sellerone
|
domenica 29 novembre 2020
|
guerra fra leoni
|
|
|
|
Alcuni attori invecchiano con le saghe di cui sono protagonisti, succede anche a Buttler in questo episodio, che parla proprio di invecchiamento e necessità di cambiare vita. In realtà questo vale solo per gente come noi, Swarzy (negger) Sly (Stallone) e a sto punto anche Jerry Buttler, quando invecchiano, fanno le cose che facevano da giovani... beati loro. cmq bel film, incoraggiante per noi vecchietti.
|
|
[+] lascia un commento a sellerone »
[ - ] lascia un commento a sellerone »
|
|
d'accordo? |
|
elgatoloco
|
martedì 31 marzo 2020
|
angel has fallen-quasi meglio dei primi due...
|
|
|
|
Più interessante dei primi 2, questo"ANgel Has Fallen"(2019, Ric Roman Waugh), ripropone la tematica dell'attacco al potere in una chiave diversa: qui la minaccia esterna o è inesistente o comunque solo marginale, latente, scarsa, mentre l'attacco viene proprio dall'interno, in forma di "golpe"(anche se, certo, la parola non si usa né si lascia trapelare in alcuna forma, anchee perché di golpe gli USA e in particolare CIA e anche FBI sono da sempre specialisti, all'estero...), con un personaggio che si presenta timido e inoffensivo(interprete è Tim Blake Nelson)che, dopo un attacco con i droni, viene nominato, da vicepresidente, presidente USA, visto il ferimento del presidente(l'immarcescibile Morgan Freeman, che carica di humor e di pathos il personaggio), mentre in realtà vorrebbe scatenare, in buona sostanza, un attacco contro la Russia, non più URSS ma pur sempre pericolosissima, nell'immaginario collettivo degli USA.
[+]
Più interessante dei primi 2, questo"ANgel Has Fallen"(2019, Ric Roman Waugh), ripropone la tematica dell'attacco al potere in una chiave diversa: qui la minaccia esterna o è inesistente o comunque solo marginale, latente, scarsa, mentre l'attacco viene proprio dall'interno, in forma di "golpe"(anche se, certo, la parola non si usa né si lascia trapelare in alcuna forma, anchee perché di golpe gli USA e in particolare CIA e anche FBI sono da sempre specialisti, all'estero...), con un personaggio che si presenta timido e inoffensivo(interprete è Tim Blake Nelson)che, dopo un attacco con i droni, viene nominato, da vicepresidente, presidente USA, visto il ferimento del presidente(l'immarcescibile Morgan Freeman, che carica di humor e di pathos il personaggio), mentre in realtà vorrebbe scatenare, in buona sostanza, un attacco contro la Russia, non più URSS ma pur sempre pericolosissima, nell'immaginario collettivo degli USA.... Decisamente molto più"vitale", questo numero 3, con situazioni nuove e l'attacco con i droni subito all'inizio, il "quasi capo dei servizi segreti"braccato come infiltrato-traditore(Gerard Butler, sempre bravo, stavolta impegnato ad accentuare segnali di stanchezza e deperimento fisico legati all'età), con fughe e inseguimenti, situazioni conflittuali di ogni tipo che qui si aggravano e "crescono"rispetto anche ai film precedenti, con i quali il confronto, anche se non fosse voluto, diviene assolutamnete inevitabile. C'è poi la novità della presenza "importante", anche se soprattutto nella parte finale del film, del personaggio del padre del citato capo in pectore dei servizi, un redivivo-bravissimo Nick Nolte. "Confezionato"molto bene, con un ritmo(dato ovviamente non solo dalla regia, ma anche dal montaggio)eccelso e con situazioni nuove(fattore ovvio, peraltro, dato che sarebbe impossibile una ripetizione di situazioni già viste nei primi due"capitoli"), questo film nasconde forse anche qualche considerazione sulla situazione attuale, intnendendo l'anno scorso, 2019, dal punto di vista della politica interna agli States e alla politica internazionale, che è sempre meno"politica estera", come si suole ancora dire, con espressione ormai assolutamente obsoleta, come si è visto anche solo(limitandosi alla cronaca attuale)per la questione Covid 19. El Gato
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
felicity
|
martedì 18 febbraio 2020
|
film noioso e malfatto
|
|
|
|
Questo sarebbe dovuto essere il capitolo più introspettivo della saga, quello della scoperta del Banning privato.
Perfettamente in linea con la fissazione contemporanea dell'uomo comune, dell'uomo di rilievo come "uno di noi".
Per la prima volta vediamo Gerard Butler, un protagonista provato fisicamente, impensierito dalla responsabilità verso la propria famiglia e realmente tentato dall'idea di lasciare il suo caro vecchio lavoro. Lo osserviamo anche ricostruirsi un rapporto con il padre, un uomo che per decenni ha vissuto isolato, con un arsenale in casa e diverse decine di bombe a protezione del perimetro domestico, ma che in quattro e quattr'otto decide di darsi una ripulita, mettersi un maglione bianco a trecce e diventare un buon nonno.
[+]
Questo sarebbe dovuto essere il capitolo più introspettivo della saga, quello della scoperta del Banning privato.
Perfettamente in linea con la fissazione contemporanea dell'uomo comune, dell'uomo di rilievo come "uno di noi".
Per la prima volta vediamo Gerard Butler, un protagonista provato fisicamente, impensierito dalla responsabilità verso la propria famiglia e realmente tentato dall'idea di lasciare il suo caro vecchio lavoro. Lo osserviamo anche ricostruirsi un rapporto con il padre, un uomo che per decenni ha vissuto isolato, con un arsenale in casa e diverse decine di bombe a protezione del perimetro domestico, ma che in quattro e quattr'otto decide di darsi una ripulita, mettersi un maglione bianco a trecce e diventare un buon nonno.
La "svolta intimista" è però grossolana e accennata, perché alla fine a Banning piace ammazzare e rischiare di essere ammazzato, non stare a casa con la moglie e la figlia o recuperare gli anni perduti col padre, e questo è talmente connaturato nel personaggio che si è andato formando nei primi due capitoli, che qualsiasi tentativo di mostrarlo in altre vesti, è un fallimento.
Ma il vero problema di questa saga, ovviamente, è Gerard Butler.
Bravo a recitare non lo è mai stato, ma ora è anche imbolsito e goffo, una nota stonata all'interno di uno spartito già di per sé confusionario.
Questo terzo capitolo dunque invece di risolvere i problemi dei primi due, li riprende e li perpetra abbondantemente.
Ci sono tante cose che non vanno, un campionario che spazia dall’assoluta mancanza di tensione all’eccessiva retorica, passando per la pessima prova di un Gerard Butler ai minimi storici.
Un paio di scene ben congegnate e spettacolari non salvano un film che ha poche carte in mano e le gioca tutte male.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a felicity »
[ - ] lascia un commento a felicity »
|
|
d'accordo? |
|
umberto
|
venerdì 13 settembre 2019
|
bene, ma non benissimo
|
|
|
|
Terzo capitolo della saga che vede protagonista un appesantito Gerard Butler nei panni di Mike Banning, la guardia del corpo del presidente degli Stati Uniti, interpretato da un impeccabile Morgan Freeman. Nonostante fosse abbastanza scontata, la storia viene sviluppata molto bene da Ric Roman Waugh, autore di una regia quasi perfetta, con riprese in stile videogioco che coinvolgono molto lo spettatore nelle fasi d'azione (anche se in una scena si è ispirato a Spiderman - Far From Home). Buona anche la fotografia, ma la ciliegina sulla torta la mette Nick Nolte, superbo nell'interpretare papà Banning, un tipico reduce di guerra in lotta contro il Sistema. Alla fine è un film godibile, con il rammarico che poteva essere meglio.
[+]
Terzo capitolo della saga che vede protagonista un appesantito Gerard Butler nei panni di Mike Banning, la guardia del corpo del presidente degli Stati Uniti, interpretato da un impeccabile Morgan Freeman. Nonostante fosse abbastanza scontata, la storia viene sviluppata molto bene da Ric Roman Waugh, autore di una regia quasi perfetta, con riprese in stile videogioco che coinvolgono molto lo spettatore nelle fasi d'azione (anche se in una scena si è ispirato a Spiderman - Far From Home). Buona anche la fotografia, ma la ciliegina sulla torta la mette Nick Nolte, superbo nell'interpretare papà Banning, un tipico reduce di guerra in lotta contro il Sistema. Alla fine è un film godibile, con il rammarico che poteva essere meglio.
Voto: 7
[-]
|
|
[+] lascia un commento a umberto »
[ - ] lascia un commento a umberto »
|
|
d'accordo? |
|
anna maria caldarelli
|
lunedì 2 settembre 2019
|
esilerante
|
|
|
|
I PRECEDENTI MI ERANO PIACIUTI MA QUESTO UN AMERICANATA E IL FINALE..... "ESILERANTE"
|
|
[+] lascia un commento a anna maria caldarelli »
[ - ] lascia un commento a anna maria caldarelli »
|
|
d'accordo? |
|
samanta
|
domenica 1 settembre 2019
|
alla terza è andata bene ...
|
|
|
|
Dopo Attacco al potere 1 e 2 che francamente mi avevano un pò deluso, è programmato negli schermi il numero 3 che invece è riuscito abbastanza bene.
La trama (elementi spoiler): L'agente Mike Banning (Gerard Butler che interpreta lo stesso ruolo nei film precedenti) è diventato la guardia personale del Presidente USA (Morgan Freeman promosso, in precedenza era Vice e prima Presidente della Camera) e sta per essere promosso Direttore dei servizi segreti. Il presidente durante una gita per la pesca in un fiume viene attaccato da un nugulo di droni, viene sterminata la squadra di agenti che lo proteggeva lo salva a stento Banning ma è andato in coma.
[+]
Dopo Attacco al potere 1 e 2 che francamente mi avevano un pò deluso, è programmato negli schermi il numero 3 che invece è riuscito abbastanza bene.
La trama (elementi spoiler): L'agente Mike Banning (Gerard Butler che interpreta lo stesso ruolo nei film precedenti) è diventato la guardia personale del Presidente USA (Morgan Freeman promosso, in precedenza era Vice e prima Presidente della Camera) e sta per essere promosso Direttore dei servizi segreti. Il presidente durante una gita per la pesca in un fiume viene attaccato da un nugulo di droni, viene sterminata la squadra di agenti che lo proteggeva lo salva a stento Banning ma è andato in coma. Anche Banning è rimasto ferito ma viene accusato di avere progettato l'attentato, ci sono nugole di prove che lo collegano alla Russia a cui il Vice Presidente (Tim Blake Nelson) un pò psicopatico vuole dichiarare guerra. L'attacco è stato realizzato da una potente società che fornisce soldati mercenari guidata da Wade Jennings (Danny Huston) già commilitone di Banning, che ha pronti la stipula di contratti miliardari con il Governo in caso di guerra. In realtà il complotto è frutto di un complotto interno per favorire la società, Banning riesce a fuggire e dopo diverse traversie e azioni movimentate, grazie al risveglio dal coma del Presidente Banning e con l'aiuto del padre Clay (Nick Nolte) che viveva da decenni nascosto in una foresta, riesce a eliminare i terroristi e a smascherare chi era a capo del complotto che in realtà è già comprensibile a metà film. Una novità: a metà dei titoli di fondo questi sono interrotti per dare luogo a un breve siparietto comico tra Banning figlio e il vecchio padre Clay, si consiglia quindi gli spettatori di non uscire subito finito il film.
Il terzo film della serie e secondo sequel è decisamente migliore dei precedenti Attacco al Potere, infatti pur utilizzando effervescenti effetti speciali, nel secondo si vedono sbriciolare sotto le bombe mezza Londra, e l'uccisone in massa di civili e autorità tra cui il il Cancelliere tedesco, il Presidente francese, il Presidente del consiglio italiano e così via, ma questi film si basavano su trame non solo inverosimili ma comiche nella loro assurdità con una Casa Bianca che nel primo film veniva occupata militarmente dalla Corea del Nord (!). Il nuovo regista Ric Roma Waugh (Felon, Snitch), che ha sostituito i precedenti direttori ha scelto un soggetto che pur avendo alcune inverosimiglianze ha una trama accettabile, con un'esposizione corretta e priva di eccessive incongruenze, certo ci sono gli effetti speciali spettacolari (tra l'altro un grande Ospedale che viene fatto esplodere), ma tutto questo in un contesto thriller accettabile ed avvincente. Certamente è giovato allo spettacolo la buona prova degli attori, il solito grande Morgan Freeman più convincente del solito, un Gerard Butler che non avrà la fisicità e la bravura di Jason Statham ma è sulla buona strada. Intelligente la comparsa del padre di Banning che ex eroe di guerra vive da decenni eremita nei boschi lontano dalla civiltà e che è interpretato da un bravissimo attore come Nick Nolte.
L'ambientazione degli esterni è buona, specie nella scena iniziale ambientato in un bel fiume della campagna, peraltro non USA ma inglese. Certamente la trama non è originale: si basa sul tema dell'uomo accusato ingiustamente di un delitto politico (mi vengono in mente a partire da Intrigo Internazionale, innumerevoli film tra gli altri: Potere assoluto, Nemico Pubblico). In conclusione un film gradevole con una buona dose di suspence e una buona interpretazione e soprattutto che non tradisce lo spettatore.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a samanta »
[ - ] lascia un commento a samanta »
|
|
d'accordo? |
|
|