luciano minerva
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mercoledì 17 gennaio 2024
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chi si nasconde dietro il pizzaiolo-scrittore?
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In un paesino sperduto della Bretagna l’editor di una casa editrice visita la Biblioteca dei libri rifiutati, piena di manoscritti ignorati dagli editori. Legge Le ultime ore di una storia d’amore, che trova eccezionale, l’autore, Henry Pick, è un pizzaiolo morto due anni prima. Ma né la moglie né la figlia sapevano che l’avesse scritto, né che avesse mai letto un libro. Una doppia vita? Il romanzo diventa, anche per questo, un clamoroso successo editoriale. Il caso determina, per un noto critico letterario che non crede a questa storia, il licenziamento e un dramma familiare. Da lì in poi si trasforma in investigatore e impiega tutto il suo tempo e le sue energie alla ricerca del vero autore del romanzo.
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In un paesino sperduto della Bretagna l’editor di una casa editrice visita la Biblioteca dei libri rifiutati, piena di manoscritti ignorati dagli editori. Legge Le ultime ore di una storia d’amore, che trova eccezionale, l’autore, Henry Pick, è un pizzaiolo morto due anni prima. Ma né la moglie né la figlia sapevano che l’avesse scritto, né che avesse mai letto un libro. Una doppia vita? Il romanzo diventa, anche per questo, un clamoroso successo editoriale. Il caso determina, per un noto critico letterario che non crede a questa storia, il licenziamento e un dramma familiare. Da lì in poi si trasforma in investigatore e impiega tutto il suo tempo e le sue energie alla ricerca del vero autore del romanzo. Il film scorre sul percorso di un vero e proprio giallo, con una musica che rafforza la suspense e una serie di colpi di scena con vari possibili “colpevoli”. Ma il delitto che Jean Michel Rouche (interpretato da Fabrice Luchini) vuole portare alla luce non è un omicidio ma quello di falso editoriale e anziché cercare l’assassino il neo-investigatore cerca la figura vivente che è convinto si sia nascosta dietro il nome del pizzaiolo scomparso. Josephine (Camille Cottin), la figlia dell’ipotetico autore, interessata a scoprire la verità sul padre assume il tuolo di Watson al fianco del critico Sherlock Holmes. Al centro della narrazione c’è il potere dei libri (chiunque legga questo romanzo se ne sente coinvolto) e la mancanza di etica del marketing editoriale, pronto a creare “casi” come questo del pizzaiolo-scrittore, capaci di sorprendere il pubblico. Tratto dal romanzo omonimo di David Foenkinos, il film è stato adattato dal regista Remi Bezançon che l’ha trasformato in una commedia densa di ironia e di satira sul mondo editoriale e i suoi valori e disvalori. Godibilissimo.
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enzo70
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domenica 31 gennaio 2021
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un intelligente omaggio ai libri
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I libri non sono solo quelli che vengono pubblicati; quanti manoscritti restano nei cassetti; ma in un piccolo paese di provincia esiste una biblioteca in cui vengono raccolti proprio i libri rifiutati. Ed è proprio tra questi scritti che una ragazza trova un libro che diventa un incredibile successo. L’autore risulta essere un pizzaiolo scomparso qualche anno prima. Ma un critico letterario nutre forti dubbi sull’autenticità dell’autore. Ed ecco che questi dubbi diventano il cuore di questo bel film francese che è un omaggio alla letteratura, ai libri. Una commedia leggera e intelligente con il solito bravissimo Fabrice Luchini ben diretto da Remi Bezancon che si avvale di un ottimo cast.
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I libri non sono solo quelli che vengono pubblicati; quanti manoscritti restano nei cassetti; ma in un piccolo paese di provincia esiste una biblioteca in cui vengono raccolti proprio i libri rifiutati. Ed è proprio tra questi scritti che una ragazza trova un libro che diventa un incredibile successo. L’autore risulta essere un pizzaiolo scomparso qualche anno prima. Ma un critico letterario nutre forti dubbi sull’autenticità dell’autore. Ed ecco che questi dubbi diventano il cuore di questo bel film francese che è un omaggio alla letteratura, ai libri. Una commedia leggera e intelligente con il solito bravissimo Fabrice Luchini ben diretto da Remi Bezancon che si avvale di un ottimo cast. Da vedere.
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gianni quilici
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venerdì 7 febbraio 2020
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senza sbadigli, senza emozioni
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L’ho visto con il piacere di chi si lascia scivolare nella storia per la curiosità (banale e legittima) di come andrà a finire, perché questo desiderio il film, qua e là, lo provoca, in una storia poco credibile, molto lambiccata.
Penso anche che questo sia stato il proposito del regista stesso: concepire una commedia che susciti (qualche) tensione e sorriso, senza vere palpitazioni, ne’ estremismi contenutistici, ne’ linguistici.
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L’ho visto con il piacere di chi si lascia scivolare nella storia per la curiosità (banale e legittima) di come andrà a finire, perché questo desiderio il film, qua e là, lo provoca, in una storia poco credibile, molto lambiccata.
Penso anche che questo sia stato il proposito del regista stesso: concepire una commedia che susciti (qualche) tensione e sorriso, senza vere palpitazioni, ne’ estremismi contenutistici, ne’ linguistici.
Ecco un affermatissimo critico letterario che diventa una sorta di investigatore, un Fabrice Luchini che si adatta felicemente a un ruolo di battutista; un grande scrittore misterioso (che di grandezza come personaggio ne dimostra, in realtà, poca) che ci porta in una Bretagna paesana, senza fascini particolari, fino alla fine con lo scioglimento del mistero, spiegato come in certi gialli tradizionali, dall’a fino alla z.
Ma si può uscire tranquilli di aver trascorso un’ora e mezzo in una storia senza sbadigli, senza emozioni, senza pensieri da portarsi in testa.
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luci benni
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martedì 4 febbraio 2020
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peccato!
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Peccato! Poteva essere un film molto buono, ma la trama alla fine si chiude a precipizio, con una specie di incongrua confessione. Due stelle e mezzo.
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giajr
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domenica 12 gennaio 2020
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i misteri dei libri mai pubblicati...
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Il libro, da sempre, ha un valore inestimabile, non tanto e non solo per la capacità del suo autore quanto piuttosto per le emozioni che esso ingenera prima ancora essere letto!
La biblioteca dei libri mai pubblicati è un'idea strepitosa che dovrebbe esistere in ogni paese...
Il film gioca un po' muovendosi sulle corde del mistero... del giallo; dietro a questo Henry Pick si nascondono grandi quesiti... era davvero un sopraffino conoscitore della storia russa e di Puškin? E ancora: chi era questo Crozon, il fondatore della Biblioteca dei libri mai pubblicati? Poi ci sono i personaggi, ognuno caratterizzato dai suoi trascorsi: Josephine la figlia di Pick, la moglie speranzosa di questo criptico pizzaiolo, la bibliotecaria innamorata del fondatore della biblioteca, Ludmilla la moglie di Crozon, per non dimenticare la giovane Editor Daphne (con il suo non secondario padre) ed il suo compagno scrittore in erba.
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Il libro, da sempre, ha un valore inestimabile, non tanto e non solo per la capacità del suo autore quanto piuttosto per le emozioni che esso ingenera prima ancora essere letto!
La biblioteca dei libri mai pubblicati è un'idea strepitosa che dovrebbe esistere in ogni paese...
Il film gioca un po' muovendosi sulle corde del mistero... del giallo; dietro a questo Henry Pick si nascondono grandi quesiti... era davvero un sopraffino conoscitore della storia russa e di Puškin? E ancora: chi era questo Crozon, il fondatore della Biblioteca dei libri mai pubblicati? Poi ci sono i personaggi, ognuno caratterizzato dai suoi trascorsi: Josephine la figlia di Pick, la moglie speranzosa di questo criptico pizzaiolo, la bibliotecaria innamorata del fondatore della biblioteca, Ludmilla la moglie di Crozon, per non dimenticare la giovane Editor Daphne (con il suo non secondario padre) ed il suo compagno scrittore in erba.
Gli oggetti hanno ruoli ben precisi: i libri, la sempre affascinante macchina da scrivere riscoperta in cantina...
“Le ultime ore di una storia d’amore” è insomma destinato diventare un Best Seller e quindi l'occasione della giovane scopritrice...
I luoghi ed i paesaggi di questa ambientazione sono quelli eccezionali della Bretania, con i suoi pittoreschi paesi da cartolina.
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francesca meneghetti
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giovedì 2 gennaio 2020
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la razionalità va a districare il caso
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Come è possibile che un pizzaiolo di provincia, onesto lavoratore, ma non intellettuale, di nome Henri Pick, componga un romanzo travolgente e passionale come sanno esserlo i grandi romanzi russi senza aver dato altre prove di scrittura eccelsa, si trattasse pure di una lettera? (la comparazione non è casuale, visto che la trama dell’opera si intreccia con la vita di, Puškin, padre della lingua letteraria russa, che aveva quasi presagito, o anticipato accidentalmente, la morte da duello che gli toccò in sorte). La risposta viene da un motivo profondo, quanto mascherato, del film di Rémi Bezançon: il caso, motore di tante altre commedie (mi viene in mente Woody Allen). La domanda sorge spontanea quando il manoscritto “Le ultime ore di una storia d’amore” viene ritrovato in una piccola biblioteca di Crozon, una splendida località del Finisterre bretone, dove esiste una sala dei manoscritti rifiutati.
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Come è possibile che un pizzaiolo di provincia, onesto lavoratore, ma non intellettuale, di nome Henri Pick, componga un romanzo travolgente e passionale come sanno esserlo i grandi romanzi russi senza aver dato altre prove di scrittura eccelsa, si trattasse pure di una lettera? (la comparazione non è casuale, visto che la trama dell’opera si intreccia con la vita di, Puškin, padre della lingua letteraria russa, che aveva quasi presagito, o anticipato accidentalmente, la morte da duello che gli toccò in sorte). La risposta viene da un motivo profondo, quanto mascherato, del film di Rémi Bezançon: il caso, motore di tante altre commedie (mi viene in mente Woody Allen). La domanda sorge spontanea quando il manoscritto “Le ultime ore di una storia d’amore” viene ritrovato in una piccola biblioteca di Crozon, una splendida località del Finisterre bretone, dove esiste una sala dei manoscritti rifiutati. Per inciso a Vancouver, stato di Washington (USA), esiste una istituzione di questo tipo, che richiama alla memoria le Salon des refusés, istituito da Napoleone III per ospitare le opere respinte dall’esposizione dell’Accademia delle Belle Arti: ed è qui che si annida il primo Impressionismo). L’idea alla base del film è comunque presa da un romanzo, pubblicato da Gallimard, uno dei principali editori francesi, di David Foenkinos. Ma perché un’opera supera il filtro della critica ufficiale e diventa accreditata e un’altra resta rinchiusa in un malinconico cassetto? Si potrebbero additare molte risposte, ma quella più persuasiva, alla fine, è proprio il caso. Per quanto, a prescindere dal caso, è difficile che diventi un best seller un manoscritto intitolato “Le bambole gonfiabili non vanno in menopausa”. E magari invece accade proprio così… Tuttavia il film in questione ha solo secondariamente un taglio filosofico e colto (si ricordi la discussione iniziale su dynaton e adynaton). Quello che prevale è l’aspetto investigativo, a partire dal momento in cui un critico letterario ostinato, interpretato dal grande Fabrice Luchini, si accinge a scoprire chi e che cosa ci sia dietro a Henri Pick, mettendo ko la sua vita privata e professionale, e trovando un’inaspettata alleata, dopo l’iniziale antipatia, nella figlia di Henri Pick, morto da due anni di Alzheimer, interpretata da una splendida e volitiva (come il suo naso) Camille Cottin. Il film si svolge tra Parigi e la Bretagna, attraversando almeno tre volte il ponte di Normandia, “il ponte strallato con la maggiore luce libera nel mondo” (wikipedia), che ricorda quello di Brooklyn. Se Parigi è caratterizzata soprattutto per gli interni, è il Finisterre che prevale con le sue panoramiche sulla costa alta, punteggiata da pini marittimi, le viuzze del paese di Camaret (dominato dalla torre di Vauban), dove si trova la biblioteca, le case tipiche, il porto, il cielo mutevole. Una commedia brillante, frizzante, spumeggiante come sanno esserlo le commedie (e il rugby) francesi. Da non perdere.
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alex2044
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mercoledì 1 gennaio 2020
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fabrice luchini il mago della parola
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Un film gradevole , un simil giallo intrigante e curioso , spiritoso il giusto . Il tutto visto nella cornice della sempre splendida Bretagna . La trama è originale e sottende una discreta critica al voler creare sempre il caso per far avere successo a un prodotto da vendere . Senonchè il prodotto in questo caso è nobile come lo sono quasi sempre i libri . Alla fine un colpevole ci sarà . Naturalmente per quel tipo di comportamento non è prevista la ghigliottina e il tutto finirà con un sorriso e financo la nascita di un amore inaspettato . Questo il film , ma il motivo più importante per andare a vederlo è lui , un Lui con la elle maiuscola , un attore strepitoso e formidabile , un mago che accarezza le parole rendendole più esplicite , perfino del loro significato intrinseco .
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Un film gradevole , un simil giallo intrigante e curioso , spiritoso il giusto . Il tutto visto nella cornice della sempre splendida Bretagna . La trama è originale e sottende una discreta critica al voler creare sempre il caso per far avere successo a un prodotto da vendere . Senonchè il prodotto in questo caso è nobile come lo sono quasi sempre i libri . Alla fine un colpevole ci sarà . Naturalmente per quel tipo di comportamento non è prevista la ghigliottina e il tutto finirà con un sorriso e financo la nascita di un amore inaspettato . Questo il film , ma il motivo più importante per andare a vederlo è lui , un Lui con la elle maiuscola , un attore strepitoso e formidabile , un mago che accarezza le parole rendendole più esplicite , perfino del loro significato intrinseco . Un affabulatore , in questo momento il più bravo di Francia , meglio anche del grandioso Depardieu e il tutto senza alcun leziosismo o caduta di stile . E questo lui risponde al nome di Fabrice Luchini che vale il prezzo ed anche di più del biglietto .Aggiungo un piccolo consiglio per chi volesse andare a vedere questo film . Anche se non si conosce la lingua francese è consigliabile vederlo in edizione originale , tanto ci sono i sotto titoli con i quali la comprensione è indubbia , perchè come già detto veder recitare Fabrice Lucchini è bello ma sentirlo è un privilegio che le nostre orecchie, accarezzate da tanta bravura , apprezzeranno senzaltro .
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ejvos licciardi
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mercoledì 1 gennaio 2020
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ottimo in cosa?
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Mi dici tre cose per cui questo film è ottimo, per favore?
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ejvos licciardi
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mercoledì 1 gennaio 2020
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un film senza senso estetico
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Un flm inconsistente, senza un capo ne coda dal punto di vista della scenografia, senza pathos e umorismo.
Una regia veramente scalcagnata, la cui massima espressione è aver noleggiato un drone sopra un ponte e riutilizzato per diverse scene differenti in più punti.
Imbarazzanti le scene in auto, anni sessanta, senza gli appoggiatesta per vedere meglio il paesaggio dietro inesistente e senza far muovere le mani all'attrice alla guida.
Zero scorci grandiosi della Bretagna, Parigi inquadrata una volta sola mostando la Torre Eiffel per unpaio di secondi, una fotografia al limite della riconoscibilità dei primi "sceneggiati" TV degli anni 90.
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Un flm inconsistente, senza un capo ne coda dal punto di vista della scenografia, senza pathos e umorismo.
Una regia veramente scalcagnata, la cui massima espressione è aver noleggiato un drone sopra un ponte e riutilizzato per diverse scene differenti in più punti.
Imbarazzanti le scene in auto, anni sessanta, senza gli appoggiatesta per vedere meglio il paesaggio dietro inesistente e senza far muovere le mani all'attrice alla guida.
Zero scorci grandiosi della Bretagna, Parigi inquadrata una volta sola mostando la Torre Eiffel per unpaio di secondi, una fotografia al limite della riconoscibilità dei primi "sceneggiati" TV degli anni 90.
Non si capisce come l'Europa possa finanziare un film simile e soprattutto Sky Cinema a consigliare questo film, ma si sa, questi contratti si firmano a scatola chiusa, altrimenti dubito che avrebbero avvallato l'idea.
I volti delle persone in sala all'uscita è emblematico: un punto interrogativo grande come una casa, un piattume incredibile.
Non un'incazzatura, qualcosa di imprevisto e imprevedibile.
Siamo ancora alle scene esilaranti creati dagli effetti di una canna? Ma dai, si potefa fare di più e su Netflix ci sono B-movie molto più belli e apprezzabili.
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clod
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giovedì 26 dicembre 2019
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più che leggerezza
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trattasi di inconsistenza. Ciò nonostrante la pellicola regala qualche stiracchiato sorriso nella prima parte, per poi sprofondare nella mancanza di idee della sceneggiatura
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