseguitore e una madre ricoverata in casa di cura che involontariamente le farà conoscere chi contattare per diventare la più efferata trafficante della capitale.
Commedia che sa mantenere incollati allo schermo grazie ai più classici equivoci e in perenne bilico fra l’heist movie e il thriller. Quasi del tutto ignorata dalla grande distribuzione, causa ritardo provocato dalla pandemia, il film di Salomè diventa al fine e fra le sapienti mani della Huppert un’occasione di rilancio per una carriera, quella del regista, che pareva troppo prematuramente ferma.
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